Movimento Dakar. Loeb sceglie Fabian Lurquin

Movimento Dakar. Loeb sceglie Fabian Lurquin
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Fabian Lurquin è il Navigatore che affiancherà Sébastien Loeb nell’avventura BRX. Con questo si chiude l’argomento Daniel Elena (e un ciclo)
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
21 maggio 2021

BanburyOxfordshire, 19 Maggio. Fabian Lurquin, belga, 46 anni, è il nuovo navigatore di Sebastien Loeb nell’avventura BRX Dakar e Cross-Country Rally. La storia, un po’ penosa, del “divorzio” dal suo navigatore storico, Daniel Elena, si chiude qui. Lurquin è stato il navigatore di Mathieu Serradori e senza dubbio ha condiviso e costruito con il Pilota SRT Century Racing la parte più bella dell’avventura del buggy CR6, interessantissima ipotesi “alternativa” della Dakar, e una collaborazione iniziata nel 2011. Un’altra storia di amicizia, si direbbe, “sacrificata” sull’altare

del Cross-Country Rally e del professionismo spinto di Dakar e dintorni.

 

Fabian Lurquin è molto bravo e l’ha già dimostrato. È un navigatore che si è adattato magnificamente alle regole non scritte della Dakar ultima generazione, che esige dal co-pilota un ruolo sempre più importante e “reattivo”. Sette partecipazioni alla Dakar e una vittoria all’Africa Eco Race sono i dati essenziali e referenziali del navigatore che affianca Sèbastien Loeb nella scalata al gradino più alto del podio della Dakar.

 

Ci son voluti due mesi di studio e test per decidere. Era logico. Abbandonare un navigatore è storia di un giorno, e si è visto che basta anche molto meno, trovare il suo rimpiazzo un’altra cosa. Il problema è che oggi ci sono più Piloti che Navigatori bravi, e questi ultimi sono contesi e corteggiati, e alla fine ben pagati. Soprattutto, se sono davvero bravi, vengono immediatamente “blindati”. Io sarei pronto a scommettere che Loeb ha cercato anche tra i navigatori dei suoi colleghi più forti, e penso a Peterhansel e alla scelta vincente di Edouard “Dudd” Boulanger, ma alla fine succede che i navigatori dei vincenti restano… con i vincenti, tornando a una scelta di passione che si sovrappone a quella puramente tecnica o di business.

Così la scelta diventa difficile. Si dice che Loeb abbia “provato” più navigatori, tra questi anche dei motociclisti, come Xavier de Soultrait. Non mi fa meraviglia, così come non mi farebbe meraviglia che la scelta finale non sia soddisfacente al 100% né definitiva.

Purtroppo questa è una storia, nata o portata a tenperatura di ebollizione in ambiente Prodrive, che forse andava ponderata un po’ di più. Penso che sarebbe stato più redditizio, e molto più bello, ammesso che ci fossero gli elementi di sufficiente motivazione, spingere Daniel Elena a fare quel piccolo salto di qualità eventualmente necessario.

Senza togliere nulla al valore e alla voglia appassionata di Loeb che credo genuina e ammirevole, di vincere questa benedetta Dakar che manca al suo palmares.

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© Immagini Re Bull Content Pool – ASO Mediatheque

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