Dakar 2016: Temporary Internet Satellite Café Intermatica

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Si pensa che il satellitare sia uno strumento da esplorazione al Polo, da Deserto del Gobi o da Transatlantica in solitario. No è così, non soltanto, e a volte basta poco per trovarsi in una situazione che ha del paradossale
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
4 febbraio 2016

Il telefono satellitare, unito alla stazione satellitare per la trasmissione dati, è un’accoppiata essenziale, un must per tutte quelle situazioni davvero estreme fuori dal mondo. Ma “fuori dal mondo” può anche essere una situazione contingente, e geograficamente insospettabile. Rientrando in Argentina, di ritorno dalla Bolivia, quelle 23 ore e passa di guida, per intendersi, avevamo calcolato di arrivare a Salta in tempo per l’appuntamento con la redazione, il “meeting” di redazione quotidiano per fare il punto, incrociare gli aggiornamenti e spedire i pezzi del giorno. Incorreggibili ottimisti, avevamo calcolato di arrivare largamente in tempo. Calcolo sbagliato, come quasi tutti i giorni in cui il Niño si è fatto vedere o sentire in Argentina e Bolivia. Appena passato il confine di Aguas Blancas, diventate aguas marrones e in pienas, siamo rimasti bloccati dalle acque del Rio Bermejo e del Rio Blanco, che avevano invaso canali, fossati, gli sterminati letti spesso in secca in questa stagione e, naturalmente, le strade. Si procedeva a passo d’uomo, con il cronometro diventato ormai calendario che scorreva inesorabilmente. Per niente intimoriti, né tanto meno sorpresi dalla recrudescenza del caos meteo della Dakar edizione 2016, ci siamo detti che non avremmo mancato alla riunione di redazione, perché avremmo approfittato del primo caffè, necessario, e della gentilissima disponibilità di reti wifi. Detto fatto, al primo villaggio abbiamo parcheggiato, un po’ nel fango, è vero, e abbiamo iniziato a sgranchirci gambe e cervello sicuri del fatto nostro mentre ci avvicinavamo al Caffè.

Buono il caffè, buona la birretta e le empanadas, must gastronomico, insieme alle chips, del nostro viaggio, gentilissimi come sempre gli ospiti ma, eccoci, luce e internet tagliati via dal maltempo. Per la corrente elettrica in pochi minuti almeno un’intermittenza di funzionamento c’era, ma per la connessione niente da fare, nonostante i ripetuti tentativi e reset del gestore. E così era in tutto il paese. Tagliati fuori!

È stato allora che abbiamo risolto con un successone popolare. Per nulla intenzionati a muoverci dalla nostra “postazione”, il tavolino fuori dal bar, abbiamo recuperato nella “stiva” della nostra Peugeot 308 la valigetta della dotazione Satellitare fornitaci da Intermatica. Con il palmare Iridium abbiamo avvertito la Redazione, che avevamo bisogno di cinque minuti, dopodiché rapidamente abbiamo puntato la parabola piatta dell’Explorer 500 Bgan. Nord, Nord-Ovest, il cicalino che sparava il segnale continuo, e in men che non si dica eravamo collegati con… Milano.

Pezzi spediti, gallery idem. Un po’ più di tempo necessario, ma come è dolce il passare del tempo quando l’alternativa è il blackout! Ecco fatto, possiamo riprendere la strada. Alt. Incuriositi, i frequentatori del Bar ma anche numerosi passanti, si sono interessati alla nostra tecnologia. E visto che in genere sono tutti così gentili, ci siamo immediatamente detti, perché non ricambiare una volta anche noi? Così, poiché la connessione c’era, abbiamo messo noi a disposizione la banda fornitaci da Intermatica, favorendo gli abitanti dei villaggio che per una mezz’ora abbondante (il tempo di fagocitare una teglia di empanadas), hanno potuto recuperare la caduta di internet in Paese.

Strano a dirsi, ci è successo altre volte, proprio in Argentina, dove la connessione è in genere non un fulmine ma capillare, ma dove il Niño si è manifestato più duramente con ripetute intermittenze di funzionamento delle reti GSM e Internet.

Fortuna che avevamo con noi il nostro Temporary Satellite Internet Café Intermatica!

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