F1, GP Francia 2018: il traffico al Paul Ricard e le altre news

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Paolo Ciccarone
Le ultime news da Le Castellet direttamente dal nostro inviato in Francia, Paolo Ciccarone
22 giugno 2018

Fino a 7 ore per fare 30 km, è caos al Ricard

Una delle cose che è cambiata rispetto al passato è la viabilità. Infatti ora ci sono più strade e in condizioni migliori rispetto a quelle di 30 anni fa, anche se l'accesso al circuito è ancora limitato all'unica via parallela. Ebbene, gli organizzatori, temendo un grande afflusso di gente, hanno preparato un piano viario che si è rivelato, il primo giorno, un vero disastro. Da Saint Cyr, 30 km dal circuito, all'ingresso, una colonna unica fin dall'autostrada, con altra colonna che è confluita da Marsiglia sulla stessa strada. Risultato, giornalisti, team personel e gente dell'organizzazione, ha impiegato anche 7 ore per arrivare in pista. Fra le vittime anche Kvyat, che era partito dalle 6 da Montecarlo, dove abita, per raggiungere il box Ferrari come terzo pilota. E' arrivato 15 minuti prima che cominciassero le prove libere...La McLaren, invece, da Marsiglia dove alloggia all'Hilton, ha trovato la strada giusta e dopo il primo giorno in cui ha impiegato coi tecnici e piloti 1 ora e mezza, il venerdì (partenza all'alba) sono riusciti a ridurre il tempo ad appena 50 minuti...In passato, con meno strade e più gente, non c'era mai stato un problema simile. Come dire che passano gli anni ma i problemi peggiorano.

E' tornato il fuoco in F.1

A meno di due minuti dalla fine del primo turno la Sauber di Ericsson è uscita di pista nella curva che segue il curvone di Signes. Dopo essere finito in testacoda ha sbattuto contro le barriere e ha preso fuoco nel retro. I soccorsi non sono stati immediati, infatti il primo commissario è arrivato a piedi dopo una trentina di secondi arrancando con un estintore. Lo standard dovrebbe essere diverso e più immediato. A preoccupare anche il fatto che Ericsson non uscisse dalla vettura, fino a quando via radio dai box gli hanno detto di saltare fuori alla svelta. Infatti Marcus non si è accorto che il retrotreno della vettura stava bruciando e questo perché la visibilità posteriore è scarsa e dopo il botto aveva anche perso altra visuale.

Complessino triste nel paddock

Per allietare gli scarsi presenti nel paddock, enorme e spazioso (al punto che, per riempire..., hanno dovuto costruire una nuova palazzina per fare la sala stampa - piccola - per contenere i giornalisti) gli organizzatori hanno portato un tendone bianco da pic nic con alcune sedie e due ragazzi che suonavano sgolandosi. La cosa è sembrata abbastanza triste e squalliduccia, vista la mancanza di gente interessata alla cosa.

Perez perde una gomma in FP2

Paura per Sergio Perez che nel corso delle FP2 si è ritrovato senza la gomma posteriore sinistra. Per fortuna l'ha persa in una curva in cui non era in appoggio, fosse successo a Signes, a oltre 250 orari sarebbe stato un disastro completo. A cedere il probabile cattivo fissaggio di una pistola durante il pit effettuato poco prima. Non è la prima volta che i sensori danno via libera ma in realtà l'operazione non è per niente completata. Accadde anche in Bahrain alla Ferrari durante un pit di Raikkonen in cui rimase ferito un meccanico.

Pit Stop 2018, la Sauber la più veloce

Siamo arrivati al GP di Francia, ottava gara del mondiale, e fra i tanti pit stop effettuati durante la stagione, il record del più veloce per ora della Sauber. A Baku, durante il GP, i meccanici Sauber hanno effettuato il cambio gomme in 1,98 secondi! Il record, ufficioso, per ora è della Ferrari al GP Giappone 2016, con 1,89 secondi al cambio gomme. Riusciranno a battere questo tempo mostruoso?

Gomme 2020, Goodyear, Hankook e Michelin in ballo

Il contratto di fornitura delle gomme per la F.1 siglato da Pirelli scade a fine 2019 e da tempo il costruttore italiano ha aperto un dialogo per rinnovare la presenza in pista. Il presidente Marco Tronchetti Provera ha ribadito che non deve essere solo un accordo commerciale, ma avere caratteristiche tecniche ben precise. Il messaggio, nemmeno tanto sottile, è rivolto a Liberty Media che invece vorrebbe coinvolgere altri costruttori e avere più vivacità in pista. Fra le voci che circolano si parla di un contatto con Goodyear, visto che il colosso USA è fuori dalla F.1 da anni, per Liberty sarebbe un altro modo per diffondere la F.1 su un mercato importante. E poi ci sono Hankook, il gruppo coreano che già l'ultima volta che ci fu il contest si presentò in alternativa a Pirelli, con un nulla di fatto e Michelin, che dopo Le Mans e la F.E vorrebbe il ritorno in grande stile in F.1 dopo aver già preso la MotoGP. Il problema è che Michelin vorrebbe gomme da 18 pollici, cosa che a Pirelli andrebbe bene perché già in produzione, mentre i team non ne vogliono sapere perché vorrebbe dire rifare le macchine completamente dal 2020. Insomma, si discute e non è detto che la presenza Pirelli sia confermata per il triennio successivo...

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