F1, GP Spagna 2018: la nostra analisi [Video]

Pubblicità
Analizziamo il Gran Premio di Spagna, quinta prova del mondiale 2018 di Formula 1, con il nostro inviato, Paolo Ciccarone
14 maggio 2018

Lewis Hamilton ha dominato il GP di Spagna 2018: dopo aver conquistato la pole il sabato, l'inglese della Mercedes ha mostrato un passo gara decisamente invidiabile, riuscendo a staccare considerevolmente la concorrenza, compagno di squadra incluso. Con questo risultato, Hamilton non solo allunga in classifica piloti, ma contribuisce al sorpasso della Mercedes sulla Ferrari in ottica costruttori. The Hammer è tornato?

Con il secondo posto di Valtteri Bottas la Mercedes ottiene la prima doppietta stagionale, con una prestazione dominante, come quelle del periodo d'oro del team di Brackley. Molti hanno imputato questo miglioramento della perfomance alla riduzione del battistrada delle gomme Pirelli di 0,4 millesimi, per ridurre il surriscaldamento degli pneumatici con il nuovo asfalto, decisamente meno abrasivo rispetto a quello precedente ed evitare così il cosiddetto blistering, la formazione di bolle sotto la superficie del battistrada, che, alla lunga, può causare l'esplosione dello pneumatico. Non bisogna dimenticare, però, che la Mercedes si è sempre mostrata molto competitiva a Barcellona.

A completare il podio troviamo Max Verstappen, capace di tenersi fuori dai guai per la maggior parte della gara. L'unica sbavatura dell'olandese è il contatto con Lance Stroll alla ripartenza dopo un regime di Safety Car: Verstappen ha danneggiato l'ala anteriore, ma questo problema non ha comportato alcun deficit prestazionale alla sua RB14. Verstappen, anzi, ha mostrato un ottimo passo gara, capitalizzando il potenziale mostrato durante le simulazioni del venerdì. Ricciardo, quinto, è più in ombra.

Sebastian Vettel, invece, non è andato oltre il quarto posto: la Ferrari ha accusato problemi notevoli nella gestione dei nuovi pneumatici sviluppati da Pirelli, e Vettel è stato costretto ad una seconda sosta per montare un nuovo treno di gomme medie. La scelta di questo compound può aver influito sull'andamento dell'ultimo stint del tedesco? In ogni caso, quella di ieri è stata una giornata negativa per la Ferrari e per Vettel, ora staccato di 17 punti da Hamilton in classifica mondiale,

La gara no della Ferrari si completa con il ritiro di Kimi Raikkonen: la mancanza di affidabilità della SF71H comincia a destare preoccupazioni visto che, oltre al calo di potenza accusato da Raikkonen in gara, sulla vettura del finlandese era già stato sostituito il propulsore prima dell'inizio delle FP3. Un campanello d'allarme, questo, che non va sottovalutato.

Il settimo posto di Kevin Magnussen conferma il periodo positivo della Haas. Malissimo, invece, il compagno di squadra del danese, Romain Grosjean, protagonista di un'insensata quanto pericolosa manovra allo start. Lo scellerato 360 del francese gli costa solamente una penalità di tre posizioni in griglia. Poco, visto il rischio corso. Bene i due piloti di casa, Carlos Sainz e Fernando Alonso.

Parliamo di questo e molto altro con il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, nell'ultima puntata di DopoGP.

Pubblicità