Toyota C-HR [Video primo test]

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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Abbiamo provato Toyota C-HR, crossover coupé della casa giapponese. Ecco le nostre impressioni di guida
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
18 novembre 2016

Negli ultimi anni ci siamo abituati a vederne di tutti i colori nel mondo dell’auto. Prima il SUV è diventato una Coupé con la X6, poi la station si è trasformata in una shooting brake con la CLS. E poi ancora la classica berlina a quattro porte proposta in chiave coupé con la Audi A5 per arrivare infine al concetto più estremo: il SUV cabrio con la Evoque Cabriolet. Potevamo farci mancare quindi il crossover coupé?

Ovviamente no, perché ci ha pensato Toyota con la nuova C-HR. Del resto lo dice già il nome che significa Coupé High-Rider, quindi Coupé a guida alta. Si tratta quindi di un crossover compatto, o di un SUV urbano se preferite, lungo 4,36 m e pensato per mettere i bastoni tra le ruote a altre concorrenti più classiche come Fiat 500X, Jeep Renegade, Nissan Qashqai e Peugeot 3008.

Dal vivo: com’è fuori

Il design però è tutto un programma. Uno stile che sicuramente dividerà gli appassionati, o lo si ama o lo si odia. Ma rimane il fatto che anche nella versione di serie il C-HR è rimasto fedelissimo al concept a cui si è ispirato presentato un paio di anni fa a Parigi. E’ per questo che abbiamo linee così futuristiche un po’ dappertutto. Davanti abbiamo fari fari full led (optional) e una calandra che si ispira a due ali, mentre la fiancata, che sfoggia cerchi in lega da 18 pollici, è un’insieme di linee che si inseguono senza sosta in stile Lexus. Originali poi le maniglie posteriori integrate nel montante, per sottolineare insieme al tetto inclinato che sfocia in un alettone, lo stile da coupé. Stupisce per originalità anche il posteriore, anche se alcuni hanno rivisto nella forma dei fari a led (optional) un vago ricordo di alcune ultime Honda.

Dal vivo: com’è dentro

Il colpo d’occhio continua dentro, con una plancia asimmetrica tutt’altro che scontata. Al centro spicca il display da 8 pollici che ci ricorda tanto il casco di Darth Vader, il “cattivo” di Star Wars, attraversato da una modanatura colorata che scorre fino a raggiungere le portiere. Molto classica invece l’impostazione all’interno del cruscotto, dove troviamo due strumenti analogici e un computer di bordo piuttosto completo.

Tecnica

La C-HR nasce sulla nuova e moderna piattaforma TNGA (Toyota New Global Architecture), la stessa utilizzata dalla Prius IV, da cui la crossover giapponese eredita gran parte del suo “scheletro”. Le sospensioni sono Mc Pherons davanti e indipendenti con doppio braccio oscillante dietro. L’aspetto più interessante comunque riguarda la possibilità di scegliere la versione Hybrid spinta dal medesimo powertrain della nuova Prius. In questo caso il motore termico a ciclo Atkinson da 1.8 litri da 92 CV è abbinato alla solita ma complessa trasmissione e-CVT che include due motori elettrici coordinati da un cambio planetario. Il primo motore elettrico, l’MG1, funge da generatore (e da motorino di avviamento). Il suo compito è quello di recuperare l’energia in eccesso proveniente da motore termico e di trasformarla in energia elettrica da stivare nelle batterie. La seconda unità invece, l’MG2 (da 72 CV e 163 Nm), rappresenta il vero e proprio motore elettrico sfruttato durante la marcia. Ed è anche quello che che funge da generatore in frenata. La batteria, sistemata sotto al divanetto posteriore non “ruba” spazio al bagagliaio. E’ ancora al nichel-metallo idruro e ha una capacità di 1,31 kWh.

Chi volesse qualcosa di più tradizionale inoltre potrà scegliere anche una classica versione a benzina. Equipaggiata con il nuovo 1.2 turbo a quattro cilindri, la C-HR “non ibrida” offre 116 CV e verrà proposta in Italia soltanto in abbinamento al cambio automatico CVT. La più classica versione turbo benzina, oltre che nella variante a trazione anteriore, potrà anche essere scelta con l’integrale AWD. Non saranno previsti invece, nemmeno in futuro, motori diesel.

Tecnologia

La moderna piattaforma TNGA ha permesso di equipaggiare la Toyota C-HR con tutte le più moderne tecnologie di assistenza alla guida, rese possibili dalla presenza di una telecamera specifica e di un radar. Dall’elenco non manca davvero niente visto che si possono avere cruise attivo con riconoscimento segnali stradali, frenata automatica di emergenza anche con pedoni, mantenitore di carreggiata anche con piccole correzioni di sterzo, abbaglianti automatici, monitoraggio angolo cieco e parcheggio automatico.

Per le impressioni di guida, vi lasciamo al nostro video. 

Pregi e difetti

Pro

  • - Design anticonvenzionale - Materiali - Possibilità di avere l’ibrido

Contro

  • - Capacità bagagliaio limitata - Zona posteriore un po’ angusta - Sul benzina non si può avere il cambio manuale

 

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