Roma: tutto il centro storico diventa “zona 30”

Roma: tutto il centro storico diventa “zona 30”
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Da gennaio 2026 entra in vigore la delibera votata dalla Giunta Capitolina
18 novembre 2025

Roma adotta il modello “andamento lento”: la Capitale porta per l'intero centro storico il limite di velocità di 30 km/h, così come previsto dalla Delibera approvata nei giorni scorsi e che dal prossimo gennaio estenderà l'area interessata dal provvedimento, allargandola dall'attuale “Tridente” ad arterie di maggior scorrimento, come quelle del Lungotevere e del Muro Torto.

All’interno del perimetro della ZTL Centro Storico si dovrà viaggiare, sempre e comunque, al massimo a 30 km/h: non si tratta di una novità assoluta, visto che il 49% delle strade hanno già questi limiti, quanto di una nuova perimetrazione che la rende coerente con i nuovi varchi in uscita.

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La mossa del Campidoglio si abbina ad altre iniziative di contrasto all'incidentalità urbana ed alle morti stradali: sono ormai terminate le tarature tecniche dei primi dispositivi di controllo della velocità installati sull’asse della Tangenziale est, via del Foro Italico e su viale Isacco Newton, piccola avanguardia degli annunciati sessanta nuovi autovelox che nei prossimi tre anni saranno attivati in città; presto verranno installati sui semafori di Roma quasi quaranta dispositivi per sanzionare chi passa col rosso ed infine, grazie alla variazione di bilancio decisa dall'Assemblea Capitolina, si potranno realizzare con i quattro milioni di euro stanziati i primi centocinquanta attraversamenti pedonali rialzati, soprattutto davanti alle scuole dei quindici Municipi in cui è diviso territorio capitolino.

Alla base della delibera, uno studio di Roma Servizi per la Mobilità, basato su analisi ambientali e di traffico, che  dimostrano come la «Zona 30» in Centro è una misura di elevata efficacia, che produce benefici significativi e documentabili in tutti gli ambiti, dalla sicurezza stradale alla qualità dell’aria, dalla regolarità del servizio di trasporto pubblico alla promozione della mobilità attiva, senza impatti critici o penalizzazioni strutturali per la funzionalità della rete urbana.

«Si tratta - spiega Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità - di un'importante innovazione in tema di sicurezza stradale: è dimostrato che a 70 chilometri orari, il 31% delle persone investite muore, il 7% a 50, mentre a 30 all’ora il rischio di mortalità si abbassa all’1%: l’istituzione di una “Zona 30” dunque non è una decisione ideologica, ma basata su dati scientifici. Inoltre, i benefici saranno di gran lunga superiori agli effetti sui tempi di percorrenza che aumenteranno di poco per tutti. Diminuire la velocità significa ridurre gli incidenti, salvare vite, abbattere inquinamento e rumore».

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