F1, Giovinazzi: «Il mio sogno nel cassetto? La Ferrari»

F1, Giovinazzi: «Il mio sogno nel cassetto? La Ferrari»
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Paolo Ciccarone
Antonio Giovinazzi, fresco del rinnovo del contratto con l'Alfa Romeo Racing, traccia un bilancio della sua prima stagione completa in F1 e parla del suo futuro, con un sogno in particolare nel cassetto
15 novembre 2019

SAN PAOLO - Alla fine il regalo più atteso, il rinnovo del contratto con l'Alfa Romeo, è arrivato subito dopo l'ultimo GP degli USA. In Brasile Antonio Giovinazzi ha affrontato il suo primo week end sereno sapendo di avere davanti a sè una stagione ancora per dimostrare cosa sa fare. Si è trattato di una bella notizia senza dubbio, con che animo affronta le ultime due corse del 2019?

"Sono davvero contentissimo aver rinnovato il contratto per il prossimo anno, ma abbiamo ancora due gare da fare e voglio finire la stagione nel migliore dei modi e solo poi pensare al 2020. Non nascondo che sono molto carico per la prossima stagione. In inverno penserò solo a concentrarmi sulla prossima stagione, su come migliorare le mie prestazioni, su come sviluppare al meglio la macchina e progredire dando il massimo".

La seconda parte di stagione è stata senza dubbio migliore anche se mancano dei punti rispetto a Raikkonen...

"Non è stata facile questa seconda parte di stagione perché non abbiamo avuto le stesse prestazioni della vettura che avevamo a inizio anno. Io miglioravo ma dall'altra parte abbiamo avuto dei problemi. A inizio stagione, quando la macchina andava bene ed era più competitiva, io non ero ancora in palla, specie in qualifica, non ho avuto un passo gara sufficiente per fare dei risultati. Poi, specialmente dopo la pausa estiva, in cui ho tirato fuori qualcosa dentro di me, ho preso il ritmo giusto, non solo in qualifica, ma anche come passo gara. Purtroppo abbiamo avuto una seconda parte di stagione difficile e per questo vorrei finire il campionato, in queste due ultime gare, dando il massimo e prendere delle soddisfazioni per il team".

Nel rinnovo del contratto ha pesato il rapporto in pista con Raikkonen? Spesso è stato più veloce di Kimi...

"La seconda parte, come ho detto, è stata più dura. Se guardiamo alle ultime gare abbiamo patito con la macchina, a quel punto il mio riferimento era con Kimi. E' un campione del mondo, veloce, esperto, uno che è una icona della F.1 però gli ero vicino, a volte davanti, il mio passo in qualifica era buono e in gara ho cominciato a mettere insieme l'esperienza gara dopo gara. Forse il rinnovo è arrivato anche perché ero vicino a Kimi e il prossimo anno dobbiamo partire subito con buoni risultati e per questo è importante lavorare bene insieme".

Cosa non ha funzionato nella seconda parte di stagione?

"Dobbiamo capire cosa non ha funzionato nelle ultime gare e non fare lo stesso errore il prossimo anno. Per questo dobbiamo lavorare tantissimo e capire le gomme, che al momento non sappiamo se saranno uguali a quelle usate quest'anno o se saranno diverse. Lo scopriremo nei test di Abu Dhabi dopo il campionato. Sono certo che lo capiremo e cercheremo essere più vicini possibili ai rivali"

Prima di tornare in F.1 è rimasto fermo due anni come collaudatore, ha girato molto al simulatore. La differenza con la F.2 si è fatta sentire oppure è stato un passaggio naturale?

"Diciamo che la F.1 è qualcosa di unico per cui il confronto con la F2 è stato difficile. Non si possono confrontare le prestazioni di una F.1 con quelle macchine e stare due anni lontano dalle corse non è stato positivo. Ho dovuto resettare molte cose, imparare come svolgere un week end di gara. A Melbourne ho ripreso il volante dopo 2 anni di fermo: non è stato certo l'ideale, ma ho imparato come lavorava il team, come svolgere un week end, su quali aspetti concentrarsi. Credo che l'anno prossimo faremo meglio perché non avremo più questa fase di apprendistato".

Le ultime due gare le affronta più rilassato?

"L' obiettivo è fare bene e finire la stagione al massimo, la pressione non cambia visto che è solo un anno di contratto e devo restare concentrato".

E' stato difficile rapportarsi con Kimi Raikkonen?

"Sono molto contento del lavoro con Kimi, davvero molto felice, lui ha esperienza e spesso sono andato a chiedere delle cose e lui mi ha sempre risposto positivamente: è stato buono con me e lavorarci insieme per far bene. Kimi è un ragazzo d'oro: bravo, sempre onesto con me, magari non è espansivo. Siamo un po' diversi come stile di guida ma non molto, in inverno miglioreremo di sicuro il nostro rapporto. Infatti abbiamo differenze piccole negli assetti non enormi, per cui devo solo affinarmi".

Cosa ha imparato in questa stagione?

"Ho imparato che la F.1 non è facile: l' esperienza fa la differenza. Se prendo me stesso adesso rispetto a quello che ero al debutto in Australia, sono già diverso: adesso so come funziona tutto il week end. L'esperienza fa la differenza, non è stato un lavoro facile, dalla vigilia alle gare, specie se sei a metà schieramento e un piccolo errore ti può costare tanto. Quando ci sono una decina di piloti in due o tre decimi, basta niente per finire in fondo e poi non recuperi più. Ho fatto un grosso salto in avanti in estate nel passo gara, migliorando tutto insieme, dalla gestione delle gomme al consumo benzina. Non è stato facile, ma adesso mi manca solo un piccolo passo ancora per migliorare".

Kimi è un ragazzo d'oro: bravo, sempre onesto con me, magari non è espansivo

E' un pilota Ferrari Driver Academy, visto cosa successo a Leclerc promosso in prima squadra, si può immaginare quale sia il sogno finale...

"Sarei un bugiardo se non dicessi di avere un sogno nel cassetto e questo sogno si chiama Ferrari. Diventare pilota ufficiale della Ferrari è un sogno, sono in Alfa Romeo, un nome storico, un blasone unico e posso dire di avere tante possibilità ancora aperte. Ho sempre ricevuto un grosso supporto dalla Ferrari, in fondo faccio ancora parte di quella grande famiglia. E' vero, hanno una academy in cui tutti i giovani vogliono crescere e mettono pressione a chi ha già il posto da titolare, ma non ho cambiato il mio rapporto. In fondo è la legge della F.1. Guardate alle academy di Mercedes o Red Bull. Hanno giovani che vanno forte e che ambiscono a sostituire i titolari. E' la legge della F.1 alla quale non si sfugge". Come al fascino della Ferrari...

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