F1 GP Giappone 2013: la rivolta delle seconde guide in qualifica

F1 GP Giappone 2013: la rivolta delle seconde guide in qualifica
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Paolo Ciccarone
Massa sta davanti ad Alonso e Webber dà la paga a Vettel così come Grosjean a Raikkonen, Bottas a Maldonado e Chilton a Bianchi. Vedi la griglia del GP del Giappone e pensi a Spartaco e alla rivolta degli schiavi | <i>P. Ciccarone</i>
12 ottobre 2013

Vedi la griglia del GP del Giappone e pensi a Spartaco e alla rivolta degli schiavi. Certo, non siamo a quei livelli ma vedere che i numeri 2 delle scuderie stanno davanti ai numeri 1, almeno per un giorno, fa piacere. Webber ha ottenuto la pole davanti a Vettel, che aveva anche un problema al kers, Grosjean ormai la paga la rifila sempre a Raikkonen, ma pure Massa, per la sesta volta nella stagione, è stato davanti ad Alonso. 

 

Le seconde guida come Spartaco

«Suzuka è una pista dove vanno forte i piloti che hanno le palle» ha detto alla TV tedesca Sebastian Vettel. Ora, escluso che il campione del mondo sia poco dotato di attributi, è probabile che su una pista dove si corre una volta all’anno, dove l’improvvisazione conta tantissimo, ci siano quelli che si adattano prima e quelli che ci arrivano dopo. 

 

In questa classifica ci mettiamo anche Bottas che sta davanti a Maldonado facendogli venire di quei mal di testa alla Williams che te li sogni. E mettiamoci anche Chilton che, con il catenaccio di Marussia che guida, si ritrova davanti a Bianchi, più quotato e spinto del ricco pilota inglese.

romain grosjean
Grosjean anche a Suzuka è rimasto davanti al compagno di squadra Raikkonen, che da poco ha firmato con la Ferrari...

 

Insomma, a Suzuka (che tradotto significa località branzino…) i piloti che sanno inventarsi qualcosa, stanno davanti, anche se solo per un giro. In gara le cose cambiano, dopo un po’ tutti arrivano al limite, capiscono come impostare le traiettorie di una pista tutta ritmo (e si viaggia a 230 orari di media) e alla fine si torna nelle condizioni degli altri tracciati. 

Mark ricorda Mansell

Comunque sia, vedere qualcosa di nuovo là davanti, e con Webber non accadeva dal GP Corea dell’anno scorso, fa piacere. Sarà perché gli hanno dato il telaio nuovo, sarà che Vettel ha avuto problemi al kers, sarà quello che volete, ma quando Mark è in uno stato di grazia così ricorda il Mansell dei tempi belli, tutto ardore, capacità di guida e grinta.

 

E in Ferrari? Massa va forte, si è tolto il peso della conferma Ferrari, nel senso che ormai è fuori e può guidare come gli pare, tanto il mondiale è perso, il posto pure e chissenefrega di cosa succede. Ed ecco che rispunta il pilota veloce che fa dire ad Alonso che è meglio di Raikkonen. 

Massa va forte, si è tolto il peso della conferma Ferrari, nel senso che ormai è fuori e può guidare come gli pare, tanto il mondiale è perso, il posto pure e chissenefrega di cosa succede

Alonso: blocco psicologico

Quindi alla rossa è uno sblocco psicologico a cambiare gli equilibri. Mentre l’altro, Fernando, il blocco psicologico lo sta avendo adesso. Sa che ha perso, vuole provarci perché non si arrende, ma quando c’è da tenere giù il piedino si accende la lampadina che gli fa dire: «Ma chi me lo fa fare, tanto oltre il quinto o sesto posto non vado, inutile rischiare oltre». Logico e comprensibile. 

 

Non lo è invece vedere Grosjean davanti a Raikkonen. Il finlandese da quando ha firmato con la Ferrari fa il turista, salvo poi rivalersi in gara. Il franco-svizzero (nel senso che è nato a Ginevra ma si dichiara francese perché non vuole il passaporto rossocrociato) gli sta davanti, anche in gara. O la Ferrari per il prossimo anno ha preso un bidone, e se ne accorgeranno presto, oppure “sparagnino” Kimi tira a campare portando a casa il tutto come un allenamento. Si vedrà presto quale sarà la verità.

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