F1. GP Austria, Toto Wolff difende Vasseur: "Se vinci, sei Gesù Cristo, se perdi, sei un fallito. Bisogna lasciarlo lavorare. L'uomo giusto per Ferrari"

F1. GP Austria, Toto Wolff difende Vasseur: "Se vinci, sei Gesù Cristo, se perdi, sei un fallito. Bisogna lasciarlo lavorare. L'uomo giusto per Ferrari"
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Dopo un weekend difficile per la Mercedes, Toto Wolff analizza senza filtri le difficoltà del team e difende a spada tratta Vasseur dalle critiche. “Fred è l’uomo giusto per la Ferrari, serve solo tempo. In Italia serve la corazza: si passa da eroi a falliti in un attimo"
29 giugno 2025

Il Gran Premio d’Austria 2025 si chiude con un bilancio amaro per la Mercedes, lontana dal podio con George Russell e con un incidente nelle fasi iniziali che ha coinvolto Andrea Kimi Antonelli e Max Verstappen. A fare il punto della situazione è stato Toto Wolff, team principal della scuderia di Brackley, che ha commentato ai nostri microfoni senza giri di parole quanto accaduto in pista e fuori, difendendo anche l’operato di Frédéric Vasseur in Ferrari.

L’episodio clou per la Mercedes si è verificato in curva 3, quando Antonelli ha colpito Verstappen in una manovra finita subito sotto i riflettori dei commissari di gara: “È stato un errore. Il posteriore si è bloccato, ma non sono del tutto sicuro se sia stata colpa sua o di un sistema. Non ho ancora visto i dati, eravamo concentrati sulla gara. È stato sfortunato per Max e per noi, ma fa parte delle corse”.

Wolff ha raccontato anche il primo confronto con il giovane pilota italiano: “Kimi è venuto subito ai box. Gli ho detto che non era stato un gran momento, ma lo sapeva già. Mi ha spiegato che le gomme si erano bloccate. C’è sempre un margine d’errore nel nostro lavoro”. Nonostante l’incidente, il team principal Mercedes ha apprezzato la reazione di Verstappen: “È stato empatico verso Kimi. Sono entrambi ‘car kids’, conoscono la realtà delle corse. Quando succede, sai che può toccare a chiunque”.

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Ma il contatto iniziale è stato solo l’inizio di un weekend complicato per la Mercedes: “L’anno scorso abbiamo vinto qui. Eravamo a 10-15 secondi dai leader. Oggi siamo finiti a un minuto. È fuori dalla norma. Abbiamo provato qualcosa di diverso, ci siamo sbagliati. Ma bisogna avere il coraggio di rischiare, soprattutto quando non si corre per il titolo”.

Wolff ha spiegato che il team ha adottato un approccio aggressivo nell’assetto, ispirato a quanto visto a Barcellona e Montreal: “Volevamo sperimentare. A Montreal ha funzionato, qui è stato un colpo al ginocchio. Avremmo potuto usare il setup dell’anno scorso e forse salire sul podio, ma non è quello che volevamo fare. Le McLaren? Hanno portato aggiornamenti e sono volate via. Questo però è un circuito che si adatta a loro, non sono preoccupato per il resto della stagione”.

Guardando al prossimo appuntamento a Silverstone, Wolff mostra ottimismo: “Ci saranno 10 gradi in meno. Con 20 gradi e il 50% di possibilità di pioggia… vinciamo! Scherzi a parte, Silverstone è sempre stata una pista favorevole per noi. E poi potrò indossare il maglione: fa sempre bene alle prestazioni della macchina”.

“Fred è l’uomo giusto per la Ferrari. Serve tempo”

Toto Wolff ha anche speso parole di stima per Fred Vasseur, team principal della Ferrari, recentemente criticato per il suo recente operato ed assente quest’oggi al Red Bull Ring per motivi personali. “Sembra che le squadre siano una porta girevole. Io e Christian siamo gli unici “dinosauri” rimasti. In F1 non si può comprare il tempo. Bisogna concederlo ai leader per sistemare le cose. Oggi parlavamo di Jean Todt: è entrato in Ferrari nel 1993 e ha vinto il primo titolo nel 2000. Ci ha messo otto anni. Anche noi siamo al terzo anno in cui non lottiamo per il titolo. Non siamo inutili, a volte vinciamo, facciamo weekend rispettabili. E quando non va bene, nessuno si chiede se il capo stia facendo un buon lavoro o meno".

"Bisogna dargli fiducia, lasciarlo lavorare, costruire l’organizzazione. Loïc Serra è lì da sei o sette mesi. Devono lasciarli lavorare. E Fred è uno dei migliori team principal che conosca. Se non fossi qui, prenderei lui. È una persona eccezionale, diretta, non fa politica né racconta bugie, sa il fatto suo. Deve solo avere fiducia per gestire la squadra. E sa benissimo che in Italia è come gestire la nazionale di calcio. La pressione dei media è enorme. Forse deve solo farsi un po’ la pelle dura. Perché se vinci, sei Gesù Cristo. Se perdi, sei un fallito. Questo è l’approccio italiano, ed è fantastico: è la passione. Bisogna accettarla. Ma per il resto, lui è la persona giusta. Non troveranno nessuno migliore".

“Sul mercato piloti decideremo prima della pausa estiva”

Infine, qualche commento anche sul futuro della line-up Mercedes, con Russell non ancora confermato e tanti nomi sul tavolo per il secondo sedile: “Bisogna essere rispettosi verso tutti gli stakeholder: piloti, team, partner. Non voglio lasciare nessuno in sospeso. Stiamo valutando, sono stato trasparente, ma entro la pausa estiva avremo preso una decisione".

Foto di copertina: ANSA

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