F1: Gp Francia, un disastro con qualcosa di buono

F1: Gp Francia, un disastro con qualcosa di buono
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Paolo Ciccarone
Ecco cosa è andato storto nel weekend del Gran Premio di Francia
1 luglio 2018

Il ritorno in calendario del GP di Francia ha scatenato le reazioni del circus della F.1 che prima del GP d'Austria ha stilato un report sulla gara e ha avuto un confronto con i responsabili di Liberty Media. La viabilità è stata al centro delle discussioni, visto che tutto il personale F.1 ha avuto problemi e si è chiesto di correre ai ripari in maniera concreta per il prossimo anno, viste le code chilometriche e i ritardi accumulati dal personale per giungere in pista e, sopratutto, per uscirne la sera con attese di quasi 2 ore nel parcheggio interno. "Hanno aumentato i prezzi delle tribune del 200 per cento penalizzando gli spettatori" ha detto un team manager. Un altro aspetto negativo è la class action di molti che col biglietto in mano sono rimasti bloccati nel traffico e non hanno potuto accedere alla pista. Sono in corso cause legali per farsi rimborsare i danni subiti.

Inoltre lo spostare alle 16.10 la partenza della gara ha creato solo problemi. Infatti, per far vedere la partita Inghilterra Panama del mondiale in Russia (evento che in questa occasione interessava solo un paio di nazioni) ha di fatto messo la F.1 come subalterna a una partita di calcio (cosa che con Ecclestone non sarebbe mai successa). In questo caso ne ha patito l'audience generale. Infatti nella riunione fra i team manager i responsabili di Liberty hanno dovuto confermarlo: "Bella cosa, prezzi più cari, disagi e meno ascolti in TV, i nostri sponsor non sono per niente felici" ha replicato un altro manager presente all'incontro.

Lo spostare gli orari di partenza ha creato qualche problema. L'idea di attirare il pubblico USA in pratica non ha avuto il riscontro sperato, mentre in Europa ha fatto perdere ascolti. Infatti, una delle cose positive della vecchia gestione era l'ora di partenza. La gente sapeva a che ora si svolgeva un evento, più o meno ad ora di pranzo in tutta Europa, per cui gli ascoltatori erano tutti a casa a tavola con la TV accesa. Ora manca una continuità, chi non è appassionato non sa a che ora si corre il GP (pensate a Monaco alle 15.10, Canada 20,10, Francia 16,.10 e ora Austria 15.10, quattro orari diversi in quattro gare...).

Infine, cosa che ha fatto trasalire i pur ricchi piloti di F.1, la tassa aeroportuale imposta dall'aeroporto del circuito. Di solito si pagavano fino a 7 mila euro per atterrare e usufruire dei servizi (l'aeroporto ha valenza internazionale) ma Vettel si è visto chiedere col suo aereo privato la bellezza di 20 mila euro di tassa aeroportuale! Dei due bagni per 400 persone in sala stampa, del servizio catering con una macchinetta del caffè e bottiglie d'acqua al sole, del divieto di bandiere delle squadre di F.1 in tribuna e tanto altro ancora (fango nel parcheggio F.2, connessioni internet che saltavano, corrente...alternata, a volte sì e a volte no, tubature rotte, cavi e connessioni TV da rivedere) però c'è stato il bello di rivedere tanta gente in tribuna la domenica, vedere un GP storico come quello francese che merita di far parte del calendario iridato, di vedere un impianto come il Paul Ricard che ha innalzato gli standard di sicurezza. E' stato bello davvero. Peccato che la grandeur stavolta abbia fatto cilecca...

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