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Granducato di Toscana, 28 Novembre. Una Dakar parte dalla Toscana, dalla Versilia, per la precisione. È la spedizione di R Team. La prendiamo ad esempio, perché è una formazione storica ed esemplare. Il deus ex machina è Renato Rickler, l’Equipaggio di riferimento di questa rassegna preliminare è quello che si è formato spontaneamente a pochi giorni dal via. La macchina è una Mitsubishi Pajero Evolution, quella che a suo tempo a fatto la storia come auto da battere. La piloterà Giuliano Bergo, “meccanico da sempre” e “pilota rallycross mille anni fa”. Al suo fianco Francesca Gasperi, che tutti noi conosciamo bene. Giornalista, pilota, istruttrice e, da un po’, navigatrice.
Dakar Classic. All’inizio era un esperimento, qualcosa del tipo Radio Nostalgie, l’idea di oirtare anche i gentlemen driver in un contesto più scenografico che effettivo della Dakar. Una cosa a parte, insomma. Il successo è stato istantaneo, tanto è vero che siamo già da tempo in regime di numero chiuso, per una gara di 7.348 km. La formula, basata sui criteri delle gare di Regolarità applicate al Rally-Raid, è andata evolvendo, rapidamente e, direi, sostanzialmente. Di fatto Dakar Classic non è affatto una passeggiata, lo garantisce David Castera, il Direttore, è una Dakar diversa e diversificata, più “ragionata” e, di proposito, più “lenta”. Niente affatto facile. Insomma una Dakar con le caratteristiche di durezza ispirate alle origini, percorso, navigazione, bivacchi, ma senza i rischi della Dakar d’attacco. È per partecipanti speciali, anche. Magari non junior, ma non è una regola, magari più romantici, con mezzi legati all’epoca, auto e camion fino agli anni 2000, poi 2005, in una sorta di vetrina della storia meccanica della Dakar.
R Team. Adesso i mezzi sono tutti sul Ro-Ro, rotta Jeddah, ma un attimo prima siamo andati a ficcare il naso e a rompere le scatole in un momento cruciale, quello della partenza dei mezzi alla volta di Barcellona, per l’imbarco. Ora, dovete pensare, sono 11 macchine in gara, più i mezzi e i camion di assistenza e in corsa, per un totale di 22 veicoli e un esercito di persone, tra piloti, navigatori, tecnici e assistenti. Una vera e propria armata che richiede una guida niente affato scontata in quanto a esperienza e, direi, sangue freddo. E questa persona è Renato Rckler, una storia di esperienza collaudata lunghissima e sempre al livello dell’eccellenza. D’altra parte la Dakar, Classic compresa, non è mai uno scherzo, non è una cosa per menti distratte o approssimative. Pensate solo alla quantità di ricambi, parti speciali, attrezzature e elementi di logistica. Prima della partenza è un piazzale sterminato disseminato di materiale, tende, borsoni, centinaia di casse numerate una ad una ciascuna contenente parti vitali per la riuscita dell’impresa. Impressionante, credete!
Pensate, con R Team ci saranno in corsa due Porsche 959 Replica, realizzate dalla 911 RS di quel geniaccio di Robert Sikkens, olandese trapiantato in Trentino. Due capolavori. E pensate che per gli Equipaggi Rickler ha allestito addirittura due camion-hotel! Ecco gli equipaggi R Team in corsa: #Favre-Jacovelli, #724 Rickler-Gabrielleschi, #705 Leva-Giugni, #731 Hunterholzner-Gaioni, #782 Fellini-Gramm, #738 De Meo-Pelizzeni, #781 Delladio-Guerrini, #775 Facchin-Minghetti, #758 Bini-Manoni, #913 Cantelli-Bardeci-Maestu, #917 Pozzetti-Corna-Macrini.
E poi, dunque, #753 Giuliano Bergo-Francesca Gasperi. Lasciamoli preparare, partire, ambientarsi e schierarsi al via. Poi ci rifaremo e si rifaranno vivi. Date retta...
Da Yanbu, 3 Gennaio, a Yanbu, 17. Dakar Arabia Saudita 2026, 48ma della serie.
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