Dakar 2023. 14 Tappe, 1 Marathon, 4 Anelli e… l’Empty Quarter

Dakar 2023. 14 Tappe, 1 Marathon, 4 Anelli e… l’Empty Quarter
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dakar double-face. Lunga e “chilometrata” la prima parte, durissima e infernale la seconda dentro l’Empty Quarter Rub’ al Khali. Senza dubbio una Coast to Coast… pardon, una Dakar di spessore notevole
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
4 dicembre 2022

Parigi, 2 Dicembre. Lo sviluppo totale, 8.500 chilometri, e quello delle Prove Speciali, 4.700, non dice molto, o meglio non dice tutto della nuova Dakar Arabia Saudita 2023, 45ma della Serie. Tuttalpiù conferma che sarà una Dakar “corposa”, ma di chilometri, all’epoca, se ne sono visti anche molti di più.

Quel che caratterizza, sulla carta, l’edizione che verrà, è il genere e la distribuzione delle difficoltà, lo spessore annunciato dell’impegno.

La chiave di lettura di tali difficoltà va vista soprattutto nel misterioso e inquietante Empty Quarter saudita, già sfiorato ma mai attaccato così frontalmente. Aggiungendo il Prologo inaugurale attorno al nuovissimo Sea Camp, sul Mar Rosso, 300 chilometri a Nord di Jeddah, e ricordando che oltre alla giornata di riposo di Riyadh, sono previste 4 tappe ad anello, Sea Camp, 1° gennaio, le due di Ha’Il, 4 e 5 gennaio, e Al Duwadimi, 7 gennaio, e una Tappa Marathon, tra la 11ma e la 12ma, lo schema dei 15 giorni dell’evento è chiarito. Possiamo ora cercare di dare una fisionomia alle singole tappe, pur sapendo che è del tutto approssimativa nel rispetto delle tradizioni dei preliminari, e che altri elementi, soprattutto meteo, possono influire sulla reale difficoltà di ogni giorno di gara.

31 dicembre – Prologo, 10KM. Serve solo per la scena e per definire l’ordine di partenza della prima tappa, nella quale le prime 15 moto e le prime 10 auto partiranno, infatti, in ordine inverso.

1° gennaio – 1a tappa: Sea Camp-Sea Camp, (KM Totali/KM Speciale) (603/368). Un po’ di tutto, ma soprattutto un gran riscaldamento senza troppe difficoltà di sorta, tanto meno navigazione. Attenzione: tutte le informazioni devono essere prese con estrema cautela. In buona e mala fede gli organizzatori sono spesso assai “bugiardi”!

2 gennaio – 2a tappa: Sea Camp-Al Ula, (90/431). Speciale”atipica” senza sabbia, ma con tratti da guidare con attenzione e tecnica su piste sassose. In compenso, paesaggi spettacolari.

3 gennaio – 3a tappa: Al Ula-Ha'Il (669/447). Si entra nel vivo. Deserto aperto, molte piste, varie valli e canyon da “indovinare”, quindi navigazione, ma anche scorci mozzafiato.

4 gennaio – 4a tappa: Ha'il-Ha'Il (km 573/425). Pareri discordanti sui terreni della seconda tappa ad anello. Montagne di sabbia e montagna da piste, cap delicati e navigazione da buon intuito, finale rapido su piste sabbiose.

5 gennaio – 5a tappa: Ha'il-Ha'Il (km 646/375). Tutti d’accordo sulla quinta. Il secondo anello di Ha’Il è un tuttasabbia in quella che è considerata la palestra del fuoristrada dell’Arabia Saudita. Attenzione alle Hèrbe a Chameaux e alle difficoltà di superamento di dune e dunette in sequenza.

6 gennaio – 6a tappa: Ha’Il-Al Duwadimi (km 877/466). È la tappa più lunga con una delle Speciali più lunghe dell’Edizione 2023. Per fortuna in gran parte scorrevole. Nell’ultimo terzo, invece, le carte del terreno si mescolano e le difficoltà tecniche si sommano. Sicuramente una tappa giustamente faticosa

7 gennaio – 7a tappa: Al Duwadimi-Al Duwadimi (km 641/473). Eccola, la speciale più lunga del Rally. Menù esigente per fare la differenza, tra piste di sassi e dune portentose in grande ritmo di alternanza.

8 gennaio – 8a tappa: Al Duwadimi-Riyadh (km 722/407). Tappa prima della giornata di riposo uguale tappa di cui diffidare. Slalom tra le montagne per iniziare, poi grande deserto aperto, infine duecento chilometri a manetta. Una giornata da conquistare con fatica, c’è da scommetterci. Fine della prima parte: molti chilometri, molto onore.

Lunedì 9 gennaio – Giornata di riposo, Riyadh.

10 gennaio – 9a tappa: Riyadh-Haradh (km 710/439). Nessuna difficoltà cruciale per la ripresa delle ostilità. Non fosse che è la tappa di avvicinamento al deserto dell’Empty Quarter. Un po’ di navigazione, comunque, per tenere tutti sulle spine, e concentrati.

11 gennaio – 10a tappa: Haradh-Shaybah (km 623/114). Questa, invece, è la tappa di preparazione all’inferno dell’EQ Rub' al Khali, 650.000 chilometri quadrati di vuoto e di niente. Speciale corta in tappa (non troppo) lunga, ma sabbia, molta sabbia nelle sue varianti “classiche”, per cui anche il trasferimento non sarà da sottovalutare, così come le ore di guida da mettere in conto.

12 gennaio – 11a tappa, 1a frazione Marathon: Shaybah-Empty Quarter (km 426/275). Il verdetto viene prima della discussione: 275 chilometri di dune per la prima frazione della doppia Marathon. Il fatto che sia solo sabbia sembrerebbe poter “salvare” a priori le gomme dalle pietre, ma non le meccaniche dal surriscaldamento. Non dimenticate l’acqua! Bivacco in pieno EQ.

13 gennaio – 2a tappa, 2a frazione Marathon Empty Quarter - Shaybah (km 375/185). Ancora una Speciale corta, e corto anche il trasferimento. Ancora dune, tuttavia, per guadagnare l’uscita dalla Marathon dell’Empty Quarter.

14 gennaio – 13a tappa: Shaybah-Al-Hofuf (km 669/154). La “salvezza” dalle trappole dell’Empty Quarter è un festival di dune e di navigazione sui 154 chilometri chiave della Speciale. Ora, finalmente, di fare i conti.

Domenica 15 gennaio – 14a tappa: Al-Hofuf-Dammam (km 414/136). Fine del Coast to Coast Dakar Arabia Saudita 2023, e gran finale sulle rive del Golfo Persico. Nulla da segnalare sotto il profilo delle difficoltà, sarà il solito caos che mischia entusiasmi e apprensioni, felicità e delusioni. Sarà comunque finita!

Ci pare di aver capito: una prima parte molto “chilometrata”, la seconda meno lunga ma sfinente. Una Dakar da misurare più con il contaore che con il contachilometri.

© Immagini ASO – Red Bull Content Pool

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