F1, GP Singapore 2019: i segreti di Marina Bay

F1, GP Singapore 2019: i segreti di Marina Bay
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Paolo Ciccarone
Il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, ci racconta i segreti del circuito cittadino di Marina Bay, teatro del Gran Premio di Singapore 2019: ecco cosa serve per fare bene qui
20 settembre 2019

Scordatevi Monza e le staccate all'ultimo metro. E scordatevi la gara a chi frena dopo. A Singapore la pista premia chi sa frenare meglio e dosare la pedata sul pedale. Ci vogliono sempre quegli 80-100 kg che la gamba sinistra deve spingere sul pedale del freno, ma qui cambia qualcosa. Intanto, se a Monza "bastava" darci dentro con forza nelle chicane, sul rettilineo seguente c'era il tempo per raffreddare i freni e ripresentarsi alla chicane seguente con la stessa potenza. E a Monza gli staccatori per eccellenza hanno primeggiato. Basta guardare la classifica: Leclerc ha vinto ma durante la stagione ha dimostrato di avere uno stacco da campione del mondo. Ovvero è uno che in frenata se la gioca con Hamilton, Verstappen e Vettel senza problemi.

I problemi nascono invece a Singapore, perché le frenate sono in sequenza e il tempo di percorrenza dei rettilinei non consente il raffreddamento adeguato, per cui grande apprensione in gara e fiato sospeso. Su questa pista vincono i piloti che oltre a staccare forte sanno anche dosare la frenata. Ovvero, non basta darci dentro ma bisogna sapere come e in che modo modulare il freno. Innanzitutto per bilanciare la macchina in ingresso curva e permettere di accelerare subito in uscita. Poi per non farli surriscaldare e averli efficienti alla curva dopo e conservarli fino alla fine del GP. In questo Hamilton e Vettel si sono dimostrati bravissimi, ma una...talpa ci ha svelato alcuni segreti e i nomi che sono emersi dall'albo dei ricordi ne pone due al di sopra di tutti.

Dice la nostra talpa: "Il migliore in assoluto era senza dubbio Jenson Button. Sapeva modulare la frenata quel tanto che bastava per arrivare in fondo coi freni in efficienza. Aveva uno stile di guida particolare per cui non era il più duro in staccata, non era il più deciso in ingresso curva, ma alla fine era il più veloce in percorrenza e nell'usura dei freni. Un altro grandissimo sotto questo aspetto era Fernando Alonso. Anche lui staccatore da paura sul dritto a Monza, ma abbinava la capacità di modulare la frenata. Tutti quanti i piloti vogliono avere un gran byte, ovvero una presa decisa sul freno. Tutti vogliono un pedale duro, racing come si deve, ma pochi sanno come modulare. Basta poco, magari alzare il piede quel paio di metri prima, poi frenare ancora con dolcezza, ma alla fine le temperature ringraziano e il consumo pure. A Singapore è il segreto per finire la gara senza problemi".

Chi sono i piloti che oggi sanno modulare o frenare meglio lo abbiamo chiesto a un tecnico della Brembo, che fornisce gli impianti ma la risposta è stata secca: "Sono informazioni particolari che non siamo autorizzati a dare, ogni squadra ha i suoi segreti, non abbiamo idea per cui non sappiamo nulla". Gentili, educati, ma che non sappiano nulla è tutto da vedere. Anche perché la talpa, fra i tecnici dei vari team, la si trova lo stesso e il quadro che ne emerge è di massimo rispetto per i piloti che guidano su certe piste.

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