F1 Giappone 2013: le pagelle del GP di Suzuka

F1 Giappone 2013: le pagelle del GP di Suzuka
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Il GP del Giappone regala pagelle strane, che per una volta premiano con voti più alti i piloti arrivati al traguardo più indietro. Ecco perché
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
14 ottobre 2013

Sulla distanza di gara è emersa ancora una volta la legge del più forte, quella di Vettel, ma Suzuka con il suo bellissimo disegno ha esaltato anche il talento di altri piloti. Per le pagelle, però, tocca partire ancora una volta dal quasi quattro volte campione del mondo, che per una volta non ha costruito la sua vittoria nei primi giri, ma al contrario emergendo sulla distanza.

Red Bull: un team perfetto

Dopo una partenza infelice e qualche bloccaggio di troppo in frenata, Vettel sembrava essere incappato in una giornata no, ma ha saputo ribaltare la situazione un poco alla volta, preservando i pneumatici quando era prematuro lanciarsi all'attacco, girando con costanza su un ritmo molto veloce e portando sempre al limite ma mai oltre le gomme consumate. Certo, stavolta una mano - oltra ad una Red Bull sempre al top - gli è arrivata anche dalla strategia discutibile scelta per il suo compagno di squadra, che ha effettuato un pit stop in più e senza la quale a nostro parere la sfida per la vittoria sarebbe stata molto meno scontata. Per lui quindi voto 8, nell'attesa di festeggiare quasi certamente già la prossima gara per chiudere il quarto titolo iridato consecutivo.


Sarà che è un quasi ex, sarà che ha siglato la pole in prova e subìto una strategia di gara penalizzante, ma a Webber ci sentiamo di affibbiare un bel 9. L'australiano, come tante altre volte, parte male, ma riesce comunque a installarsi in seconda posizione alla prima curva. Da quel momento dà la sensazione di controllare Grosjean in attesa dell'attacco decisivo e che questa potrebbe essere finalmente la sua gara, ma al box decidono di anticipare la sua seconda sosta portandolo sulla strategia di tre pit stop. Una scelta molto rischiosa, e non necessaria considerando che la Red Bull era comunque superiore alla Lotus e che Webber era davanti a Vettel, anche lui su due soste. La verità è che oggi, con due soli pit-stop, probabilmente l'australiano avrebbe vinto, e con pieno merito. Davvero un peccato, perchè partenza a parte Webber non ha sbagliato niente a Suzuka, mostrandosi veloce, concentrato e aggressivo nel duello con Grosjean.

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La Ferrari ha deciso di puntare sulla stagione 2014 e ha avuto un crollo verticale dei risultati negli ultimi GP

La Lotus vola con Grosjean, la Ferrari sprofonda

A proposito, voto 10 al francese, che arriva terzo ma non certo per demeriti propri: in qualifica sovrasta il compagno di squadra Raikkonen, in gara parte magnificamente, conduce con autorità e grande sicurezza, gira con costanza su tempi molto veloci e finchè può resiste nei limiti consentiti dal regolamento ai tentativi di sorpasso. La vittoria e il secondo posto gli sfuggono semplicemente perchè la Lotus a Suzuka era una macchina sì velocissima, ma non al livello delle Red Bull.


Insomma, Suzuka ci regala delle pagelle strane, per una volta premiando con un voto più alto chi arriva dietro, ma strano è stato anche il fine settimana di Alonso: anche più lento del solito in qualifica (affermazione che farà rabbrividire i ferraristi, ma ormai è un dato di fatto), si prende più di tre decimi da Massa e nella prima metà di gara non dà la sensazione di poter fare la differenza come al solito, restando a lungo dietro al brasiliano.

 

Emerge nel finale, con un bel sorpasso su Hulkenberg, ma come in Corea anche in Giappone la gara di Alonso è come la Ferrari di oggi, opaca e francamente deprimente. Voto 5 quindi ad Alonso, che senza i problemi delle Mercedes sarebbe arrivato ben più indietro, e voto 3 alla Ferrari che incredibilmente riesce a rafforzare il secondo posto nella classifica costruttori nella gara in cui dimostra di essere ormai la quarta forza del mondiale, insidiata perfino dalla Sauber. Va bene che a Maranello hanno mollato lo sviluppo per concentrarsi sul prossimo anno, ma il crollo nelle ultime gare è stato verticale, anche rispetto ad una Lotus che dispone di molte meno risorse, e questo è un film che con la regia di Domenicali vediamo ormai ogni anno in questo periodo... Voto 6,5 invece a Massa, più che altro per le buone qualifiche e la prima parte di gara, poi il brasiliano compromette tutto per un eccesso di velocità ai box, peccato. 

Va bene che a Maranello hanno mollato lo sviluppo per concentrarsi sul prossimo anno, ma il crollo nelle ultime gare è stato verticale, anche rispetto ad una Lotus che dispone di molte meno risorse

 

Ma tra le grandi delusioni di Suzuka c'è anche Raikkonen (voto 5), il cui week end è assimilabile a quello di Alonso: qualifiche ancora una volta pessime (e non è pensabile iniziare tutte le gare con questo handicap) e maggiori difficoltà del solito a emergere in gara, dove arriva quinto soprattutto grazie ai problemi delle Mercedes. Il bellissimo sorpasso su Hulkenberg non salva il bilancio del fine settimana, che rimane insufficiente, anche perchè nel caso del finlandese c'è l'aggravante di una vettura molto competitiva e di un compagno di squadra che con la stessa auto ha lottato quasi alla pari con le Red Bull.

Rivelazione Sauber

Voto 8 invece a Hulkenberg, che si qualifica bene e in gara lotta ancora una volta con i top team, aspettando che uno di questi si decida a dargli un volante. Che lo facciano, perché il tedesco merita davvero una vettura vincente. Restando ai box Sauber, voto 7 a Gutierrez, che nella prima parte del campionato onestamente aveva solo confermato i peggiori stereotipi sui piloti con la valigia, ma nelle ultime gare è cresciuto molto: certo, anche la Sauber ha cambiato passo, ma il messicano sta dimostrando di saperla sfruttare a dovere e i primi punti iridati sono il giusto premio per i suoi progressi.

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Vettel in Giappone ha dato prova ancora una volta di grande talento


Nessun voto a Hamilton, invece, perché la sua gara di fatto dura lo spazio tra la griglia di partenza e la prima curva: gli rimane comunque la soddisfazione di avere battuto ancora una volta il compagno di squadra in qualifica. Anche la gara di Rosberg, per altro, è stata quanto mai tribolata, e non per colpe sue: punito con un drive through perché i meccanici lo fanno ripartire dai box mentre sopraggiunge Perez, fa quel che può per recuperare, danneggia l'alettone in un contatto ma vince ugualmente il duello "tra penalizzati" con Massa. Per lui voto 6, e la voglia di voltare rapidamente pagina.


Infine voto 7 a Button, che in qualifica e in gara sovrasta ancora una volta il compagno di squadra Perez, ormai ridimensionato al ruolo scomodissimo di ex promessa del circus. Non è molto, ma è l'unica soddisfazione che può togliersi l'inglese con la McLaren di oggi.

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