Come è cambiata la guida in F.1

Come è cambiata la guida in F.1
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Paolo Ciccarone
Diverse nell’aspetto e nel motore, ma come è cambiata la guida per un pilota di F.1? E’ bastato andare in giro in pista per capire qualcosa di più | <i>P. Ciccarone, Sepang</i>
29 marzo 2014

Diverse nell’aspetto e nel motore, ma come è cambiata la guida per un pilota di F.1? E’ bastato andare in giro in pista per capire qualcosa di più e con l’aiuto dei disegni di Gabriele Pirovano (visualizzabili ingranditi all'interno della gallery) possiamo schematizzare le principali differenze fra l’anno scorso e quest’anno.

Questione di carico aerodinamico

Nel 2013 i piloti avevano più carico aerodinamico e in rettilineo le auto erano più lente rispetto a quest’anno. Ipotizziamo l’ingresso in una curva dopo un rettilineo, nel 2013 si arrivava a 305 all’ora, si frenava ai 75 metri della curva e il tratto iniziale si percorreva tenendo il piede sul freno, sfruttando quindi l’aderenza trasversale che faceva da freno ulteriore.

Frenata anticipata

Arrivati al punto di corda il pilota accelerava di colpo anche se non aveva le ruote dritte (Vettel era uno specialista) e usando il cambio con la marcia adeguata a quella curva, scattava via. Questo per sommi capi il modo di guidare dell’anno scorso. Quest’anno le auto sono più veloci e arrivano in fondo al dritto a 315 all’ora, e per questo, ma anche per i 50 kg in più della vettura, si frena prima.

Mentre l’anno scorso tenevano il piede sul freno anche in ingresso curva, quest’anno è diminuito questo effetto perché c’è meno carico e, mentre si arriva al punto di corda, il pilota toglie il gas e alleggerisce del tutto la pressione sul freno, c’è come una zona morta in pieno rilascio.

Come è cambiata l'accelerazione

Passato il punto di corda quest’anno non si accelera subito, per due motivi. Il primo, con più coppia del turbo e del motore elettrico si devono avere le ruote quasi dritte per evitare pattinamenti, la seconda è che i rapporti al cambio sono fissi e quindi se l’anno scorso per una curva si sceglieva la terza marcia, quest’anno bisogna fare i conti con i rapporti già omologati e quindi si potrebbe usare una quarta o addirittura una seconda, dipende dal tracciato.

Questo provoca minore accelerazione e il cambiare rapporto prima del limitatore. Si tratta di differenze minime che curva per curva portano a quasi 3 secondi al giro di differenza rispetto all’anno scorso. Quindi più veloci sul dritto, più lenti in ingresso e spazi di frenata più lunghi oltre ad accelerazioni ritardate. 

 

 

 

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