F1 2023: Ferrari, quanto conta davvero il secondo posto di Leclerc nelle FP2 in Australia?

F1 2023: Ferrari, quanto conta davvero il secondo posto di Leclerc nelle FP2 in Australia?
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Charles Leclerc ha colto il secondo posto nelle FP2 del Gran Premio d'Australia 2023 di Formula 1. Ma cosa abbiamo capito davvero dei valori in campo in una giornata funestata da imprevisti?
31 marzo 2023

Stefano Domenicali, in un certo senso, ha visto realizzato il suo desiderio. A Melbourne, la città dove si vivono quattro stagioni in un giorno, nel venerdì di prove libere del Gran Premio d’Australia 2023 di Formula 1 ha prevalso l’autunno. La pioggia ha sostanzialmente impedito ai team di provare simulazioni di qualifica e gara significative nelle FP2, dopo delle FP1 fortemente condizionate da un problema al GPS che ha causato caos con il traffico in pista. E le scuderie, così, si trovano a dover concentrare parecchio lavoro nella terza sessione di domani, quando in Italia sarà notte fonda.

Nelle FP2, fatto salvo il primo quarto d’ora e il momento interlocutorio in cui la pista era troppo asciutta per le intermedie e troppo bagnata per le slick, si è girato con le gomme da bagnato. La Ferrari, probabilmente per la necessità di testare le coperture ad ogni costo, si era avventurata in pista con le soft, ma è stato fin da subito chiaro che non fosse la scelta ideale. Per il poco che si è visto oggi, comunque, la SF-23 è sembrata in grado di generare maggiore deportanza, e di non aver avuto bisogno di troppo tempo per adattarsi alla pista. Nelle FP1 si è lavorato alla gestione delle hard, nel tentativo di trovare maggior fiducia anche con la mescola più dura. E dalle parole dei piloti traspare un cauto ottimismo almeno per quanto riguarda il lavoro sul set-up svolto oggi.

A proposito di fiducia, Max Verstappen oggi non è sembrato esattamente a suo agio con la sua RB19, che vantava una configurazione più scarica rispetto a quella scelta per Sergio Perez. Si tratta di una situazione che lo scorso anno si è verificata più volte, ma che in questo caso potrebbe cambiare nel prosieguo del weekend, dal momento che la Red Bull ritiene il set-up di Perez più performante. Al netto delle configurazioni, la RB19 ha dimostrato di eccellere sul dritto con il DRS anche a Melbourne, soprattutto con le medie. E la Red Bull, che a Melbourne ha vinto solo una volta, nel 2011 con Sebastian Vettel, non può che avere i favori del pronostico, anche se le classifiche di oggi sembrano non indicarlo.

Sempre sul fronte della classifica, la prima posizione di Fernando Alonso nasconde qualcosa di molto interessante. Fermo restando che l’Aston Martin non è la vettura da battere nel weekend, il crono colto dallo spagnolo a inizio FP2 con le medie è parso molto convincente. Un indizio che porterebbe a supporre che la AMR23, pur con il drag che la penalizza sul dritto, possa essere nuovamente la concorrente più temibile della Red Bull. In casa Mercedes, invece, i piloti continuano a fare i conti con l’abitacolo spostato in avanti, che porta ad avere una percezione distorta di come si comporta il posteriore della vettura. Un problema, questo, che sembra infastidire soprattutto Lewis Hamilton.

Queste sono solo sensazioni, perché oggi di dati concreti se ne sono visti pochi, tra tempo da lupi e temperature basse e fuori pista causati da un tracciato ancora green, soprattutto nelle FP1. In quest’ottica, è quasi come se non si fosse girato e se le FP3 di domani fossero l’unica sessione a disposizione. È un buon banco di prova per scoprire se girare poco in pista possa davvero aumentare la confusione e la possibilità di un exploit o se, invece, nulla è destinato a cambiare, in una F1 che cerca di reinventarsi, forse anche a discapito del DNA che ne ha sancito il successo nei decenni. Ma questa è un’altra storia.

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