Rally del Marocco. La Sesta di Al Attiyah, Toyota

Rally del Marocco. La Sesta di Al Attiyah, Toyota
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Principe del Qatar si impone ancora una volta in Marocco. Gara senza storia con il Principe del Qatar sempre all’attacco. 4 Toyota ai primi 4 posti. Sul podio della emergente T4 anche Eugenio Amos e Paolo Ceci
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
15 ottobre 2021

Zagora, Marocco, 14 Ottobre. 2.600 chilometri in cinque Tappe, di questi 1.600 di prove speciali. Il Rally del Marocco si chiude con una vittoria chiarissima di Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel e pochissima storia. Nessuna particolare strategia o impostazione tattica. Ultimamente il Principe del Qatar rifugge dagli schemi troppo articolati. Funziona così. Nasser Al Attiyah pensa solo a guidare come ha imparato a fare, divertendosi, tra le dune del Qatar. Al suo fianco Mathieu Baumel, ufficiale di rotta sulla Toyota di Gazoo Racing #302, ha il compito di interpretare il road book, trarre le conclusioni e indicare al Comandante la strada da seguire. In generale è una rotta, più nel dettaglio una direzione per attraversare i cordoni di dune o la scelta di un bivio. Da che parte andare, insomma.

Funziona così bene che il Rally del Marocco 2021 delle Auto finisce per non avere, per storia, che il monologo dell’Equipaggio nettamente favorito alla vigilia.

Va detto, e l’abbiamo già fatto, che una bella parte degli avversari storici del Principe erano fuori causa per una nuova… causa. Dopo i test delle scorse settimane in Marocco, la rivoluzionaria AUDI RS Q e-tron, incaricata di vincere la Dakar presto o tardi (ma meglio presto), è tornata al quartier generale dove sono in costruzione i prototipi definitivi da utilizzare a Gennaio. Quindi Stephane Peterhansel e Carlos Sainz sono in vacanza. In Marocco è presente il solo Mattias Ekstrom, in gara-scuola con una Mini più per fare chilometri fuori dalle piste cui è abituato che per inseguire un risultato.

Il compito di Al Attiyah è semplice. Cercare di vincere e portare a fine carriera l’attuale, gloriosa Hilux prima di passare alla nuova macchina. Al Attiyah vince il prologo e la prima Tappa, si ripete nella seconda e conferma nella terza. Solo nella quarta c’è un piccolo avvicendamento, più di boccata d’aria che affanno, e quindi si va alla conclusione con pronostico e presupposti perfettamente allineati con obiettivo e risultati.

Al traguardo di Zagora, bivacco fulcro dei 5 giorni dell’intero Rally, e alle spalle di Al Attiyah, Yazeed Al Rahji, il saudita cui è andato il privilegio di interrompere la serie di Al Attiyah vincendo la quarta tappa, è a un quarto d’ora abbondante, e le altre due Hilux che compongono un espressivo poker per Toyota, sono a un’ora e dieci, Lucio Alvarez, e un’ora e mezza, Ronan Chabot. C’è anche una quinta Toyota ufficiale, ovvero la declinazione T1+ frutto dell’evoluzione dei regolamenti Rally-Raid. La guida l’olandese Erik Van Loon. Zero obiettivi sportivi, solo chilometri per collaudare la nuova Macchina in vista della Dakar. La prima Mini, Sebastian Halpern, è quinta a oltre un’ora e mezza. Evidentemente il destino delle Mini non sta più così a cuore al manager che le ha ideate e costruite. Sven Quandt, il fondatore di X-raid, è infatti il manager del Team Audi Dakar. Basta, niente di nuovo se non che Al Attiayh e Mathieu Baumel, se pure hanno scavalcato Krotov nella provvisoria del Mondiale, devono aspettare ancora Abu Dhabi e, forse, Ha’Il per staccare il quinto Titolo Mondiale.

E poi ci sono loro, i magnifici italiani. Pochi, pochissimi, ma buoni, ottimi. In sostanza Eugenio Amos e Paolo Ceci, alla terza gara preparatoria per la loro Dakar prossima ventura. Sono in corsa con un PRB Can-Am Maverick, i piccoli (sempre meno “piccoli”) SSV, ormai declinazione vincente delle 4 ruote da Rally-Raid, soprattutto sotto il profilo della partecipazione “umana” alla Dakar e al Campionato del Mondo. Noni assoluti e sul podio della T4, la classe nettamente “emergente” dei Rally-Raid, alle spalle del polacco Domzala e del Brasiliano Luppi de Oliveira.

Non tutto benissimo, ma tutto bene quel che finisce bene. Come sempre si può far meglio, ed è quello cui tendono i nostri impegnati dall’inizio della stagione in un serio programma di preparazione. Un giorno in ansia per un allarme di temperatura al sistema di trasmissione, un giorno seriamente preoccupati per un’indisposizione del Pilota, poi la ripresa e la distensione verso il ruolo e la posizione di competenza. Un terzo posto in Marocco è un vero termometro in prospettiva della Dakar.

Paolo Ceci (navigatore e portavoce dell’Equipaggio #402). “Super contenti. Siamo riusciti a salire sul podio del Rally più difficile e impegnativo del Campionato del Mondo con una gara iniziata in maniera un po’ sfortunata e poi raddrizzata. Abbiamo avuto un piccolo problema durante la prima tappa, la cinghia di trasmissione, e Eugenio non stava bene alla partenza della seconda. È comunque riuscito a tenere duro e a superare una giornata che è stata veramente difficile, ma anche la chiave del successo. In buona sostanza Eugenio ha guidato da dio e io sono riuscito a non commettere errori troppo importanti. Un altro dato importante è che gli Equipaggi sul podio della T4 sono molti vicini tra loro, e dunque i primi non sono inarrivabili. La nostra preparazione alla Dakar prosegue adesso con il Desert Challenge ad Abu Dhabi a novembre e il Rally di Ha’il a dicembre in Arabia Saudita. Direi che è una stagione di preparazione impegnativa ma che sta dando i suoi frutti.”

 

© Immagini Rallye du Maroc – DPPI - Red Bull Content Pool – KTM Media – GasGas – Hero Motorsport – Monster Honda RT

Rallye du Maroc – Classifica Finale Assoluta

1. Nasser Saleh Al-Attiyah (QAT)/Matthieu Baumel (FRA) Toyota Hilux Overdrive, 15hr 52min 10sec

2. Yazeed Al-Rajhi (SAU)/Michael Orr (GBR) Toyota Hilux Overdrive, 16hr 08min 08sec

3. Lucio Alvarez (ARG)/Armand Monleón (ESP) Toyota Hilux Overdrive, 17hr 03min 02sec

4. Ronan Chabot (FRA)/Gilles Pillot (FRA) Toyota Hilux Overdrive, 17hr 20min 08sec

5. Sebastien Halpern (ARG)/Bernardo Graue (ARG) MINI John Cooper Works Buggy, 17hr 27min 08sec

6. Denis Krotov (RUS)/Konstantin Zhiltsov (RUS) MINI John Cooper Works Rally, 17hr 45min 36sec

7. Aron Domzala (POL)/Maciej Marton (POL) Can-Am Maverick XRS (T4), 18hr 12min 12sec

8. Rodrigo de Oliveira (BRA)/Maykel Justo (BRA) Can-Am Maverick XRS (T4), 18hr 19min 06sec

9. Eugenio Amos (ITA)/Paulo Ceci (ITA) Can-Am Maverick XRS (T4), 18hr 26min 01sec

10. Juan Cruz Yacopini (ARG)/Alejandro Yacopini (ARG) Toyota Hilux Overdrive, 18hr 34min 12sec

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