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Ora c'è anche l'ufficialità, dopo le anticipazioni e le soffiate: nella Capitale il blocco della circolazione per vetture Euro4 e diesel Euro5 non scatterà dal prossimo 1° novembre e neppure per il 2026, almeno fino alla fine del prossimo ottobre.
A rasserenare gli animi è arrivata la tanto attesa delibera approvata dalla Regione Lazio, che certifica la bontà degli interventi compensativi predisposti dal Comune di Roma per bilanciare con misure alternative il mancato beneficio per l'ambiente derivante dal blocco delle vetture inquinanti.
La salomonica decisione premia uno sforzo congiunto delle due istituzioni chiamate a vigilare sul rispetto dei parametri delle emissioni, entrambe poco propense ad arrivare ad uno stop ai veicoli che avrebbe inimicato molti consensi in maniera trasversale.
E se il governatore del Lazio, Francesco Rocca, rivendica lo stop a quella che definisce "tagliola del blocco veicolare" grazie all'aggiornamento del Piano regionale della qualità dell’aria, dal canto suo il Campidoglio è riuscito, per il secondo anno consecutivo ad evitare di applicare il blocco, grazie alla scelta di ridurre il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento domestico, con le caldaie che resteranno spente le prime due settimane di novembre e la terza di aprile, oltre all'attività ridotta di un'ora al giorno per l’intera stagione.
In parallelo, l'amministrazione guidata da Roberto Gualrtieri, spinge forte su altre misure capaci di ridurre l'impatto antropico, come il piano ambizioso di nuove piantumazioni di migliaia di alberi in tutti i quadranti della città, l'incentivo al trasporto pubblico locale e sostenibile, le misure strutturali per migliorare l'efficentamento energetico degli edifici pubblici e privati.
Tra le misure alternative manca però il Move in, il sistema che consente ai veicoli di circolare nelle ZTL per un numero di chilometri determinato misurabili con l'installazione di una scatola nera a bordo: la Regione su questa ipotesi ha posto il veto, valutando che sistemi di accessi in deroga e Move-in non sono considerate misure compensative idonee.