F1, GP Singapore 2019: Ferrari, doppietta storica

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Paolo Ciccarone
Nessuno prima della Ferrari nella storia del GP di Singapore aveva totalizzato una doppietta a Marina Bay
22 settembre 2019

SINGAPORE - Definirla una doppietta storica per la Ferrari non è riduttivo nè tantomeno esaltare il ritorno alla vittoria di Sebastian Vettel davanti a Charles Leclerc. A Singapore mai, dal 2008 ad oggi, una squadra aveva ottenuto una doppietta e già questo pone l'uno due della Ferrari negli annali della corsa. Ma se andiamo a vedere le statistiche, una doppietta rossa mancava da Budapest 2017, ovvero da 783 giorni e Sebastian Vettel non vinceva una gara da 392 giorni, ovvero GP Belgio del 2018. E se andiamo ancora più a fondo, si fatica a trovare una classifica in cui almeno una Mercedes non fosse salita sul podio. Cosa che è accaduta a Singapore.

Visto che i miracoli in F.1 non esistono, il risultato di Marina Bay è la conferma di un ottimo lavoro di sviluppo da parte della Ferrari. Dopo aver perso le prime 7 gare consecutive (anche per sfortuna dovuta a problemi tecnici in Bahrain) la rossa avrebbe potuto avere in carniere altre tre vittorie. Bahrain, appunto, e Austria persa all'ultimo giro e poi il famigerato GP del Canada, con la penalizzazione di Vettel e successo a tavolino ad Hamilton. Un bottino reale di tre vittorie, cinque pole position (Leclerc) e una doppietta e altre tre gare da masticare amaro. Letta così, la classifica del mondiale 2019 assume un altro aspetto, un aspetto che la gara di Singapore ha esaltato per via di una serie di modifiche indovinate.

Il nuovo motore Evo 3, portato a Monza, lascia mangiare la polvere ai rivali (leggi Mercedes) e il prossimo GP di Russia, pista di motore, fa ben sperare ancora la squadra. E poi le nuove ali anteriori e posteriori, che hanno ridato confidenza a Vettel che ha ritrovato il suo stile di guida, unite a un nuovo fondo diffusore che ha dato costanza di rendimento alla monoposto. Bastava guardarla saltare sui cordoli mentre gli altri, Verstappen terzo e Mercedes a inseguire, stavano alla larga. Segno che oltre al motore è stato ritrovato un bilanciamento che mancava. Insomma, tutto bello, tutto stupendo.

Visto che i miracoli in F.1 non esistono, il risultato di Marina Bay è la conferma di un ottimo lavoro di sviluppo da parte della Ferrari

Con un particolare da tenere presente. Il clima nervoso di un Leclerc che ha subito il pit stop anticipato di Vettel, manovra divenuta vincente, e l'ordine nemmeno velato di starsene buono in seconda posizione. "Bravo Charles, sono contento anche per te - ha detto via radio Mattia Binotto - il resto lo discutiamo dopo, ora stai calmo". E Charles doveva ancora salire sul podio... Come dire, con una macchina vincente adesso si scatenano gli appetiti. E tocca gestire i piloti. Ha vinto Vettel, e la Ferrari ha fatto bene, perché uno che guadagna 13 volte più di Leclerc, o lo valorizzi e gli dai la carica, oppure lo sostituisci. Quindi meglio averne due in casa che spingono, piuttosto che vivacchiare. Se i risultati sono questi, ben vengano.

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