Silk Way Rally 2021. Vincono Walkner, KTM, e Chicherit, Buggy CR6

Silk Way Rally 2021. Vincono Walkner, KTM, e Chicherit, Buggy CR6
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Finale “anticipato” con conferma e… sorpresa. L’ufficiale KTM regola i compagni di classe, il fuoriclasse francese asso del Freestyle sorprende… anche se stesso. Gli italiani al traguardo. 5 tappe su 10. Bicchiere... mezzo vuoto
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
6 luglio 2021

Gorno-Altaysk, 6 Luglio. Hanno vinto Matthias Walkner, 34 anni, di Kuchl, Austria, con una KTM ufficiale, e Guerlain Chicherit, 34 anni, di Tignes, Francia, insieme a Alexandre Winocq sul buggy CR6… in prestito. Però vorrei che cominciassimo col dire che ci dispiace, come è dispiaciuto a tutti, per come è andata. Doveva essere un Silk Way Rally sontuoso, celebrativo, di rilancio del Rally-Raid e di ripartenza, e invece è caduto nella trappola dei tempi, mozzato della più bella prospettiva, ed è diventato il Rally Dimezzato. Organizzazione eccellente, scenografie e logistica oltre le aspettative, programma affascinante, irresistibile. È mancato tutto il meglio, come ormai sanno anche i sassi. Dall’ambientazione allo spessore tecnico di terreno. È mancata l’esplorazione di un’area magnifica e magnificente come l’Altai, perla asiatica attorno al quale gli organizzatori avevano deciso di far ruotare l’eccellenza del Rally, e la lunga galoppata sulle verdissime pianure mongole fino alla Capitale evocativa, Ulan Bator. Non poco. Sogni e realtà si sono fermati al confine tra la Russia e la Mongolia, da un divieto a oltrepassare che ha stroncato quasi sul nascere il sogno di un Rally memorabile. Ridotto all’osso dall’”ostacolo” invalicabile, il Silk Way Rally ha fatto disputare ai suoi Concorrenti un surrogato di programma di 5 tappe interamente in Russia, per dirla tutta quella parte che avrebbe dovuto avere il solo compito di “traghettare” i partecipanti verso la meraviglia progettata. Questo non è piaciuto, e ancor meno è piaciuta la sensazione che non tutto sia arrivato così all’improvviso come si è voluto far credere. Da lì la contrarietà che ha spinto molti a finirla lì, ad impacchettare bagagli e mezzi e tornarsene a casa.

La vittoria di Guerlain Chicherit è stata una sorpresa… anche per il fuoriclasse francese del Freestyle, allineato alla partenza per la rinuncia all’ultimo momento di Mathieu Serradori che gli ha prestato la sua Macchina, il buggy Centuri CR6, e passato l’iscrizione. Chicherit mancava da tempo, e da tempo è impegnato in un grande progetto Dakar che dovrebbe vedere la luce con la prossima edizione. È salito in macchina e si è scoperto incredibilmente a suo agio sul Buggy e sul territorio delle prime speciali. Così à salito di ritmo e di convinzione. Intanto in testa erano andati Denis Krotov, prima, e Vladimir Vasilyev, con le Mini4x4, ma i russi hanno pensato bene di concedersi a handicap di vario genere, incidenti, guasti, errori, penalità. C’è da dire che, mancando Yazeed Al Rajhi, il favorito poi ritirato dalla corsa con l’azione di protesta di Toyota Overdrive, la vita è diventata per tutti assai meno complicata. Chicherit ha vinto la penultima e l’ultima tappa, diciamo pure la quarta e la quinta, al termine della quarta è passato al comando e nell’ultima ha addirittura incrementato il vantaggio. Missione compiuta. Al secondo posto l’Equipaggio Krotov-Zhiltsov, Mini, e al terzo ancora una piccola sorpresa, Jerome Pelichet e Pascal Larroque, favoriti dal forfait di Vasilyev. Quarti assoluti e primi tra gli SSV T4, Kiariakin e Vlasiuk, Can-Am, in questo caso favoriti dal ritiro dei nostri Eugenio Amos e Paolo Ceci per la decisione del Team ufficiale Can-Am South Racing, e quinti assoluto, primi tra i T3, Pisson Ceccaldi-Brucy, con un Zephyr di PH Sport. Nella “Open” che ospitava perlopiù Camion, vittoria doverosa e quasi d’ufficio del Kamaz russo di Soltnikov-Akhmadeev-Akhmetzianov.

La Gara delle Moto. Due i protagonisti della prima ora. Il Team Hero e Ross Branch. Per la Squadra della marca indiana l’argentino Franco Caimi vinceva la prima tappa, e per Yamaha, presente in forze, con due piazzamenti consecutivi il Pilota del Botswana andava in testa al Rally. Daniel Sanders, “cadetto” (se si parla di Rally-Raid) di GasGas, iniziava a vincere Speciali ma a pagare l’inesperienza, penalità, errori. La terza tappa risultava fatale a Branch, che rompeva il motore, e apriva la strada alla vittoria di Walkner. L’austriaco vincitore della Dakar 2018 guadagnava la terza Speciale e dalla successiva passava al comando del Rally. Sanders imperversava nel finale, ma Walkner riusciva a controllare agevolmente e andava a vincere il (mezzo) Rally con un margine rassicurante. Al secondo posto Skyler Howes, Husqvarna, al terzo Franco Caimi, Hero. Gruppo KTM in forma, Hero in ascesa, per un’idea attendibile di competitività mancavano all’appello le Honda. Carlo Cabini, Honda, sfiora la top ten, Andrea Winkler 17° e Massimo Camurri 20°, ma non era certo una questione di risultati. Cosicché il meno fortunato è Aldo Winkler, in gara con i figlio con l’obiettivo Dakar-insieme più avanti, che non ha potuto finire (motore allagato e, quindi, rotto) e che come tutti gli altri non si è potuto godere il meglio del Silk Way Dimezzato.

Il Commento di Paolo Ceci, nostro “inviato telegrafista”, Navigatore di Eugenio Amos su un Can-Am Maverick di South Racing.

Paolo Ceci. “Un commento a freddo ci sta. Sono rientrato a casa, la Gara è ormai in archivio e posso riflettere tranquillamente. Come abbiamo detto, peccato. Peccato perché per come era iniziato il Rally prometteva tantissimo. Molto ben organizzato, un programma con i fiocchi, percorso stupendo. Tra l’altro il Pubblico, di nuovo gente, tanta, al podio di partenza di Omsk (bellissimo) e lungo le piste delle Speciali russe. Si respirava una bella aria. Avrebbe potuto essere una bellissima manifestazione. Questo è certo. Poi è successo quel che sappiamo, ormai. La decisione del Team è motivata, anche dal fatto che non avevamo neanche la garanzia di poter andare a punti per il Campionato del Mondo, percorso troppo corto, oppure di poterne raggranellare davvero pochi da una gara che, invece, aveva coefficiente 1,5. Alla fine, tutti d’accordo, abbiamo deciso di rientrare. Sapevamo che le prime tappe russe sarebbero state noiose, ma fa parte del gioco, compresi gli errori e le difficoltà. Molti trasferimenti, e molto lunghi, e speciali corte, la seconda mezza WRC e mezza Supercross. Dal terzo giorno si iniziava a salire sulla Montagna, e la gara diventava interessante. Abbiamo potuto immaginare, capire quel che sarebbe stato più avanti, e senza dubbio la Mongolia era la parte più interessante del programma, ma sul più bello, o su quello che iniziava a diventare bello, siamo dovuti tornare indietro! Abbiamo l’amaro in bocca, anche perché resta il dubbio che lo sapessero, che la Gara sarebbe stata interrotta. Peccato, queste corse costano e c’è gente che investe molto. Adesso cerchiamo di guardar avanti. Con Eugenio mi sono trovato benissimo. Guida da dio (ma ve l’avevo già detto dal Kazakhstan) ed è una bellissima persona. Credo che ci siamo trovato molto bene insieme, sia dal punto di vista agonistico che umano, e dunque andremo avanti perseguendo l’obiettivo Mondiale, Marocco, Abu Dhabi e Ha’Il, e poi la prossima Dakar. Grazie a tutti di averci seguito.”

 

© Immagini Silk Way Rally – Red Bull Content Pool - WESTx1000

Silk Way Rally 2021. Classifica Finale Moto
1. Matthias WALKNER (AUT), KTM, 6:19:18 
2. Skyler HOWES (USA), Husqvarna, 6:25:38 +6:20 
3. Franco CAIMI (ARG), Hero, 6:25:44 +6:26 
4. Daniel SANDERS (AUS), GASGAS, 6:26:37 +7:19 
5. Sebastian BUHLER (GER), Hero, 6:29:36 +10:18

Silk Way Rally 2021. Classifica Finale Auto
1. CHICHERIT Guerlain/WINOCQ Alexandre, CR6, 7:03:09
2. KROTOV Denis/ZHILTSOV Konstantin, Mini John Cooper Works Rally, +9:12
3. PELICHET Jérôme/LARROQUE Pascal, Optimus, +22:24
4. KARIAKIN Sergei/VLASIUK Anton, BRP Can-Am Maverick, +41:51
5. PISSON CECCALDI Jean-Luc/BRUCY Jean, PH SPORT Zephyr, +49:57

Silk Way Rally 2021. Classifica Finale Open
1. Dmitry Sotnikov (RUS), KAMAZ 6:59:53

2. Siarhei Viazovich (BLR), MAZ 7:04:29 +4:36

3. Anton Shibalov (RUS), KAMAZ 7:05:30 +5:37 
4. Eduard Nikolaev (RUS), KAMAZ 7:17:35 +17:42
5. Ayrat Mardeev (RUS), KAMAZ 7:28:19 +28:26

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