F1, GP Abu Dhabi 2015: le pagelle di Yas Marina

F1, GP Abu Dhabi 2015: le pagelle di Yas Marina
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Nico Rosberg chiude come meglio non potrebbe una stagione 2015 abbastanza avara di soddisfazioni. Il tedesco ha preceduto Lewis Hamilton. Terzo Raikkonen, mentre Vettel conclude quarto
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
30 novembre 2015

L'ultimo gran premio della stagione si chiude con un altro centro, fuori tempo massimo, per Rosberg, e l'ennesimo dubbio sulle strategie Mercedes. Bravo comunque Nico, che non ha sbagliato niente, anche se non si capisce perché si sia svegliato così tardi. E soprattutto, in Australia il prossimo anno conserverà questo spirito o rivedremo il pilota arrendevole visto fino ad Austin? Nel dubbio 8, perché questa l'ha vinta con merito. Voto 7 - e a ben guardare siamo generosi - ad Hamilton, perché comunque è finito alle spalle di Rosberg e perché dopo avere tanto invocato la possibilità di strategie differenziate rispetto al compagno di squadra, quando finalmente è stato accontentato ha combinato più danni che altro. Anche se non è che il suo box abbia brillato per lungimiranza nel consigliarlo... Confuso.

Coppia Ferrari: voti alti meritati

Veloce, concreto e finalmente senza sbavature Kimi Raikkonen, che chiude il campionato con uno dei suoi migliori weekend della stagione: avesse corso sempre così, il bilancio di fine anno sarebbe diverso, però stavolta è da 8. Rinato, per l'ennesima volta. Voto 8 anche a Vettel, che rimonta come una furia prendendosi non pochi rischi a inizio gara, per conquistare quindi un 4° posto che era il massimo risultato possibile. E allora perché non gli diamo 10? Perché uno con la sua esperienza, quando la squadra gli consiglia una cavolata via radio, dovrebbe avere il buon senso e l'autonomia di pensiero di finirlo quel benedetto giro veloce, giusto perché non si sa mai... Fenomeno, ma teleguidato.

F1 2015 AbuDhabi sab (13)
Vettel ha fatto il massimo possibile, anche se la strategia del sabato...

 

Non sbaglia niente, invece, Perez, velocissimo in qualifica e un vero martello in gara: certo, perde il confronto con il rimontante Vettel, ma onestamente con una Force India non poteva fare di più. Voto 10, rigenerato. Gran bella gara anche per Ricciardo (voto 8), che chiude la stagione rimarcando di essere ancora lui il punto di riferimento tra i tanti talenti Red Bull: veloce, aggressivo ma corretto, meriterebbe un motore meglio attrezzato, ma anche così si è difeso alla grande. Coriaceo.

Hulkenberg perde (ancora) il confronto con Perez, Massa rigenerato

Voto 6,5 a Hulkenberg, che chiude a punti una gara positiva, se non fosse che per tutto il fine settimana Perez ha viaggiato su ben altri tempi e in ben altre posizioni. Concreto, ma si può fare di più. Non si è risparmiato invece Massa: con una Williams in difficoltà sulla pista di Abu Dhabi riesce a chiudere solo 8° ma vederlo lottare ruota a ruota con piloti con 10 anni meno di lui è davvero bello, anche per chi - come chi scrive - resta convinto che la Ferrari avrebbe dovuto mandarlo via almeno un paio d'anni prima. Evidentemente il brasiliano è come il buon vino, invecchiando migliora. Ci prova sempre anche Grosjean (voto 7), che porta a punti una Lotus in disarmo, dimostrando tanta concretezza e voglia di sfruttare ogni occasione. Voto 6 invece a Kvyat, colpito da qualche problemino tecnico di troppo al sabato ma comunque lontano, stavolta, dal ritmo di Ricciardo in gara: minimo sindacale.

Strategie Mercedes (voto 3): si è così parlato della volontà dei piloti di avere maggiore libertà che stavolta finalmente qualche novità c'è stata, ma perchè consigliare ad Hamilton di proseguire quando Rosberg aveva già cambiato le gomme, salvo poi intimargli di tornare ai box quando ormai era troppo tardi?

 

Veloce e immune da errori, ma non abbastanza per entrare in zona punti Sainz, al quale resta comunque la consolazione stavolta di avere vinto nettamente il duello con il compagno di squadra. Voto 7 per il derby quindi... A proposito, stavolta il diciottenne olandese ha peccato di entusiasmo, prima spiattellando una gomma e poi non restituendo la posizione a Button nella foga del duello e ignorando le bandiere blu: per lui è arrivata, giusta, una penalità di 5 secondi e la perdita di 3 punti sulla licenza. E allora stavolta l'insufficienza (5) ci sta tutta: ma proprio all'ultima gara inizia a fare errori di inesperienza? Chi invece di esperienza ne ha tantissima, ma continua ad avere "fame" è Button, che con una  McLaren-Honda ancora in grandissima difficoltà sui rettilinei ci ha provato sempre e comunque, lottando in modo fiero ogni volta che aveva un'altra monoposto a tiro, pur sapendo che al rettilineo successivo quella sarebbe sparita all'orizzonte: per uno con il suo curriculum e la sua età, non è cosa da poco. Voto 8, motivato

Strategia Mercedes: sempre un'incognita

Un'ultima annotazione riguarda la gestione delle strategie Mercedes (voto 3): si è così parlato della volontà dei piloti di avere maggiore libertà che stavolta finalmente qualche novità c'è stata, ma perchè consigliare ad Hamilton di proseguire quando Rosberg aveva già cambiato le gomme, salvo poi intimargli di tornare ai box quando ormai era troppo tardi? E senza nemmeno dargli la possibilità di tentare un ultimo affondo con le super soft. Probabilmente, l'inglese avrebbe perso lo stesso la sfida con Rosberg, ma la sensazione è che ancora una volta la gara sia stata se non manipolata, quanto meno congelata dai box. E il pubblico ringrazia...


A proposito, voto 6 - stiracchiato - allo spettacolo offerto ancora una volta da questa F1, affascinante ma troppo complessa da seguire, nel quale l'elemento umano è sempre più una variabile come le altre, anziché LA variabile capace di cambiare da sola ogni cosa. Perchè gli intertempi, le strategie, le differenti mescole e le mappe sul volante sono tutta roba interessantissima da seguire, ma che non scalda i cuori.

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