F1, GP Australia 2018: Ferrari, buona la prima

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Paolo Ciccarone
La vittoria della Ferrari è merito di una strategia ottima e di un pizzico di fortuna
25 marzo 2018

Alla fine contano i fatti e la classifica del GP d'Australia dà ragione alla Ferrari: primo Vettel, terzo Raikkonen. In mezzo Hamilton con una Mercedes che sul finire è calata. Ma cosa è successo da stravolgere quella che, alla vigilia, sembrava una passeggiata di salute per i tedeschi e col campione del mondo spavaldo a dare lezioni di guida a tutti? Che le corse siano una cosa diversa dalle qualifiche è stato evidente. In prova spremi tutto e non hai problemi, in gara devi gestire. Dalla partenza, al ritmo, agli imprevisti. Che si sono paventati con una lunga pausa, prima con la safety car virtuale, poi con quella reale, per rimuovere la Haas di Grosjean ferma in pista.

Un tempo lunghissimo, con un trattore che girava in pista (il Giappone con Bianchi non ha insegnato nulla o forse non ci sono sistemi alternativi?). E qui la combinazione di strategia indovinata e colpo di fortuna hanno portato alla prima vittoria della stagione della Ferrari. La strategia, tanto per cominciare. Fermare Raikkonen che era secondo al 19 giro, subito imitato da Hamilton (la Mercedes era convinta fosse lui la punta di attacco della Ferrari) e vedere che le gomme Ultrasoft banda rosa fossero ancora buone, tanto da consentire a Vettel di prolungare il suo percorso con quel tipo di mescola.

E infatti, mentre Hamilton con le soft banda gialla girava mediamente più veloce di Raikkonen, che rispetto alla gomma precedente è passato dai due ai 4 decimi di distacco al giro, Vettel con le gomme più morbide riusciva a ridurre il distacco. Aveva 7 secondi circa da Hamilton. Poi la safety car virtuale, il rallentamento, il capire che in quella circostanza la sosta ai box per cambiare le gomme non avrebbe fatto perdere tempo come se si fosse girato in condizioni normali.

Infine il colpo di genio di Vettel, segno che quando uno ha la padronanza del mezzo ha tutto sotto controllo. In pista ha mantenuto la velocità ridotta, come da regolamento, ma nel breve tratto fra la riga di ingresso ai box e quello della corsia, ha dato il massimo. In un centinaio di metri ha tirato fuori quel decimi che gli sono bastati, dopo il pit stop, a rientrare davanti ad Hamilton e il gioco è fatto! Quindi ottima strategia della Ferrari, che sacrificando Raikkonen ha dapprima confuso le idee alla Mercedes (se Hamilton fosse rimasto in pista un paio di giri in più Vettel non sarebbe stato in grado di superarlo) e un pizzico di fortuna che non guasta e la vittoria è servita: "Non potevamo cominciare la stagione nel modo migliore" ha detto il presidente Marchionne mentre Maurizio Arrivabene si è limitato a..."C'è chi parla e chi fa i fatti, le gare e i punti si vincono la domenica". Lapalissiano ma concretissimo.
Infine un piccolo mistero:

Con un certo tipo di mescola la rossa è inferiore a Mercedes e Red Bull, con altre mantiene il passo giusto, ma è anche vero che siamo lontani dalla perfezione, visto che sono stati provati pure pezzi della macchina dell'anno scorso, come dire che la messa a punto giusta non c'è ancora

perché Hamilton ha rallentato di colpo? Dapprima è arrivato largo in una curva e ha perso 2 secondi e mezzo, poi ha recuperato su Vettel con un ritmo strepitoso, infine a 5 giri dalla fine lo si è visto pasticciare coi comandi sul volante, settare velocità, cambi, ripartizione di frenata e altro ancora. Alla fine ha concluso di poco davanti a Raikkonen e Ricciardo, in risalita con una Red Bull che in prova faceva temere di peggio e in gara è rimasta sempre lì a distanza di sicurezza. Un problema alle gomme posteriore, hanno detto dal box. A guardare la macchina e le gomme a fine gara, il problema deve essere tutto di natura elettronica. Come dire che quando non gestisci la corsa, allora le cose diventano difficili per tutti. Ma una Ferrari davanti a tutti è vera gloria? Calma. Con un certo tipo di mescola la rossa è inferiore a Mercedes e Red Bull, con altre mantiene il passo giusto, ma è anche vero che siamo lontani dalla perfezione, visto che sono stati provati pure pezzi della macchina dell'anno scorso, come dire che la messa a punto giusta non c'è ancora. Intanto è in testa al mondiale, ha vinto e questo fa bene al morale. E per ora basta e avanza.

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