Speed Check e Velo Ok: autovelox abusivi?

Speed Check e Velo Ok: autovelox abusivi?
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Spesso gli Speed Check alias Velo Ok, autovelox cilindrici di colore arancione installati a bordo delle strade comunali italiane, sono utilizzati dai Comuni in maniera indebita. Ecco quando questo accade e perché
11 settembre 2012

Ultimamente sorgono come funghi sulle strade di tutta la Penisola. Si tratta degli Speed Check (chiamati anche Velo Ok), postazioni autovelox cilindriche, solitamente verniciate di colore arancione, che vengono collocati a bordo strada, molto spesso all’interno dei centri abitati sulle vie di collegamento più trafficate.

Cosa sono gli Speed Check e a cosa servono?

Lo scopo principale affidato a questi nuovi apparecchi, che spesso vengono installati in gran numero lungo una stessa strada, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, è quello di obbligare gli automobilisti ed i motociclisti a mantenere rigorosamente la velocità imposta dal codice, impedendo allo stesso tempo la possibilità di accelerare subito dopo aver soprassato la colonnina di rilevamento.


Per questo motivo gli Speed Check devono essere sempre ben visibili da tutti gli utenti della strada in qualsiasi condizione: ecco spiegato perché vengono verniciati di color arancione e perché di notte vengono segnalati con luci a LED intermittenti.

La maggior parte delle postazioni sono scollegate e non funzionanti

In realtà occorre fare un po’ di chiarezza sugli Speed Check. Innanzitutto la maggior parte delle postazioni installate sono in realtà disattivate. Mantenere attivo un così alto numero di telecamere lungo una stessa strada infatti avrebbe dei costi insostenibili per le amministrazioni comunali. L’effetto deterrente è comunque garantito dal fatto che i diversi utenti della strada non possono sapere quale Speed Check sia realmente attivo e funzionante. Infatti i vigili hanno la possibilità di spostare periodicamente e con facilità il rilevatore contenuto all’interno della colonnina da una postazione all’altra.

Collocati a bordo strada, vengono presto resi inefficaci dai vandali

Inoltre è bene sottolineare che queste nuove apparecchiature, su cui i Comuni stanno dimostrando di puntare moltissimo, sembrerebbero rappresentare un tipico esempio di sperpero di denaro pubblico. Essendo collocate a bordo strada e soprattutto ad altezza uomo rimangono infatti facilmente danneggiabili da chiunque. Normalmente è sufficiente aspettare qualche giorno dopo l’installazione per ritrovare le colonnine arancioni ricoperte di vernice spray in corrispondenza della telecamera di rilevamento, un atto vandalico che le rende immediatamente inutilizzabili ed inefficaci. Nonostante questo fenomeno sia largamente diffuso, sembra che le diverse amministrazioni continuino a puntare ciecamente su questi dispositivi, che aumentano di giorno in giorno sulle strade urbane.

Spesso sono usati indebitamente dai Comuni

La vera questione però che ruota intorno agli Speed Check è di tipo puramente normativo. Infatti secondo quanto dice la legge, sembra proprio che la maggior parte dei Comuni italiani si serva di questi autovelox in maniera indebita.

La legge infatti prevede che non possano essere installate postazioni di controllo della velocità completamente automatiche (proprio come gli Speed Check) all’interno del territorio considerato “centro abitato”, cosa che invece avviene regolarmente.

Per servirsi di questi apparecchi rispettando le norme legislative, i Comuni non possono fare altro che tenere tutte le postazioni di rilevamento vuote o comunque disattivate o assicurare la presenza di un Vigile durante le fasi di funzionamento degli Speed Check.

Non potrebbero essere installati solo sulle strade prettamente urbane

Occorre precisare che ovviamente questo discorso è valido solo nel caso in cui gli autovelox siano installati sulle strade prettamente urbane, mentre queste stesse norme non hanno nessun valore sulle strade urbane di scorrimento, ovvero sui viali a doppia carreggiata senza incroci privi di semaforo, dove è vietata la sosta, e sulla strade extraurbane ordinarie, sempre che il Prefetto abbia autorizzato controllo di rilevamento automatico in alcune tratte.


Alcune amministrazioni comunali sostengono infine che è possibile servirsi degli Speed Check in maniera completamente automatica (senza un vigile nei paraggi) anche sulle strade urbane ordinarie. Per aggirare la norma che vieta l’uso dei rilevatori di velocità sulle strade urbane, i comuni  vorrebbero contestare agli utenti della strada non l’eccesso di velocità, ma semplicemente la “velocità pericolosa”, una nuova infrazione prevista dalla riforma del Codice della Strada e punita in maniera meno rigida, accertabile con apparecchi automatici anche su strade prettamente cittadine.

La riforma però spiega che gli apparecchi per il rilevamento e l’accertamento della “velocità pericolosa” debbano essere forniti di una’omologazione specifica. Al momento una soluzione di questo tipo risulta semplicemente irrealizzabile, perché comporterebbe la realizzazione di un rilevatore che sappia distinguere in ogni situazione e in ogni contesto possibile una velocità pericolosa da una innocua. Gli autovelox odierni infatti sono in grado di certificare esclusivamente se un veicolo ha oltrepassato una determinata velocità.

 

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