Fulgenzi: «La Carrera Cup è il Campionato più difficile. Riconfermarsi è il compito più duro»

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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
In occasione della Winter Marathon 2014 abbiamo avuto modo di parlare con Enrico Fulgenzi, Campione in carica della Porsche Carrera Cup Italia, della stagione conclusasi, di quella che verrà e dell’impegno di Porsche sul mercato e nel motorsport
  • Alessandro Colombo
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20 febbraio 2014

 

Madonna di Campiglio - In occasione della Winter Marathon 2014 e della seconda tappa del Porsche Sci Club 2013/2014, abbiamo avuto modo di parlare con Enrico Fulgenzi, Campione in carica della Porsche Carrera Cup Italia, della stagione conclusasi, di quella che verrà e dell’impegno di Porsche sul mercato e nel motorsport.

La stagione 2013?
«E’ stata una stagione ovviamente positiva. Quando uno vince un titolo è sempre qualcosa di positivo. Siamo partiti a inizio anno con degli handicap, visto che non conoscevamo alcuni aspetti tecnici della nuova stagione, tra cui, soprattutto, le coperture Michelin. E’ stata una stagione all’insegna dei colpi di scena e dello spettacolo, e questo è sicuramente un aspetto che conferisce maggior valore al titolo perché lo abbiamo ottenuto facendo anche divertire il pubblico».

Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano in un Campionato monomarca?
«Fare la differenza in un monomarca è alquanto difficile. Bisogna pensare che il Campionato è impostato in maniera tale da far sì che le vetture siano quanto più possibile identiche tra loro. Anche il regolamento è molto ferreo e le modifiche ammesse sono prossime allo zero. Con quelle pochissime modifiche che ogni Team può svolgere bisogna riuscire a trovare la soluzione perfetta».

Fare la differenza in un monomarca è difficile. Il Campionato è impostato in maniera tale da far sì che le vetture siano quanto più possibile identiche tra loro. Anche il regolamento è molto ferreo e le modifiche ammesse sono prossime allo zero


Cosa pensi della nuova Porsche Carrera GT3?
«E’ un’auto che ha tutte le premesse per stupirci di nuovo. Porsche fa ogni volta un lavoro eccezionale. Non riusciamo a capire ancora come facciano sempre a rinnovare la vettura. Siamo in attesa di provarla e di saggiarne le doti».

Cosa ti aspetti dalla stagione 2014?
«Mi aspetto di confermare il titolo, sia piloti che Team. Ovviamente non sarà facile. Farlo una volta è già difficile ma confermarsi penso sia la cosa più dura. La Carrera Cup, si sa, è il Campionato più arduo: gli avversari sono di altissimo livello e ce la metteremo tutta».

Come vedi il ritorno di Porsche a Le Mans?
«Bisognava aspettarselo. Il ritorno di Porsche è anche una necessità per la stessa Le Mans, in quanto storicamente la 24 Ore di Le Mans è abbinata al marchio Porsche. La Casa di Zuffenhausen è stata quella che ha vinto più gare in assoluto».

Cosa ne pensi della scelta di Mark Webber?
«Porsche secondo me ha scelto un pilota proveniente dalla Formula 1 per poter beneficiare di tutta l’esperienza che Webber ha accumulato in questi anni. La scelta di Webber è legata sia alla volontà di raccogliere il bagaglio culturale che porta dalla F1 che ai motivi pubblicitari».

Il ritorno di Porsche A Le mans è anche una necessità per la gara stessa, in quanto storicamente la 24 Ore transalpina è abbinata al marchio tedesco. La Casa di Zuffenhausen è stata quella che ha vinto più gare in assoluto


Cosa ne pensi della nuova Porsche 911 Targa?
«La nuova Targa è, come sottolineava il Direttore Generale, Pietro Innocenti, una macchina così bella che meriterebbe di essere una serie limitata. Penso possa tranquillamente rientrare all’interno di quella fascia di serie limitate come la Speedster di qualche anno fa. Una vettura incredibile».

Tu hai partecipato alla Winter Marathon 2014. Prima volta nelle gare di regolarità. Come è andata?
«Io vengo dal mondo della velocità, delle auto moderne. Oltre ad essere stata la mia prima gara di regolarità è stata la mia prima volta su un’auto storica. E’ stata la prima volta in condizioni simili, con neve e ghiaccio; per un pilota abituato alla velocità non è facile avvicinarsi alla regolarità».

Della vettura con cui hai partecipato alla Winter Marathon cosa ci puoi dire?
«Che dire. E’ una Porsche. Durante tutta la Winter Marathon quello che ho anche più volte ripetuto al mio navigatore è stato che nonostante si tratti di una vettura di tanti anni fa la qualità di Porsche si percepisce. E’ sensibile come riesca a fare la differenza anche rispetto ad altre vetture della stessa epoca».

Cosa ne pensi della Porsche 918 Spyder?
«La 918 secondo me rappresenta la massima espressione del know-how Porsche in questo momento».

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