"Solo perché non c'è la F1", ha scherzato Sinner dopo la vittoria di Wimbledon, ma che legame c'è tra il Circus e il tennis?

"Solo perché non c'è la F1", ha scherzato Sinner dopo la vittoria di Wimbledon, ma che legame c'è tra il Circus e il tennis?
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Wimbledon sì, ma solo se non c’è la F1: il fratello di Sinner e una battuta diventata virale. Jannik? Da piccolo sognava il paddock, non il prato
15 luglio 2025

Il tennis italiano ha vissuto una delle sue giornate più memorabili con la vittoria di Jannik Sinner a Wimbledon contro Carlos Alcaraz, prima storica per un azzurro sull’erba più prestigiosa del mondo. Ma tra lacrime, orgoglio nazionale, coppe alzate al cielo e un incontro con i reali d’Inghilterra, è stata una battuta scherzosa a far sorridere tutto il pubblico patinato. "Ringrazio mio fratello che è qui solo perché non c’è la Formula 1".

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Una frase leggera, pronunciata davanti a milioni di spettatori, che però racconta molto più di quanto sembri. Perché Jannik Sinner, oggi simbolo dell’eccellenza italiana nel tennis, ha un rapporto profondo e personale con il mondo dei motori, che va ben oltre una semplice passione da tifoso, che condivide con il fratello.

Pochi mesi fa, in un’intervista rilasciata al TG1 in occasione del rientro in campo internazionali BNL di Roma, Sinner ha confessato un retroscena poco conosciuto della sua infanzia: "Da piccolo sognavo di correre in Formula 1, ma costava troppo anche solo iniziare".

Nato e cresciuto a Sesto Pusteria, in Alto Adige, Jannik ha avuto un’infanzia semplice, lontana dai riflettori e ricca di sacrifici che l’hanno portato ad essere il numero uno al mondo. Nonostante il talento e l’amore per i motori, la strada per il karting – spesso primo passo obbligato per chi vuole arrivare al Circus – era economicamente impraticabile.

"Non avevamo i soldi. Era proprio inutile pensarci", ha raccontato senza giri di parole. Quel sogno è rimasto nel cassetto, ma non si è mai spento del tutto. E oggi, che il talento e il successo l’hanno portato a essere uno degli sportivi italiani più noti al mondo, Sinner ha trovato un modo alternativo per entrare in Formula 1.

Sinner e la F1: ambasciatore del Circus, ospite nei paddock

Dal 2023, Jannik Sinner è Friend of F1, una figura ufficiale scelta dal Circus per rappresentare la Formula 1 in eventi promozionali, spot e contenuti digitali. Un ruolo non solo di facciata: Sinner ha partecipato a diversi Gran Premi, visitato i box dei team (in particolare Ferrari), e ha persino guidato una Ferrari SF90 Stradale sul circuito di Fiorano, vivendo in prima persona l’emozione della pista.

Nel finale di stagione 2023 è stato protagonista ad Abu Dhabi, dove ha avuto l’onore di sventolare la bandiera a scacchi nel Gran Premio che chiudeva l’anno dominato da Max Verstappen. Immagini, queste, che raccontano meglio di mille parole il suo legame con il motorsport. Non è difficile immaginare quanto quell’esperienza abbia significato per lui. Non un ritorno al sogno infantile, ma una rivincita silenziosa, da vero sportivo.

La Formula 1 conquista Wimbledon: Russell, Bearman e Lawson in tribuna

E se Sinner ha portato un po’ di Formula 1 dentro al tennis, anche il movimento inverso è sempre più evidente. Durante l’edizione di quest'anno di Wimbledon, diversi piloti di Formula 1 sono stati avvistati tra le tribune del Centre Court: George Russell, pilota Mercedes, era presente alla finale. Nei giorni precedenti sono stati immortalati anche Oliver Bearman e Liam Lawson, vista la vicinanza a Silverstone, sede dell'ultimo Gran Premio, e Goodwood dove hanno passato il weekend. Non è un caso. Tennis e Formula 1 si rincorrono da anni, anche sul piano mediatico.

Negli anni abbiamo visto anche Charles Leclerc e Lando Norris in tribuna a Wimbledon, mentre nel paddock di Formula 1 hanno sfilato nomi come Rafael Nadal, grande amico di Fernando Alonso e più volte ospite Ferrari, e Roger Federer, spesso vicino al team Mercedes e legato da reciproca stima a Lewis Hamilton. Quest’ultimo ha anche avuto l’onore ricoprire il ruolo dello starter della 24 Ore di Le Mans 2025.

Anche Novak Djokovic ha raccontato più volte la sua passione per i motori, e nel paddock F1 i tennisti sono sempre più graditi ospiti: rappresentano la stessa miscela di prestazione fisica e mentalità vincente, senza contare l’enorme visibilità mediatica.

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