Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Goodwood è sempre Goodwood. E anche nell’edizione 2025 del Festival of Speed, tra hypercar moderne ed elettriche, a catalizzare l’attenzione degli appassionati è stato uno dei grandi della Formula 1: Alain Prost. Il quattro volte campione del mondo si è rimesso al volante della leggendaria McLaren MP4/4, protagonista della stagione 1988, per una delle salite più attese della manifestazione inglese.
Ollie Bearman was obsessed with Alain Prost's McLaren MP4/4 🏎️
— Autosport (@autosport) July 14, 2025
(via driversseatwithabs/IG) pic.twitter.com/BzohbAd9KG
A rendere ancora più speciale il momento è stato un dialogo spontaneo, ripreso da una persona terza e finito rapidamente virale sui social, tra Prost stesso e il giovane pilota britannico Ollie Bearman, talento della Haas. Poco prima della partenza per la Hill Climb, Bearman si accuccia accanto alla monoposto, già con Prost a bordo e con il casco allacciato, per rivolgergli qualche domanda sulla vettura.
“È così piccola, così stretta. Ci sono tre pedali, vero?” chiede Bearman, osservando da vicino l’abitacolo ridotto all’essenziale della MP4/4. Prost annuisce, rispondendo con la calma di chi ha vissuto quegli anni: “Sì. Ho la frizione e… Sì, quello era un problema. Era difficile.”
Il giovane pilota, incuriosito, continua a osservare: “Era l’epoca in cui avevate i motori da qualifica?” La risposta del Professore non lascia spazio a dubbi: “Avevamo un motore da qualifica con potenza extra. Sì, anche nei primi anni. Avevamo sempre 25… Era un’auto molto potente.” Bearman ascolta e commenta, quasi incredulo: “500 chili, 1.000 cavalli… è incredibile.”
A colpire è soprattutto la semplicità dell’abitacolo: niente supporti elettronici, niente comandi complicati, solo due pulsanti. “Radio. Non c’era il limitatore box, non so nemmeno cosa facesse. Non ricordo, perché non avevamo quasi nulla,” spiega Prost. “Devi sentirti nudo in una macchina così,” dice Bearman, raccogliendo l’essenza di un’epoca in cui il pilota faceva davvero la differenza. Prost conferma: “È incredibile. Se hai problemi con il collo, sei finito.” Nessun servosterzo, nessun controllo di trazione: solo il pilota, il motore e la pista.
Il video dura pochi secondi, ma restituisce tutta la distanza tra due epoche del motorsport: da un lato la Formula 1 ultra-tecnologica di oggi, dall’altro la brutalità affascinante delle monoposto turbo degli anni ’80. E grazie a momenti come questi, il Festival of Speed di Goodwood continua a essere un punto di riferimento per chi ama il motorsport con la M maiuscola.