F1 2019, Alfa Romeo Racing sarà presentata nel giorno del compleanno di Enzo Ferrari

F1 2019, Alfa Romeo Racing sarà presentata nel giorno del compleanno di Enzo Ferrari
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Paolo Ciccarone
La data scelta forse è casuale e dettata dal calendario test della F.1. Ma togliere i veli ufficialmente proprio il 18 febbraio, giorno del compleanno di Enzo Ferrari, potrebbe essere di buon auspicio e riprendere quel filo lontano che ha legato Alfa Romeo a Ferrari
1 febbraio 2019

Fu infatti con monoposto Alfa che la Scuderia Ferrari cominciò l'attività agonistica, tanto che lo stesso Enzo Ferrari lo definì il "mammicidio", perché Alfa Romeo era stata la sua madre ispiratrice da cui si separò e intraprese una strada unica e inarrivabile. Adesso, tanti anni dopo, quel legame Alfa Romeo Ferrari riprende e in maniera consistente. Perché si scriverà pure Alfa Romeo, ma il cuore pulsante sotto al cofano è un motore Ferrari come lo saranno il cambio, le sospensioni o altro ancora in una sinergia che può solo fare del bene a entrambi. Ad Alfa per accelerare i tempi, a Ferrari per avere delle controprove immediate. C'è poi un altro aspetto importante. Se Alfa Romeo avesse dovuto iscriversi come nuovo team, le regole imposte dalla F.1 avrebbero un costo esorbitante per la cauzione, le tasse di iscrizione e il ripartire da zero nella classifica costruttori. 

Così, invece, la squadra è il prosieguo di quella dell'anno scorso, non deve pagare cauzioni e può partecipare alla spartizione dei premi previsti per il campionato. Un modo intelligente di fare, senza dubbio. In 12 mesi la trasformazione della Sauber F.1 Team in Alfa Romeo Racing si completa e con essa nasce una nuova squadra dal grande nome: Alfa Romeo che in prima persona torna a farsi carico degli impegni agonistici nella massima formula. E' un progetto partito da lontano con Sergio Marchionne, che aveva una visione tale da riportare al vertice di immagine e prodotto Alfa Romeo, la Casa dei primi titoli mondiali di F.1, il marchio che negli anni ha dato il via alla leggenda e alla storia della Ferrari stessa, che era partita proprio gestendo auto del Biscione. Dopo gli ultimi titoli mondiali prototipi, nel 1975 e 77, Alfa Romeo si era cimentata del DTM, il turismo tedesco, vincendolo alla grande davanti ai colossi locali come Mercedes.

Una fugace apparizione nelle corse Indy in America e poi il silenzio rotto ogni tanto da qualche incursione. Fino al ritorno del Quadrifoglio sulle carrozzerie delle Ferrari F.1 e poi il ritorno, prima come sponsor della Sauber, adesso con la nascita di Alfa Romeo Racing. E con due piloti di primo piano: Kimi Raikkonen, ex campione del mondo, e Antonio Giovinazzi, italiano che riporta il tricolore in F.1 dopo anni di assenza. Un ritorno fatto di fascino, di comunicazione a livello mondiale di un brand che coi suoi prodotti, vedi Stelvio e Giulia, si sta presentando a livello internazionale con le carte in regola per competere. E lo fa scegliendo la strada più difficile, quella in cui ogni settimana i riflettori del mondo intero sono concentrati su un circuito di F.1. Dice Mike Manley, CEO di FCA: "Alfa Romeo Racing è una denominazione nuova che, tuttavia, può vantare una lunga storia di successo in Formula 1. 

Siamo orgogliosi di collaborare con Sauber nell'impresa di portare la tradizione di eccellenza tecnica e stile italiano, caratteristica del marchio Alfa Romeo, alle vette delle competizioni motoristiche. Non ci sono dubbi: con Kimi Räikkönen e Antonio Giovinazzi al volante e l'esperienza Alfa Romeo e Sauber, gareggeremo per dire la nostra". Dal punto di vista tecnico ci sarà il supporto totale della Ferrari, con motori e cambi, ma anche lo sviluppo di tecnici che potranno mostrare il loro talento e spronare la ricerca per le rispettive squadre. Vincere il mondiale sarà difficile se non impossibile, imporsi in qualche gara un sogno. Di sicuro rivedere il nome Alfa Romeo in F.1 in prima linea è la vittoria più bella. Adesso questo impegno va supportato, non solo come comunicazione e immagine, ma anche con uno sforzo industriale che consenta ad Alfa Romeo di lottare su un mercato sempre più difficile. Le idee le hanno, i prodotti anche, manca ancora qualcosa. Ma intanto la base c'è e l'impatto agonistico farà solo bene.

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