F1, GP Singapore 2022: Leclerc in pole con un ultimo giro incredibile

F1, GP Singapore 2022: Leclerc in pole con un ultimo giro incredibile
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Paolo Ciccarone
Il commento del nostro Paolo Ciccarone, sulla pole position di Charles Leclerc e sulle qualifiche del Gran Premio di Singapore
1 ottobre 2022

SINGAPORE - Mettete da parte le regole sportive e dall'altro quelle economiche. Poi date una bella scossa e il risultato sarà che le beghe politiche dietro le quinte oscurano il risultato della pista. E che risultato, verrebbe da dire, visto che dopo una sessione di qualifica al cardiopalma, la Ferrari di Charles Leclerc ha ottenuto la pole con appena 22 millesimi di secondi sul messicano Perez e la sorpresa della qualifica: Lewis Hamilton, terzo ad appena 54 millesimi dalla pole. Un ultimo giro incredibile del pilota della Ferrari ha sancito la differenza rispetto ai rivali, cui è mancato Verstappen (ottavo alla fine) per un problema tecnico proprio nell'ultimo giro, quello cruciale, che gli ha impedito di lottare per la pole position come aveva fatto nei giri precedenti.

Su un tracciato come Singapore vedere distacchi di pochi millesimi, fa capire come il risultato sia tutt'altro che scontato. Di solito fra il primo e gli inseguitori, da queste parti il secondo al giro era all'ordine del giorno, invece tre macchine diverse in pochi millesimi, con Alonso quinto e Norris sesto, fa capire come con questi distacchi tutto sia possibile. Infatti, con la pista che tendeva ad asciugarsi, essere l'ultimo a passare sul traguardo faceva la differenza, proprio perché le condizioni erano migliori. Lo ha dimostrato Fernando Alonso, quinto alla fine alle spalle di Sainz, ma addirittura in testa alla classifica per due volte durante la sessione. Una qualifica segnata da battaglie sportive e umane, con rivincite (leggi Hamilton) e speranze (vedi Leclerc che ha ipotecato la gara e ha i numeri per farlo). Ma in F.1 le battaglie, quelle vere, si combattono dietro le quinte e stavolta l'argomento principe è come al solito il denaro.

Quello in più che avrebbero speso la Red Bull e Aston Martin nella passata stagione e, secondo gli spifferi interessati messi in giro ad arte da qualcuno, anche in questa annata, seppure non sia ancora finita e ci siano ancora 5 GP da disputare. Tutta colpa, si fa per dire, di una regola imposta dalla federazione l'anno scorso, che limitava a 145 milioni di euro il tetto di spesa massima a disposizione delle squadre. Chi lo avesse violato, poteva incorrere in sanzioni, che vanno dalla reprimenda (una tirata di orecchie pubbliche) a una multa fino alla decurtazione dei punti nella classifica piloti e costruttori. Che il risultato della stagione 2021 venga discusso a ottobre 2022 fa capire come la regola numero uno di ogni regola, ovvero se fai una norma dovresti poterla controllare, in F.1 è solo un beato eufemismo. Ovvero, la federazione non è in grado di controllare le regole che essa stessa ha emanato e questo pone dei grossi interrogativi sul futuro perché è basilare che tutto sia chiaro e limpido e senza dubbi. Come il risultato sportivo in pista. Che poi qualcuno ci marci, ovvero far vedere che gli altri "hanno rubato" per giustificare i propri insuccessi, fa parte del gioco politico e di chi deve dare delle risposte ai propri azionisti o presidenti. Che ci si augura abbastanza svegli da capire che un conto è tenere buona l'opinione pubblica dei tifosi, sempre pronti a dare addosso "all'altro", ma che certe cose, nel segreto delle stanze, guardandosi negli occhi si capiscono meglio. Resta il fatto di una qualifica bellissima, di una gara aperta ad ogni risultato e una risposta federale che, comunque vada, lascerà polemiche, dubbi e quella sensazione di falsità che la F.1 dovrebbe allontanare per la propria credibilità.

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