F1, GP Australia 2019: le pagelle di Melbourne

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Melbourne nelle pagelle del Gran Premio d'Australia
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
18 marzo 2019

Abbiamo passato l’inverno a parlare del duello infinito tra Hamilton e Vettel, delle sorprese che potevano arrivare dal talento di Leclerc, delle potenzialità di Verstappen se solo Honda fosse stata all’altezza. Di tutti tranne che di Bottas, distrutto nella reputazione e forse un po’ anche nell’animo dopo un 2018 nel quale è stato fin troppo sacrificato dalla squadra e dalla sorte. E invece, proprio Bottas è stato autore di una gara perfetta, dopo avere mancato di un soffio la qualifica: si è involato in testa alla prima curva e da lì ha controllato e dominato, come solo i grandi sanno fare. Voto 10 per il finlandese, al quale un inizio così serviva disperatamente, sperando che lo aiuti un po’ anche nel riequilibrare i rapporti di forza dentro il team. Bellissima sorpresa.

Alle sue spalle, raccoglie il massimo possibile Hamilton, con un’auto che si scoprirà poi essere stata azzoppata nell’aerodinamica dopo una brutta scordolata nei primi giri. Questo in effetti spiega una fatica nel tenere il ritmo che non è propria dell’inglese. In compenso Lewis ha già capito di avere a disposizione anche quest’anno un’auto da titolo, senza se e senza ma. Voto 8,5 battuto ma ha di che gioire.

Come spesso accade, Verstappen è stato tra i pochissimi a regalarci spettacolo vero, con un gran sorpasso su Vettel e poi una rimonta su Hamilton che negli ultimi giri ha fatto trattenere il fiato un po’ a tutti: non è andata a buon fine, ma l’olandese ha iniziato con quel mix di velocità e concretezza che aveva esibito nella seconda metà della passata stagione. Sarà un brutto cliente per tutti. Voto 8,5.

Chi si fa una gran fatica a giudicare invece è Vettel, passeggero di una Ferrari lenta nel dritto e mai davvero a posto in curva. In qualifica ha rimediato una vita dalle Mercedes, in gara è andata anche peggio, complice una strategia sbagliata da parte della squadra. Voto 7 sulla fiducia allora, perché di fiducia c’è davvero bisogno con una Ferrari così…

Terza posizione per Vettel in Australia
Terza posizione per Vettel in Australia

In questa condizione tecnica non ideale, ha patito un po’ di più in proporzione Leclerc, autore di qualche sbavatura nelle prove e di un’escursione in gara. In qualifica ha preso 2 decimi da Vettel, che ci possono stare, in gara stava per superarlo grazie alle gomme “buone” ma lo hanno convinto ad alzare il piede e il francese, intelligentemente, ha pensato che non era il caso di piantare un casino alla prima gara in rosso per un 4° posto di cui nessuno si sarebbe mai ricordato. Voto 6,5: è tutta esperienza.

Alle sue spalle è “primo “degli altri” un Magnussen come sempre veloce in qualifica e roccioso in gara: anche quest’anno la Haas sembra competitiva e il danese avrà modo di confermare il proprio talento. Ha già iniziato. Voto 8: certezza.

Un altro che ha iniziato con il piede giusto è Hulkenberg, precedendo Ricciardo in qualifica (anche se di un soffio: con questo sistema di qualifica finiscono per fare una gran differenza anche pochi centesimi) e soprattutto portando punti preziosi al team - una specialità del tedesco - mentre l’australiano andava per campi. Voto 7,5: un altro su cui contare, sempre.

Buon 8° posto per Raikkonen, che aveva anche centrato la Q3 senza troppa fatica: il fatto che il finlandese anziché essere contento abbia dichiarato di essere un po’ deluso fa capire chiaramente il buon potenziale di questa Alfa Romeo Racing e anche la voglia del finlandese di continuare a correre. Voto 7, eterno campione.

A punti anche Stroll, un po’ a sorpresa dopo una qualifica difficile che l’ha visto piantarsi in Q1 (ma anche qui, a guardar bene, c’era solo un decimo di differenza da Perez). Invece in gara è risalito bene, di ritmo e di strategia: il canadese non si è fatto notare molto, però ha dimostrato di poter stare nel gruppo con un’auto decente tra le mani. Per lui questa sarà la stagione della verità: per ora voto 7, iniezione di fiducia.

Conquista un punto che a livello personale vale come una vittoria Kvyat: in qualifica le prende dal debuttante Albon, ma in gara fa valere la sua esperienza e nonostante un “lungo” riesce a portare in zona punti la Toro Rosso, strappando il 10° posto con un sorpasso perfetto, per tempismo e decisione, su un Gasly appena uscito dai box. Voto 7 anche per lui quindi, bentornato.

Ritiro per Daniel Ricciardo in Australia
Ritiro per Daniel Ricciardo in Australia

Fuori dai punti, voto 5 a Ricciardo perché lui probabilmente si aspettava di più dalla Renault, ma forse anche il team francese aveva qualche aspettativa in più su di lui: bloccato in Q2 in qualifica, in gara sciupa tutto al via quando cerca una via sull’erba. L’ala della sua monoposto non gradisce e poi è solo un girare in tondo inutile fino al ritiro. Deluso e deludente.

Voto insufficiente anche per Gasly: non tanto per le qualifiche, dove la colpa è soprattutto del team, ma per una gara condotta sì con intelligenza, ma senza mai mostrare la grinta necessaria per sbarazzarsi degli avversari più lenti davanti a lui. E questo con una Red Bull tra le mani è peccato mortale, soprattutto perché il termine di paragone è un certo Verstappen… voto 5,5: evanescente.

Voto 6,5 di incoraggiamento invece ad Albon, che tra i debuttanti era forse uno dei meno accreditati alla vigilia e invece dimostra subito di reggere il confronto, nonostante qualche sbavatura nelle prove libere: in qualifica stacca un gran tempo e in gara al primo giro è a ridosso della zona punti, ma poi perde gradualmente il ritmo. Il piede però c’è.

Un altro che ha mostrato un gran potenziale, pur senza raccogliere niente, è Norris: entra in Q3 facendo sfigurare niente meno che Sainz, ma in gara l’esperienza conta di più e così l’inglese non riesce a confermarsi in zona punti. Voto 6,5: avrà tempo e modo per rifarsi.

A proposito di Sainz: al di là del ritiro per noie tecniche, se doveva essere il pilota di esperienza che trascinava la squadra, in Australia non è andata esattamente così… Voto 5 e non parliamone più.

Ottavo posto per Kimi Raikkonen in Australia
Ottavo posto per Kimi Raikkonen in Australia

Rispetto ai debuttanti “veri” che hanno esordito in Australia, ha fatto una figura appena sufficiente - spiace dirlo - Giovinazzi: tutti a raccomandargli alla vigilia di non strafare e Antonio li ha presi in parola, pure troppo. In qualifica si prende 3 decimi e mezzo da Raikkonen e si sa che partendo dietro le possibilità che qualcosa vada storto si moltiplicano: infatti l’italiano prende dei detriti, danneggia l’auto e passa il resto della gara lottando con il sottosterzo e facendo da tappo in attesa di fermarsi ai box. Bravo a difendersi, però non è stato il debutto che lui per primo sperava: voto 6 di incoraggiamento.

Fuori dai punti ma senza colpe Grosjean: la maledizione dei box australiani ha colpito anche quest’anno, però finché è stato in gara il francese è stato veloce e concreto, anche se alle spalle del compagno di squadra (voto 7 sulla fiducia).

Non ha concretizzato un buon potenziale anche Perez, bravo al sabato a entrare in Q3: al via però il messicano è partito male, per rimontare ha cercato di anticipare la sosta ai box ma anche lui si è reso presto conto che questa non era la strategia migliore. Voto 6,5.

Era invece un disastro annunciato e purtroppo è stato così il debutto della Williams: la monoposto è lentissima, anche rispetto ai penultimi, e poco prevedibile. Voto 0 per il team inglese, mentre sui piloti onestamente non ci sentiamo di esprimere giudizi perché in queste condizioni sono oggettivamente ingiudicabili.

Voto 0 per la Williams, disastrosa
Voto 0 per la Williams, disastrosa

GP Australia 2019, le pagelle

Bottas 10

Hamilton 8,5

Verstappen 8,5

Magnussen 8

Hulkenberg 7,5

Vettel 7

Raikkonen 7

Stroll 7

Kvyat 7

Grosjean 7 

Leclerc 6,5 

Albon 6,5 

Norris 6,5 

Perez 6,5 

Giovinazzi 6 

Gasly 5,5 

Ricciardo 5 

Sainz 5 

Williams 0

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