F1, Gp Italia 2016: a casa della Rossa è doppietta Mercedes

F1, Gp Italia 2016: a casa della Rossa è doppietta Mercedes
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Paolo Ciccarone
A Monza è doppietta Mercedes; Vettel si deve accontentare del gradino più basso del podio al termine di una gara scevra di emozioni
4 settembre 2016

MONZA – Doveva finire così e così è stato. Doppietta Mercedes con Rosberg davanti ad Hamilton ed ora sono solo due i punti che li separano in classifica. La Ferrari era terza in prova e tale è rimasta in gara, con Vettel sul podio e Raikkonen subito dietro. Doveva giocarsi tutto al via, così è stato ma non come pensava Hamilton, che ha clamorosamente sbagliato il via: “Non so cosa sia successo mi pareva fosse andato tutto normale invece ho visto gli altri che mi hanno sfilato alla prima curva, poi sono rimasto troppo tempo dietro a Bottas e ho accumulato una quindicina di secondi, troppi per recuperare su Nico”.

Anche la Ferrari sperava nella partenza, la scelta delle gomme supersoft più tenere della Mercedes avrebbe consentito di partire davanti e infatti con una Mercedes ha funzionato, con quella di Rosberg no. Dopo due giri il tedesco aveva già due secondi di vantaggio su Vettel, che con le gomme più morbide stava limitando i danni ma non riusciva a reggere il ritmo della Mercedes con le gomme dure, quindi si era già capito che non c’era nulla da fare. Il resto dei 51 giri di gara sono stati i soliti monotoni trenini animati sul finire da Ricciardo che è riuscito, stessa strategia Ferrari di due stop invece del solo della Mercedes, a infilare la Williams di Bottas. Per il resto silenzio totale nonostante i 100 mila accorsi in tribuna come non si vedevano da tempo.

Alla fine c’era poco da dire, Piero Ferrari sottolinea impegno della rossa e si augura che il dominio Mercedes finisca presto, mentre sotto al podio c’era una persona particolarmente felice, l’ingegner Aldo Costa che con la Mercedes sta vincendo mondiali a ripetizione. Più bello vincere a Monza con la Ferrari o con la Mercedes? “O bella domanda, è come chiedere se uno si trova meglio con la moglie attuale o con la moglie precedente, diciamo che io sono molto fedele e quindi mi trovo bene con la moglie attuale. Certo Monza è qualcosa di unico, fare doppietta qui con tutto il team è stato stupendo, poi il campionato è apertissimo con Nico e Lewis e speriamo non facciano troppi danni… Stiamo lavorando già per il prossimo anno, vediamo che succede”. Interviene Toto Wolff capo di Mercedes:”vincere in Italia con Costa è il massimo che potevamo fare per ringraziare il nostro responsabile tecnico, davvero un grande!”.

Beh con una dichiarazione del genere uno potrebbe anche chiedere l’aumento di stipendio…”vediamo vediamo – dice Aldo Costa – io prendo il lavoro in modo integrale per cui mi concentro su quello attuale…La vita riserva delle sorprese incredibili, quando sono andato via dalla Ferrari non ci pensavo affatto. Una mia professoressa diceva sempre Aldo non ti preoccupare che quando si chiude una porta di apre un portone, ecco chiusa la porta Ferrari mi sono trovato il portone aperto della Mercedes. Rammarichi? No ho avuto una carriera incredibile, poter partecipare e vincere con due team come Ferrari e Mercedes è qualcosa di unico, non posso recriminare nulla”.

Il resto dei 51 giri di gara sono stati i soliti monotoni trenini animati sul finire da Ricciardo che è riuscito, stessa strategia Ferrari di due stop invece del solo della Mercedes, a infilare la Williams di Bottas. Per il resto silenzio totale nonostante i 100 mila accorsi in tribuna come non si vedevano da tempo

Però al Minardi day avevi una tuta rossa Ferrari e guidavi una 312 B del 1970…”Allora, diciamo che la macchina è del mio grandissimo amico Paolo Barilla che da buon parmense mi ha voluto far provare l’ebbrezza di guidare la macchina che aveva vinto a Monza nel 1970 ed è stato incredibile davvero passare dal tavolo di progettazione al volante di un gioiello simile”. Quando è circolato il tuo nome fra i tecnici che la Ferrari voleva a Maranello? “Il lavoro onesto fatto al massimo paga sempre, per cui fa piacere se fanno il tuo nome in una squadra di quel livello”.

Dieter Zetsche, numero 1 di Mercedes, sorride sornione e ricorda: “Una volta nelle corse stradali la gente si spostava quando qualcuno gridava: è rossa! Riferendosi al colore delle macchine, arrivavamo noi della Mercedes e la gente non si spostava. Così una volta abbiamo dipinto la Mercedes di rosso e la gente si spostava al grido di è rossa! Ecco, per vincere a Monza non c’è stato bisogno di ridipingere le nostre macchine e per questo siamo felici perché è un grande pubblico, un grande paese di appassionati e le vittorie qui hanno più valore”.

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