F1: Ferrari, cos'è successo davvero ai freni di Charles Leclerc in Bahrain? Ora parla Brembo

F1: Ferrari, cos'è successo davvero ai freni di Charles Leclerc in Bahrain? Ora parla Brembo
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Brembo ha diffuso un comunicato in merito al problema ai freni accusato dalla Ferrari SF-24 di Charles Leclerc nel corso del Gran Premio del Bahrain 2024 di Formula 1
7 marzo 2024

Il problema ai freni che ha fortemente penalizzato la prestazione della Ferrari SF-24 di Charles Leclerc nel Gran Premio del Bahrain 2024 di Formula 1 ha tenuto banco nei giorni di avvicinamento alla seconda gara della stagione, il GP dell'Arabia Saudita. E proprio prima dell'inizio del weekend di gara a Jeddah Brembo, azienda che fornisce alla scuderia di Maranello l'impianto frenante, ha diffuso un comunicato stampa in cui offre nuovi dettagli su quanto successo sabato scorso.

“Con riferimento a quanto accaduto durante la gara di sabato in Bahrain - si legge - confermiamo che si tratta di una nuova situazione verificatasi durante la gara e non riscontrata né durante i test né durante l’attività preliminare all’avvio del campionato. Le analisi svolte dagli ingegneri dopo il GP del Bahrain non hanno evidenziato anomalie particolari sui componenti dell’impianto frenante. Ferrari e Brembo stanno lavorando insieme per chiarire completamente il quadro tecnico; nel frattempo il fornitore supporta come sempre il team, concordando soluzioni atte ad ovviare il problema riscontato durante la gara in Bahrain”.

Leclerc, lo ricordiamo, aveva accusato uno sbilanciamento dei freni anteriori dovuto a una significativa differenza di temperatura tra il sinistro e il destro. Una problematica, questa, che aveva come conseguenza evidente i bloccaggi rimediati da Charles soprattutto nelle fasi iniziali della corsa. Anche Carlos Sainz, dopo la gara, ha raccontato di aver avvertito vibrazioni ai freni di non poco conto, anche se sulla sua SF-24 il problema non ha raggiunto i livelli critici toccati sulla monoposto di Leclerc. Escluso un difetto nei componenti forniti da Brembo, si continuerà così a indagare approfonditamente sulle cause di questo problema nei dieci giorni tra la gara di Jeddah e le prove libere del GP d'Australia a Melbourne.

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