F1, GP Belgio 2020: la Ferrari inserisce la retro

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Paolo Ciccarone
A Spa la Ferrari, anziché fare un passo avanti, sembra aver messo la retromarcia. E mentre al top della classifica la Mercedes continua a fare la storia, in Ferrari c'è tantissimo da fare
29 agosto 2020

E con questa fanno 93, tante sono le pole position di Lewis Hamilton in F.1 e anche se i detrattori dicono che guida una astronave, è anche vero che il compagno di squadra, Valtteri Bottas, a parità di astronave si è preso mezzo secondo di distacco in Belgio, su una pista dove conta il cuore, la tecnica e la visione complessiva. Quindi onore al merito ad Hamilton, la cui prima pole fu in Canada nel 2007 e che da 13 stagioni a questa parte non perde un colpo quando può darci dentro. Bravissimo anche Verstappen, ad appena 15 millesimi da Bottas, che con un assetto diverso potrebbe giocarsela in gara. Infatti la sua Red Bull è più scarica ed è più veloce nel primo e terzo settore, mentre nel secondo, fatto di curve in pendenza, la Mercedes con più carico aerodinamico ha fatto la differenza. Di solito un assetto del genere va bene per la gara e con pista asciutta, perché se dovesse piovere, per Verstappen potrebbero cominciare i problemi.

E parlando di problemi non si può fare a meno di parlare di Ferrari. Leclerc tredicesimo e Vettel quattordicesimo sono il segnale di una crisi di cui non si vede l'uscita e non potrebbe essere altrimenti. Unici ad aver usato una aletta supplementare posteriore, tipico da bagnato, unici ad essere stati più lenti in FP3 rispetto a un anno fa, addirittura di 1,3 secondi mentre altri, vedi Williams, hanno guadagnato 2,4 secondi in un giro. I problemi della SF1000 sono tanti, ma l'impressione è che si sia deciso di fermarsi lì senza capire e spendere tempo e soldi per migliorare una situazione difficile. Infatti, non avrebbe senso investire qualche milione di euro di sviluppo per passare dal sesto al quarto posto. Lo fai se stai lottando per la vittoria, se poi sei in quattordicesim posizione e devi recuperare oltre un secondo dai primi, forse meglio fare un quadro complessivo della situazione, studiare le soluzioni e poi giocarsela il prossimo anno con un campionato più dignitoso. Tanto questo è andato.

Inoltre l'efficienza del team è calata, basti guardare la classifica dei pit stop dove da secondi l'anno scorso si è scesi in settima posizione. Come dire che pure la gestione degli uomini in pista non è che sia migliorata. Insomma, tanto da fare, tanto da decidere e l'impressione che il vero nemico sia all'interno della squadra, ovvero il compagno della scrivania a fianco, piuttosto che quelli in pista. Un lavoro importante da fare, ricostruire una squadra, imparare dagli errori e impostare il futuro. Auguri, servono davvero a tutti quanti. E in quanto ai piloti, Leclerc e Vettel hanno dato il massimo. Sorprende che il tedesco sia sempre più lento di 3 decimi rispetto al compagno di team. O che Sebastian ha perso smalto (ci può stare) oppure sa che non vale la pena tirare fuori qualcosa in più. Escluso che la squadra gli dia materiale scadente, non serve a nessuno. Anche qui, appena finita la stagione, sarà divertente sentire le varie campane. Intanto, davanti, le frecce nere scriveranno un altro capitolo di una storia vincente, mentre le rosse invece di un passo avanti, hanno inserito la retro. E questo è il sunto finale di una qualifica da dimenticare.

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