Marco Bonanomi: io, l’Audi e Le Mans

Marco Bonanomi: io, l’Audi e Le Mans
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Questo weekend a Le Mans sono di scena i Test collettivi per la 24 Ore. L’occasione per fare il punto su questa nuova edizione della classica dell’endurance con il nostro pilota italiano più importante, in gara per la terza volta con Audi Motorsport. | <i>N.Villani</i>
30 maggio 2015

Punti chiave

Bonanomi fa parte del programma Le Mans del Costruttore tedesco dal 2011 come test driver. Nel tempo si è rivelato un grande collaudatore e in gara ha subito dimostrato il suo talento conquistando il terzo gradino del podio alla sua prima  24 Ore di Le Mans nel 2012. L’anno scorso è stata invece un’edizione sfortunata, terminata dopo solo un’ora e mezza: sotto la pioggia e in regime di safety car, centrato in pieno da un’altra vettura.

 

Quest’anno nella 6 Ore di Spa Francorchamps, in gara con la terza R18 e-tron Quattro con Filipe Albuquerque e Renè Rast, ha ottenuto un bel quarto posto, nonostante un pacchetto aerodinamico ad alto carico che non rendeva facile il confronto con gli avversari su un tracciato così veloce e una sosta imprevista per sostituire il finestrino laterale sinistro.

 

Il 2015 del nostro grande talento è contraddistinto da un doppio programma davvero interessante: partecipa infatti anche alla Blancpain GT Series, al volante di un'Audi R8 LMS ultra, la stessa auto con cui nel 2011 ha conquistato il Titolo Italiano Gt con Audi Sport Italia e nel 2012 ha vinto la 24 Ore di Zolder.

 

Con il team ceco I.S.R. Racing prende parte ai sette round della Blancpain Sprint Series e anche ai cinque appuntamenti della Endurance Series, che comprende anche la leggendaria 24 Ore di Spa. Pochi giorni fa, a Silverstone, gli è sfuggito il podio per pochi decimi, nonostante una penalità di cinque secondi…

 

Ciao Marco come stai? Finalmente quest’anno un doppio programma: nel GT, nella Blancpain GT Series con I.S.R. e poi il tuo impegno con Audi Motorsport nel WEC…

Audi R8 Blancpain Gt Series
Tra i numerosi impegni di Bonanomi figura quello nella Blancpain Gt Series

 

Beh, certo. Sai era ora, anche a livello mentale, ne avevo bisogno. Poi prima quando andavo a fare i test con i prototipi, parlavo con i miei compagni di squadra e mi dicevano che correvano in questo o quel campionato, e io invece non potevo raccontare niente del genere, non era bello, mi sentivo un po’ in imbarazzo. Adesso invece sono veramente contento di questo doppio impegno, anzi devo dire che quest’anno sono bello incasinato, ma meglio così.

 

E poi ho visto che tu e il team I.S.R. state crescendo, gara dopo gara. A Silverstone avete fatto una bella prova, a parte quella stupida penalità che ti hanno dato…

 

Beh, diciamo che ora stiamo lavorando tanto perché il team deve fare tanta esperienza. A Silverstone abbiamo migliorato le performance, ma siamo ancora un po’ lontani, soprattutto per il ritmo gara rispetto ai top team come WRT, ad esempio. Eravamo secondi e siamo passati terzi, abbiamo perso un po’ troppi secondi rispetto alle due auto del WRT. Personalmente io ho dato il massimo, più di così non era possibile. Abbiamo ancora un gap tecnico da colmare. Magari tutti e tre noi piloti facciamo un buon setup, però manca qualcosa, la macchina manca di velocità, ha dei limiti al momento.

Come ti dicevo stiamo lavorando tanto. Del resto il team è nuovo, prima correvano con le monoposto, nella World Series by Renault, per loro il mondo delle Gt è tutto nuovo. Sono sicuramente bravi, ma hanno bisogno di lavorare, per capire certi meccanismi, che sono molto diversi dal mondo delle corse a ruote scoperte.

 

Ma adesso veniamo a quella che è la cosa più importante: hai fatto un sacco di chilometri, perché ormai è dal 2011 che lavori con Audi Motorsport come tester, collaudatore, hai girato il mondo per sviluppare il loro prototipo nelle varie versioni. Poi ora arriva la 24 Ore di Le Mans, finalmente, e quest’anno hai fatto la gara di Spa di nuovo e, a parte che si è capito che ti sei divertito molto nel duello con Wurz, ma anche quest’anno hai fatto un po’ da “vettura laboratorio” perché avevi il pacchetto aerodinamico già usato a Silverstone, con un grande carico ma che a Spa non era certo il più indicato…

AUDI R18 n°9 #2
A Spa Bonanomi è stato penalizzato dall'assetto non ideale per il tracciato della sua R18 e-tron Quattro

 

Sì, al contrario degli anni scorsi, avevamo una macchina con un setup non proprio ideale. Avevamo già visto dalla simulazione che era più lenta rispetto alla configurazione “Le Mans”, perdevamo circa 12 km. orari sul dritto e nel settore 1 e settore 3 eravamo un secondo e mezzo più lenti di tutti. Riuscivamo a guadagnare qualcosina nel settore centrale ma non c’era storia con quelle dei miei compagni di squadra. Sulle altre due infatti c’era un pacchetto “low downforce” che quest’anno è veramente competitivo, e anche nel settore 2 andavano fortissimo.

 

Questa R18 e-tron è già arrivata alla sua quinta versione e quest’anno ho visto che avete migliorato l’aerodinamica, il sistema ibrido,  avete lavorato tanto sotto quell’aspetto, anche se chiaramente il cambiamento più rilevante è quello relativo alla nuova classe energetica. Tu questa macchina in questi anni l’hai vista evolversi, qual è la cosa che hai visto crescere in maniera più importante e che ti dà più fiducia?

 

Sicuramente l’aerodinamica. Eravamo già forse superiori, negli anni passati, rispetto agli avversari. Ma quest’anno abbiamo fatto un passo veramente enorme: hanno aumentato ancora di più il carico, hanno ridotto tanto il “drag”, ed è il frutto di un grande lavoro di squadra. A livello di numeri, due anni fa c’erano tre o quattro persone che si occupavano dell’aerodinamica, adesso sono almeno in dieci.  Il reparto è più che raddoppiato e i risultati si vedono. Ogni Costruttore decide dove concentrare il budget e in Audi abbiamo deciso di concentrarci molto sull’aerodinamica.

Poi ora siamo nella nuova classe energetica: il recupero di energia è stato raddoppiato e portato a 4MJ, che è il massimo che possiamo utilizzare, è il miglior compromesso. Per mantenere l’affidabilità, che è fondamentale ed è sempre stato il nostro punto di forza. Soffriamo ancora un po’ in potenza, soprattutto in qualifica ma speriamo, come è successo in passato, di poter fare ancora la differenza sulla durata.

 

L’anno scorso immagino sia stata una stagione difficile, con la Toyota che dominava in maniera così netta e ha vinto il campionato, mentre voi avete conquistato di nuovo la 24 Ore di Le Mans ma, per il resto, le soddisfazioni non erano state tante. Quest’anno a Silverstone Marcel Fässler, appena tagliato il traguardo, gridava “Audi is back!” con grande gioia, e poi anche a Spa, di fronte a una Porsche che andava così forte, avete vinto gestendo meglio la gara, sopperendo alla vostra mancanza di performance con la vostra grande esperienza…

TOYOTA TS040 Hybrid
Dopo un anno di dominio Toyota, Audi sembra essere tornata ai fasti del passato

 

Va detto che a Spa la vittoria è arrivata proprio grazie a una migliore strategia: hanno rischiato facendo due stint in più con lo stesso set di gomme, perdendo meno tempo ai box ed è così che abbiamo vinto. Senz’altro l’esperienza fa la differenza e l’ha fatta anche lì: soprattutto Joest e anche gli ingegneri ne hanno tanta e sono molto bravi in questo. Dall’altro lato in Porsche, anche loro, hanno fatto un passo enorme in avanti, rispetto all’anno scorso.

 

Ecco, parliamo degli avversari: la Porsche già l’anno scorso aveva mostrato in diverse occasioni una macchina molto veloce ma quest’anno sono riusciti a migliorare l’affidabilità, a eliminare tanti difetti che erano inevitabili, perché anche se si tratta di un Costruttore così importante, era pur sempre il loro primo anno; per questa stagione la macchina l’hanno cambiata molto anche loro: hanno un nuovo prototipo molto veloce, efficace anche in uscita di curva…ora, alla vigilia di questi test, come li vedi come avversari? Qual è il loro potenziale?

 

Di potenziale ne hanno tanto, come si è visto. Chiaramente, nella prestazione sul giro secco sappiamo già chi sarà lì davanti. Credo non ci sia paragone, qui a Le Mans possono sfruttare questi 8 Megajoules e possono fare davvero tanto la differenza. Poi bisognerà vedere sul passo gara. Qui è dove noi ci concentriamo di più. A Silverstone e a Spa, per noi in qualifica non c’era nulla da fare. Invece a Le Mans sono tante le variabili, bisognerà vedere anche la velocità massima. Perché fino ad ora, personalmente, non sono ancora riuscito a capire quale velocità di punta potremo raggiungere noi qui a Le Mans, e anche loro. Perché è molto rilevante, si sta “in pieno” per diversi minuti. E’ vero, loro guadagnano tantissimo in uscita di curva, però poi quando siamo sopra i 270, 280 all’ora, noi siamo forse lì, anzi spero che saremo leggermente davanti noi..di certo noi saremo molto performanti nei tratti più guidati, soprattutto l’ultimo settore, dove ci sono le curve Porsche..

 

..quelle che a voi piloti piacciono tanto.

 

Eh sì, quelle sono le più belle da fare….

 

Insomma macinate migliaia di chilometri di test, fate dei “long run” e tutto il resto, ma solo quando siete a Le Mans riuscite a capire veramente come stanno le cose…

 

Sicuro, anche perché a Le Mans non ci si può mai venire; certo ci sono anche i simulatori, le simulazioni al computer, ma abbiamo visto che a volte non sono molto affidabili. Meglio aspettare qualche giorno e affidarsi alla realtà.

 

E ora parliamo di Toyota: c’è chi dice che si sono nascosti e chi sostiene che l’anno scorso erano tanto avanti e quest’anno invece non siano riusciti a fare il passo in avanti che hanno fatto gli avversari. Come pensi che stiano in realtà le cose per loro?

Spa duello con Wurz
A Le Mans si prospetta una lotta serrata con Toyota, alla ricerca di un acuto sull'iconico circuito francese

 

Da quello che ho visto credo che sia la squadra che ha avuto meno sviluppi. Sicuramente avranno avuto i loro problemi di budget o comunque partono da una base un po’ più bassa rispetto a noi e Porsche. Credo che useranno un pacchetto aerodinamico che è un po’ un compromesso, che va bene per tutte le piste. Magari per Le Mans ne porteranno uno diverso, ma non credo: forse faranno solo delle regolazioni a livello di ali, e basta. Però penso che siano ancora competitivi, soprattutto a Le Mans. Magari avranno pensato: ok, abbiamo vinto il campionato l’anno scorso ma la 24 Ore rimane il nostro obiettivo, perché non l’abbiamo ancora vinta e concentriamo tutto il 2015 su quella gara. Potrebbe essere così, non so…

 

Punteranno tutto sull’affidabilità, sulla durata, per vincere ciò che ancora gli manca?

 

Sì, forse sì. Però a livello di prestazioni pure, secondo me non sono così lontanissimi, quest’anno li vedo più in difficoltà sul degrado gomma. Almeno, a Spa era così.

 

Torniamo a voi: sono passati tre anni, era il 2012 quando per primi avete vinto con una vettura ibrida a Le Mans, però se uno guarda quell’auto e guarda quella di quest’anno, sembra sia passata un vita; perché avete cambiato tanto: oggi è molto più efficiente, pesa di meno, avete fatto un salto tecnologico incredibile, nel giro di soli tre anni. Da questo punto di vista immagino che anche per te, pur essendo un pilota che la guida spesso, sia una cosa molto affascinante vedere cosa sono stati capaci fare gli ingegneri in così poco tempo. Allora sembrava quasi impossibile, oggi sembra una macchina vecchia…

 

E’ vero, quando vado nel nostro nuovo quartier generale a Neuburg, spesso vado lì a fare i roll-out o i meeting, e ci sono tutte le nostre auto e, la vedo , c’è una differenza enorme, sembra passata una vita, sembra già passata nel Museo delle storiche!

Va anche detto che sono cambiati i regolamenti, soprattutto a livello di ingombri, ora le gomme sono più strette, quindi anche tutta la carrozzeria è cambiata, la posizione guida è diversa, anche a livello di sicurezza. Però sì, come hai detto tu, è affascinante: è bellissimo vedere questi sviluppi, ogni anno ci sono sistemi nuovi sulla vettura che ora è veramente complicata ai massimi livelli, direi  forse troppo per noi piloti…

 

Ecco, a proposito, il regolamento tecnico in vigore dal 2014 consente una libertà tecnica maggiore ma ora i prototipi LMP1 ibridi sono molto complessi: trazione integrale, sistemi di recupero d’energia…ora un pilota deve essere veloce ma devi anche quasi essere un ingegnere, guidare è veramente diventato un bel casino, no?

 

Ma sì, devi imparare la lettura di tutti i suoi sistemi e devi essere abbastanza sveglio comunque e usare la testa, soprattutto in gara, nel traffico, per utilizzare al meglio tutti i vari sistemi. E lì puoi fare la differenza: puoi anche andare due o tre decimi più forte a livello di guida ma se non sai sfruttare al massimo tutti i sistemi che hai a disposizione, nelle varie fasi di gara, ti perdi e vai in confusione..devi essere sempre molto sveglio e pronto a usare tutti gli strumenti che hai a disposizione.

 

Quindi insomma hai dovuto e devi studiare tanto, oltre a dover andare forte…

 

Sì poi, per esempio, io mi immagino sempre le varie situazioni, cosa posso usare e cosa non devo usare, ne parlo con gli ingegneri. Devo dire che adesso il rapporto con loro è molto più intenso. Anche per noi non è facile capire in ogni singolo dettaglio tutti i vari sistemi e come si possono usare, quindi bisogna passare molto più tempo con gli ingegneri e settare i sistemi con loro. Sai, a volte magari se non c’è tempo, noi magari dobbiamo fare altre cose, i settaggi li fanno solo loro e quando tu sali in macchina diventa difficile. La differenza la fai trovando un compromesso tra la nostra guida e le loro idee, le loro formule a livello numerico, insomma è abbastanza complicato. Oggi serve molto più tempo, perché nei weekend di gara non ne hai.

 

Questa domanda è invece, lo ammetto, da vero appassionato: ora sei a Le Mans, ci sono i test ufficiali e si comincia davvero ad entrare nel vivo. Fino ad oggi abbiamo parlato e scritto tanto ma adesso si fa sul serio: questa sarà la tua terza volta a Le Mans. Tutti, anche i veterani, quelli che la fanno da una vita, dicono che quella gara lì è unica, sotto ogni aspetto, e tu come l’hai vissuta e come la vivi ancora oggi, che effetto ti fa?

 

Beh, direi che è unica anche per me. Perché ogni anno riesce a darmi sempre delle emozioni molto forti, nel bene e nel male…è una gara speciale, tutta a sé.

 

Quando arrivi nel paddock  a Le Mans, e anche in città, respiri un'aria molto diversa, c'è un'attesa molto forte

E’ vero, quando arrivi nel paddock, e anche in città, respiri un’aria diversa, c’è un’attesa molto forte e sicuramente tanta pressione che però vivo in modo positivo e poi sai, dopo quello che è successo l’anno scorso, cerco di non avere troppi pensieri e mi concentro su ciò che devo fare.

 

In questi test ufficiali tu avrai un incarico particolare, dovrai provare alcune cose particolari della macchina?

 

No, non abbiamo ancora fatto il piano di lavoro, lo faremo il sabato, ma credo sarà quello classico: abbiamo otto ore se tutto va bene, se c’è il meteo buono, siamo comunque in tre piloti. Otto ore sembrano tante ma, alla fine, saranno un paio d’ore scarse a testa. Si cerca di trovare subito il feeling a livello di guida perché, sai, dopo un anno, non si può mai provare a Le Mans. Si farà un po’ di lavoro sul setup e poi, chiaramente, quello che è l’obiettivo un po’ di tutti è vedere il comportamento degli pneumatici, il degrado gomme. Per avere più dati possibili per la gara.

 

Già, perché ho visto che tutti gli anni si sfruttano tutte le sessioni, fino all’ultima delle qualifiche del giovedì sera. Sì, si prova anche a fare il tempo, ma vedo che si cerca di sfruttare ogni minuto per testare ogni cosa, perché il tempo, come dicevi tu, sembra tanto ma non lo è. Poi la pista che cambia, che si gomma sempre di più..

 

L’evoluzione della pista nel grip c’è sempre, è continua, soprattutto tra questi test, di un solo giorno, dove la mattina la pista è sempre molto sporca, rispetto al weekend di gara cambia tantissimo. Anche perché, fino a un’ora e mezza prima dell’inizio di questi test ufficiali, così come prima delle prove libere del mercoledì, le strade sono aperte, ci gira il traffico normale.

 

Bene, allora un grosso in bocca al lupo a nome di tutti gli appassionati e poi ci rivedremo per la gara, ok?

Intanto buon lavoro per questo weekend!

 

Crepi, grazie. A presto.

 

Domenica Marco sarà di nuovo al volante della terza R18 e-tron Quattro, la n°9. Anche Porsche è presente con tre vetture, le 919 Hybrid nelle tre diverse livree svelate al “Prologue”.  Come nel 2014, saranno solo due i prototipi al via per i campioni del mondo in carica della Toyota. Vedremo in azione, per la prima volta insieme agli altri, le tanto attese tre GT-R LM NISMO di Nissan. Debutta anche la nuova R-One con motore AER del Rebellion Racing.

 

Ci sono ben 21 vetture della classe LMP2, compresi i nove team che partecipano all’intera stagione del WEC, più una decina di squadre provenienti dall’European Le Mans Series, incluso JOTA Sport, vincitori della 6 Ore di Spa e campioni in carica di questa classe alla 24 Ore. 

 

Nelle LMGTE Pro Aston Martin, Ferrari e Porsche dovranno vedersela con le Corvette ufficiali, provenienti dal Tudor United SportsCar Championship d’oltreoceano .

Tra le LMGTE Am, oltre ai concorrenti abituali del WEC, ci saranno in pista vetture dei campionati ELMS, TUSC e Asian Le Mans Series

 

Tra i team “di riserva” della 24 Ore e un paio di Ginetta-Nissan LMP3 dell’European Le Mans Series,  in tutto ci saranno ben 64 vetture in pista, quindi il traffico renderà il lavoro dei test ancora più complicato.

Il programma di Domenica prevede due sessioni di Prove Libere, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. La giornata dei Test collettivi è aperta al pubblico e qui con 20 Euro si può vedere davvero un bello spettacolo.

 

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