F1, GP Bahrain 2018: la nostra analisi [Video]

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Analizziamo il Gran Premio del Bahrain, seconda prova del mondiale 2018 di Formula 1, con il nostro inviato, Paolo Ciccarone
9 aprile 2018

Sebastian Vettel ha festeggiato nel migliore dei modi i 200 GP in carriera vincendo il Gran Premio del Bahrain, seconda prova della stagione 2018 di Formula 1. Dopo l'ottima pole di sabato, Vettel ha subito preso la testa della corsa, ma si è dovuto sudare la vittoria allungando il secondo stint con le soft e non effettuando una seconda sosta. Vettel è riuscito a gestire con la dovuta delicatezza gli pneumatici, tenendosi dietro Bottas, con le più resistenti medie. Il finale per Vettel è stato al cardiopalma: il tedesco ha vinto con soli sette decimi di vantaggio sul finlandese della Mercedes.

La domenica della Ferrari, però, ha avuto due facce. Kimi Raikkonen, partito dalla prima fila accanto a Vettel, è stato costretto al ritiro per un grave problema nella sua seconda sosta. Lo pneumatico posteriore sinistro si è incastrato, ma il semaforo verde è stato comunque azionato, e Raikkonen, ignaro di quanto successo, è ripartito urtando la gamba del meccanico che aveva in mano la gomma nuova, Francesco Cigarini. Cigarini ha riportato la frattura di tibia e perone, ed è stato operato in serata. Da Marchionne, Vettel e la F1 tutta sono arrivati gli auguri di pronta guarigione.

La Mercedes, in ogni caso, è stata un gradino sotto la Ferrari a Sakhir: gli alfieri del team di Brackley hanno accusato problemi nel gestire il degrado degli pneumatici. Le sollecitazioni degli pneumatici, messi alla prova dalla natura start-and-stop del circuito, hanno finito per disturbare anche l’aerodinamica della monoposto. Vista la difficoltà nell’usare le supersoft, la Mercedes ha optato per una strategia a una sosta con medie nel secondo stint per entrambi i piloti. Ha funzionato soprattutto con Bottas, meno con Hamilton, partito più indietro. ll weekend di Lewis Hamilton, comunque, si è complicato con la penalità comminatagli per la sostituzione del cambio sulla sua monoposto per via di una perdita idraulica occorsa a Melbourne. Sicuramente degno di nota il sorpasso grazie al quale si è sbarazzato contemporaneamente di Alonso, Ocon e Hulkenberg.

In Bahrain abbiamo assistito anche al miglior risultato in carriera per Pierre Gasly, splendido quarto con la Toro Rosso motorizzata Honda. L’aggiornamento aerodinamico apportato alla STR13 a Sakhir si è dimostrato particolarmente efficace, e Gasly ci ha messo del suo, gestendo in modo maturo la sua prima corsa nelle posizioni di testa. Il motore Honda funziona: uno smacco per la McLaren, visto che sia Alonso che Vandoorne sono stati doppiati. Non sorride nemmeno la Red Bull: Max Verstappen e Daniel Ricciardo si sono ritirati nell’arco dei primi due giri della corsa. Verstappen ha pagato i danni rimediati nel contatto con Hamilton e del ritorno ai box con la gomma squarciata. Per Ricciardo, invece, problemi all’elettronica.  

Parliamo di questo e molto altro con il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, nella nuova puntata di DopoGP F1.

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