Dakar 2022. T8. Toyota Pharma: Al Attiyah… Sedativo. E Altro

Dakar 2022. T8. Toyota Pharma: Al Attiyah… Sedativo. E Altro
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Nuovo rovesciamento di fronte nella Gara delle Moto, di nuovo Sunderland. Ancora Audi nella storia con una doppietta Ekstrom-Peterhansel. Ma la Toyota di Al Attiyah e Baumel è ormai imprendibile. Un Anno fa Hubert Auriol
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
10 gennaio 2022

Wadi Ad Dawasir, Arabia Saudita, 10 Gennaio. Profondo Sud. Caldo Sud, finalmente, Riyadh Su che è tutta un’altra cosa. Da Al Dawadimi a Wadi Ad-Dawasir. Come da Milano a Salerno, ma con due semafori, tre rotonde e nessun casello. E una velocità media di percorrenza da far impallidire gli europei.

Per la gioia dei Dakariani DOC, la Dakar ha messo giù il carico da undici. 400 chilometri di Speciale, il resto di trasferimenti prima e dopo. E se i trasferimenti possono essere di tutto relax, basta che non parliamo di Sanders che si è frantumato un gomito contro un marciapiedi, le Speciali sono diventate ormai una condanna al peggio. Si son viste dune… mai viste da alcuni (ma non sono stati a Copiapo’, Cile, o alle Cattedrale, Egitto), lunghissimi lanci su piste piatte e senza ombre, talvolta disseminate di pietre, e qualche pietraia vera e propria per dare il colpo di grazia a polsi e cerchi. A parte qualche falesia lontana, e qualche gigantesco crème caramel di roccia, talvolta i paesaggi sono di un’orizzontalità sconcertante. Che non è male se si vuole capire bene cosa è il Deserto.

Bollettino. La Dakar si assottiglia. I ritiri iniziano a incidere sui numeri generali. La notizia buona è che Gaspari, navigatore di Carrara e vittima del frontale paradossale, è uscito dall’emergenza e si prepara a passare due giorni di controllo prima di rientrare in Italia. Rinuncia Aglioni e si fa da parte stigliano, vittima di una caduta, trasportato in ospedale “martellato”, ma non grave. Peggio il Sanders di cui sopra, e certo non in formissima Branch, che era rientrato ma che da oggi forfait. Si ferma anche Lucci, ma per un guasto fatale.

Auto

Cominciamo dalle AUTO. Nulla di nuovo, se non che, per dirla enfaticamente allineandosi agli strilli, AUDI scrive ancora una volta la storia piazzando la prima doppietta. Vince Ekstrom e Peterhansel è secondo. Non fosse per quel ficcanaso di Loeb, terzo, Sainz potrebbe completare quella tripletta che, occupando tutti gli scalini del podio, rappresenta emblematicamente l’en plein più glorioso che si può. Immagino che possa essere il target della RS Q e-tron dei prossimi giorni. Ci sono ancora quattro giorni e altrettante slot per entrare nella storia.

È bene che si parli delle AUDI, perché poi… si mette in maggiore evidenza la realtà. Che è diversa dall’exploit di giornata e, di fatto, e appartiene a uno status che non da segni di particolare vivacità. Un giorno vince Loeb, un altro Ekstrom, ma da quando la Dakar 2022 la lasciato la banchina di Riyadh per il periplo finale alla volta di Jeddah, il “comandante” del Rally se ne sta alla larga dalle tempeste. La verità è, dunque, che Al Attiyah sta addormentando il suo trionfo, riducendolo a una pura formalità l’ultimo scorcio della Corsa. Sì, ha finito a Wadi Ad Dawasir fuori dai dieci e con un differenziale rotto, ma infine non concede che sette minuti all’avversario più “pericoloso”, Loeb, dal quale mantiene una distanza di sicurezza di 37 minuti nella Generale, che avrebbero potuto essere di più se la giuria avesse punito in tempo il fatto di aver “perso” una ruota di scorta per strada. certo, è impressionante come si sia ridotto il fronte di fuoco da quando l’armata Mini è scemata per passare armi e bagagli alla missione AUDI. Dell’”antico” valore delle Mini resta una traccia nel quarto posto di Przygonski, per il resto la classifica che conta è affare di Toyota e BRX con assaggi di AUDI.

Moto

La gara delle MOTO è, invece, una cavalleria rusticana di emozioni. Ogni giorno è tutto da rifare. Qualcuno si sgrana dal gruppetto dei fuggitivi, Branch, Sanders, e qualcuno tenta di riagganciare la testa della corsa. Prevedibilmente Van Beveren, Yamaha, costretto da aprire la lunga ottava Speciale, ha dovuto cedere al volo la leadership conquistata il giorno precedente e, altrettanto prevedibilmente Sunderland, partito molto indietro, vince la Speciale e torna al comando della Corsa. In mezzo c’è una piccola scossa Honda che spinge Quintanilla verso la vetta, una forte difesa si Walkner, che impera al secondo posto e la realistica possibilità Van Beveren, tornato al quarto posto ma in grado di riportarsi sotto, sia pure con una posizione svantaggiosa nel gioco dell’altalena che favorirebbe Sunderland. Ormai in calo le azioni di Barreda, Kevin Benavides, un problema meccanico durante l’ottava, e Lorenzo Santolino, Sherco, e doverosa sottolineatura della gara dei due “adolescenti” del Team Bas, Mason Klein e Brad Cox, figlio d’arte del leggendario Alfie.

Un anno fa, il 10 Gennaio, ci lasciava Hubert Auriol.

 

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