F1, GP Azerbaijan 2019: le pagelle di Baku

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Analizziamo il Gran Premio dell'Azerbaijan, quarta gara della stagione 2019 di Formula 1, con il nostro inviato Paolo Ciccarone
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
29 aprile 2019

Ennesima doppietta Mercedes, ma quanto meno la gara di Baku ha restituito a Bottas la vittoria che avrebbe meritato già lo scorso anno e ai tifosi un duello tra compagni di squadra che al momento sembra essere l’unico modo per animale la lotta al vertice. Certo, le premesse dell’inverno erano altre, ma a Bottas si può solo dire bravo, anzi bravissimo per avere smentito chi pensava che la fiammata di Melbourne si fosse già spenta. Invece il finlandese si è preso la pole con classe e anche con un pizzico di coraggio (perché nella pista azera, ci piace sottolinearlo, chi sbaglia paga), poi al via ha mantenuto la prima posizione con la giusta dose di cattiveria e nel finale, quando si è trattato di resistere all’attacco di Hamilton, non si è fatto intimidire. Voto 10, sperando per il bene suo e di tutta la F1 che continui così.

Ci ha provato fino in fondo, come abbiamo detto, Hamilton, ma stavolta si è dovuto arrendere al suo compagno di squadra che gli è stato semplicemente superiore: voto 8,5 comunque per non essersi solo limitato a gestire nel finale.

Alle loro spalle, voto 7,5 a Vettel che con una gara lineare ha dimostrato quanto in Ferrari, in questo momento, sia inutile metterlo in discussione o discutere sulle gerarchie interne: il vero problema è il distacco dalle Mercedes, che non è immenso ma sufficiente per precludere ogni sogno di gloria. A Baku il tedesco non ha sbagliato niente, ci ha anche (un po’) provato nella seconda metà di gara, ma contro le frecce d’argento non c’era niente da fare.

Voto 7,5 anche a Verstappen, che ancora una volta ha spremuto tutto quello che era umanamente possibile da una Red Bull in crescita ma ancora lontana dall’essere vincente. Intanto l’olandese continua a prendere punti e a non sbagliare niente. Maturato.

Voto 6 a Leclerc, come media tra il 4 che meriterebbe per l’erroraccio in qualifica e l’8 per la rimonta generosa messa poi in scena in gara. Si matura anche così.

Il vero eroe in incognito di Baku è stato però Perez (voto 8,5): su una pista dove si esalta sempre, anche stavolta il messicano ha conquistato davvero il massimo risultato possibile con una Racing Point che quest’anno è discreta ma niente di più. Meriterebbe un top team, anche se quel treno probabilmente ormai è perso per sempre.

Alle sue spalle, finalmente una bella gara e niente intoppi per Sainz, che porta così a casa i primi punti della stagione e conferma la crescita della McLaren: voto 7,5, si riparte da qui.

Voto 8 però al compagno di squadra Norris: addirittura più veloce dello spagnolo in qualifica, in gara gli finisce alle spalle solo per il pit stop supplementare. Considerando la differenza di esperienza, per il giovane pilota inglese si tratta di un’ulteriore conferma. Sorprendente.

Positiva ma con quale riserva invece la prova di Stroll, che dopo l’Australia torna in zona punti, però la differenza rispetto a Perez è ancora una volta troppo grande. Voto 6,5 ma niente di più, e pensare che il team è praticamente suo…

Voto 7,5 invece a Raikkonen, capace di entrare in zona punti dopo essere partito dal fondo per una penalizzazione della quale ovviamente non aveva colpa e avere disputato l’ennesima gara tutta grinta e cervello.

A punti a Baku Kimi Raikkonen
A punti a Baku Kimi Raikkonen

Fuori dai punti, voto 6 a Giovinazzi, che al sabato entra in Q3 salvo scontare poi una penalizzazione per la sostituzione della centralina elettronica, proprio quando all’italiano servirebbe solo un fine settimana senza inconvenienti. Però in gara era partito comunque davanti a Raikkonen, ma sotto il traguardo è solo 12° mentre il finlandese è entrato nella top ten. Come dire che il suo bicchiere alla fine può essere mezzo pieno o mezzo vuoto: ciascuno scelga su quale metà concentrare l’attenzione…

Voto 5 a Ricciardo, davanti al compagno di squadra al sabato, ma autore di un grossolano errore di valutazione quando prova a superare Kvyat e di un erroraccio addirittura surreale quando poi lo tampona in retromarcia. Forse la crisi tecnica del team lo rende poco sereno: si può capire, ma onestamente scegliendo la Renault conosceva i rischi a cui andava incontro…

Voto 6,5 di incoraggiamento al già citato Kvyat, che continua ad andare a fasi alterne: a Baku ha corso bene, e stavolta non ha davvero alcuna colpa per il ritiro. Innocente.

Sufficienza piena (voto 6) al compagno di team Albon, che stavolta non entra in zona punti (per poco) e rischia un paio di volte di parcheggiare la monoposto contro un muretto: alla fine taglia il traguardo 11° e per lui è tutta esperienza in più.

Voto 4 invece - e ci dispiace - a Kubica, autore di un errore grossolano al sabato e di uno svarione ancora più assurdo la domenica, quando sbaglia la procedura per la partenza dalla pit line. Capiamo la frustrazione di riuscire finalmente a tornare in F1 solo per trovarsi tra le mani una macchina del genere, però qualcosa non va.

Quarta doppietta stagionale per la Mercedes a Baku
Quarta doppietta stagionale per la Mercedes a Baku

A proposito di macchine e squadre, voto 10 alla Mercedes perché quattro doppiette consecutive non si fanno per caso: ogni anno il team anglotedesco supera se stesso, dimostrando non solo capacità tecniche, ma anche una dedizione, una lucidità e una grinta incredibili. Inarrestabili.

Voto 5 invece alla Ferrari, perché alla quarta gara di campionato non è possibile non aver ancora capito come far funzionare le gomme. Sempre che non ci sia qualche problema tecnico più serio a questo punto. Siccome però in inverno a Barcellona non c’erano 40 gradi, viene da chiedersi cosa e come hanno provato prima del campionato…

Voto 4 invece alla Renault, che quest’anno può contare su una coppia di piloti di primo livello ma la monoposto sembra addirittura peggiorare di gara in gara. Certo, anche la Mercedes i primi anni era tutt’altro che vincente, ma l’assenza di progressi da un anno all’altro deve far riflettere il costruttore francese, che pure continua a investire molto nella F1.

E voto 5, ma solo perché le risorse in campo sono ben più modeste, alla Haas, che sembra soffrire stranamente degli stessi mali della Ferrari e che pure, proprio come la monoposto di Maranello, in inverno sembrava andare molto bene. Anche qui le potenzialità sono ben altre rispetto a quelle viste a Baku: urge riscatto.

Infine, voto 0 a quelli che sono rimasti delusi perché a Baku quest’anno non c’è stato nessun incidente degno di nota in gara: non dovrebbe essere questo il motivo per cui si guarda un gran premio

GP Baku 2019, le pagelle

Bottas 10

Mercedes 10

Hamilton 8,5 

Perez 8,5

Norris 8

Vettel 7,5

Verstappen 7,5

Sainz 7,5

Raikkonen 7,5

Stroll 6,5

Kvyat 6,5

Leclerc 6

Albon 6

Giovinazzi 6

Ricciardo 5 

Ferrari 5

Haas 5

Kubica 4 

Renault 4

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