F1, GP Austria 2021: le pagelle del Red Bull Ring

F1, GP Austria 2021: le pagelle del Red Bull Ring
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati della seconda gara al Red Bull Ring nelle pagelle del Gran Premio d'Austria 2021 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
5 luglio 2021

Il calendario del Mondiale prevedeva una replica in Austria e Verstappen non si è fatto pregare a concedere il bis, dominando anche il gran premio di ieri. Una vittoria perfino più facile di quella di sette giorni fa se possibile, complici i problemi di Hamilton e il “tappo” (velocissimo) di Norris alle sue spalle a inizio gara. È evidente che rispetto a inizio campionato la Red Bull ha compiuto un passo in avanti rispetto alla Mercedes e l’olandese finalmente può capitalizzare tutto il suo talento, senza dover mai andare sopra le righe. Un’evoluzione vista in tanti altri campioni prima di lui alla prima occasione con un’auto da titolo mondiale. Un'occasione che il talento olandese non sprecherà, ormai è chiaro. Intanto voto 10, anche per essersi ripetuto così magnificamente: dominatore.

Alle sue spalle Bottas, che beneficia dei guai di Hamilton ma come sette giorni fa è stato bravo a farsi trovare nei paraggi. Il finlandese in Austria ha disputato un’altra bella gara, che non servirà a salvargli il posto, e forse è giusto così, ma stavolta non c’è niente da rimproverargli: voto 8.

Ha fatto sognare invece Norris, strepitoso in qualifica e invalicabile nei primi giri in gara finché non lo convincono via radio a pensare un po’ anche alle gomme oltre che a Hamilton. Peccato per la penalità, anche se ininfluente: secondo chi scrive si poteva lasciar correre. In ogni caso un altro fine settimana da incorniciare: meriterebbe un’auto vincente. Voto 9, testa e piede.

Solo 4° Hamilton, per i problemi al fondo che gli rovinano il finale, altrimenti avrebbe colto un secondo posto con cui limitare i danni: ora il distacco in classifica è pesante, ma soprattutto è netta differenza di competitività tra Red Bull e Mercedes. Di questo l’inglese non ha colpe, ma ora che gli tocca inseguire anche lui fa più fatica. Voto 8, in affanno.

Gran 5° posto invece per Sainz, anche se a festeggiare per una posizione così quando si parla di una Ferrari sale sempre una certa malinconia. Ieri però lo spagnolo è stata la migliore certezza del team italiano, anche se ha fatto meno “cinema” del suo compagno di squadra. Voto 8,5: impossibile chiedergli di più.

Alle sue spalle, la brutta copia di Perez: per un pilota che ha nella visione di gara uno dei suoi punti di forza è stato assurdo forzare così l’attacco su Norris rischiando di finire fuori pista (cosa puntualmente avvenuta) quando sapeva di avere una monoposto decisamente più veloce e tutto il tempo per riprovarci il giro successivo. Ancora più perplessi lascia poi la sua incapacità di recuperare posizioni - altro suo punto di forza normalmente - con la monoposto dominatrice della gara. Cosa è successo? Voto 4 e non se ne parla più.

Ha mostrato invece cenni di ripresa Ricciardo, ma la qualifica è stata ancora una volta un disastro e anche il buon recupero in gara si ridimensiona pensando a quanto filava Norris. Insomma, meglio che niente, ma le aspettative erano ben altre: voto 6,5, il mistero continua.

Si è fatto vedere ben di più Leclerc, ma se poi finisci 8° e il tuo compagno 5°, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. Con Leclerc siamo anche noi di manica larga spesso, perché il suo talento è pari solo alla sua voglia di provarci sempre, ma ormai il monegasco inizia ad avere una certa esperienza, tale da sapere quando stai per cacciarti inutilmente nei guai: per poco non sperona Vettel in curva, 3, esattamente come lo scorso anno, e per due volte si fa giustamente - secondo chi scrive - accompagnare sulla ghiaia da Perez; il secondo tentativo sul messicano, in particolare, era tanto bello quanto impossibile da concretizzare. Tutto molto divertente, ma anche tutto tempo perso come mostra la classifica finale. E allora voto 5,5 anche se la maggior parte dei tifosi (e dei commentatori) ne esalterà le gesta.

Ancora a punti Gasly, 9°, anche se le aspettative probabilmente erano un po’ migliori, ma qui il problema era semmai la strategia e una vettura velocissima sul giro secco ma un po’ meno in gara, non certo il pilota francese: voto 7,5, ennesima conferma.

10° Alonso, che nel finale toglie l’ultimo punticino a Russell rimediando così ad una qualifica che Vettel gli aveva rovinato (più la squadra del tedesco che l’ex ferrarista, per la verità). Lo spagnolo si conferma martello in gara e soprattutto dimostra una gran voglia di lottare anche per un 10° posto, a dispetto della carriera e dell’età: voto 8,5, infinito.

Fuori dai punti, voto 8 a Russell che quasi riusciva nell’impresa, ma il suo rimane un fine settimana da incorniciare. Voto 5 invece a Tsunoda, che sciupa una bellissima qualifica con un doppio errore entrando ai box: una volta può capitare, ma la seconda volta cosa stava guardando? Distratto.

A proposito di distrazione, Raikkonen ancora una volta stava risalendo bene nel finale di gara, poi l’incidente con Vettel, abbastanza assurdo: voto 5, autoscontro. E voto 5 anche a Vettel, perché va bene che il box poteva avvisarlo, sabato, ma con la sua esperienza dovrebbe sapere che piantarsi in quella curva in quel modo non era una grande idea…

Voto 5 infine alla Ferrari, un po’ troppo “orgogliosa” dopo le qualifiche di essere con entrambe le auto fuori dal Q3: va bene la strategia, ma erano lenti, punto. E soprattutto, che strategia è se Leclerc parte 11° con le stesse gomme di chi lo precede? Ah giusto, l’obiettivo era stare davanti alle AlphaTauri, mica a Mercedes, McLaren o Red Bull… Idee confuse.

GP Austria 2021, le pagelle

Verstappen 10

Norris 9

Sainz 8,5

Alonso 8,5

Bottas 8

Hamilton 8

Russell 8

Gasly 7,5

Ricciardo 6,5

Leclerc 5,5

Tsunoda 5

Raikkonen 5

Vettel 5

Ferrari 5

Perez 4

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