Video: è lecito riprendere la polizia in strada?

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Andrea Perfetti
  • di Andrea Perfetti
Impazzano le telecamerine sui caschi e in auto. In pista ma soprattutto su strada nei nostri giri della domenica. Se ci fermano le forze dell’ordine, come dobbiamo comportarci? Ecco la risposta
  • Andrea Perfetti
  • di Andrea Perfetti
28 giugno 2013

Video: è lecito riprendere la polizia in strada?

Impazzano le telecamerine sui caschi e in auto, in pista come su strada nei nostri giri del fine settimana. Ma se ci fermano le forze dell’ordine, come dobbiamo comportarci? Innanzitutto con l’educazione e il rispetto (da ambo le parti) che sicuramente aiutano a comprendere le rispettive ragioni. Ma ci sono anche delle regole che vanno conosciute e, se possibile, sempre rispettate. Altrimenti si rischiano sanzioni anche di carattere penale.

Tutti pazzi per le videocamerine

Il fenomeno di cui stiamo parlando negli ultimi due anni ha avuto una diffusione notevole. Le così dette action cam (ossia quelle piccole telecamerine che si possono montare in pochi istanti sui caschi delle moto, sui manubri delle bici, sui cruscotti delle auto e persino sugli sci) sono diventate un oggetto di culto in tutti i paesi del mondo. Dapprima confinate alle riprese degli sport estremi all’aria aperta (pensiamo al motocross freestyle o al downhill), sono state ben presto sdoganate dal grande pubblico che oggi le usa in diversi campi.

 

Prendiamo la Russia ad esempio. Qui le telecamerine sono meglio note come dash cam e spesso vengono vendute insieme all’auto, come se si trattasse di un normale optional. Ce ne siamo resi conto tutti nel mese di febbraio, quando una pioggia di meteoriti terrorizzò gli Urali e fummo inondati di video amatoriali che riprendevano il fenomeno. Merito delle centinaia di dash cam – appunto – montate sui veicoli in circolazione.

 

 I russi non sono diventati tutti improvvisamente cinefili, anzi. Da loro le telecamerine sono sempre in funzione durante la guida e filmano tutto ciò che accade. Il fine è legale. Servono infatti per produrre prove inconfutabili in caso di incidente alle compagnie assicurative, che nel Paese sono sempre poco inclini a rifondere i danni.

 

E sono utilissime per tutelarsi dai poliziotti russi e per dissuaderli dall’applicare multe un po’ troppo discrezionali (in molti casi vere estorsioni, per quanto di pochi denari). In pratica la dash cam è un’autodifesa dell’automobilista e del motociclista in caso di controlli delle forze dell’ordine e di incidenti, dove si rivela una prova difficilmente contestabile (sempre che si abbia ragione).

 

Negli USA scoppia il caso: se ti filmo, mi arresti?

Eppure negli Stati Uniti d’America, ma anche in Italia, si è sviluppato un acceso dibattito in merito all’utilizzo delle action cam in presenza di controlli da parte delle forze dell’ordine. Molti cittadini hanno il timore di incappare in sanzione anche di natura penale (persino nell’arresto). Ed è difficile dare loro torto, visti anche i filmati circolati in Rete riguardanti interventi assai poco ortodossi della polizia. Si tratta di casi isolati (siamo stati diverse volte negli USA e possiamo testimoniare il comportamento corretto e assai disponibile delle forze di polizia locali), ma che hanno fatto discutere l’opinione pubblica.


Nel video che vedete qui sotto si dibatte proprio degli arresti posti in essere per aver filmato pubblici ufficiali sul suolo federale. Sulla materia si è espresso il governo centrale che ha ribadito l’assoluta legittimità di fare riprese e scattare fotografie alle forze dell’ordine in pubblico ad eccezione dei casi stabiliti dalle legge che lo vietino espressamente (pensate a una retata o a operazioni che coinvolgano minorenni). E in Italia?

 

In Italia è consentito, ma non sempre

Il Garante per la privacy ha chiarito cosa è lecito riprende in pubblico e cosa no. Soprattutto ha precisato cosa è possibile fare delle immagini realizzate. I pubblici ufficiali, compresi i rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati in operazioni di controllo o presenti in manifestazioni e avvenimenti pubblici, possono essere fotografati e filmati in tutte le situazioni che non siano espressamente vietate dall’autorità pubblica.

 

Attenzione però all’uso che si intende fare dei file realizzati: il Garante afferma infatti che filmati e foto sono dati sensibili e come tali a essi si applica quanto stabilito dal Codice della privacy in materia di trattamento dei dati personali.

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In Italia è consentito riprendere le forze dell'ordine, ma non sempre. Occorre distinguere caso per caso, secondo quanto stabilito dal Codice della Privacy

 

E’ pertanto ritenuta lecita l'acquisizione di foto e di video nel corso di avvenimenti o cerimonie pubbliche, relativi anche a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. Bisogna però valutare attentamente i limiti posti dalla legge nel momento in cui si decide di far circolare le immagini e i video tra un numero ristretto di persone, in Rete o per finalità probatorie nei tribunali. Ad esempio non si possono divulgare immagini che ritraggono un arresto, in quanto ritenute lesive della dignità della persona.


E in genere bisogna fare attenzione a mettere in Rete filmati o foto che possano danneggiare le persone riprese in pubblico (posto che non si possono in alcun caso diffondere immagini private senza il consenso diretto degli interessati). Bisogna agire sempre con prudenza e buon senso. Le persone riprese – inclusi i pubblici ufficiali - hanno infatti facoltà di adire le vie legali (sia in sede civile che in quella penale) qualora ritengano lesi i propri diritti. 

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