F1, GP Spagna 2020: le pagelle di Barcellona

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Barcellona nelle pagelle del Gran Premio di Spagna 2020 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
17 agosto 2020

La seconda gara di Silverstone non aveva tratto in inganno nessuno: le Mercedes rimangono (parecchio) superiori alla concorrenza e la conferma è arrivata in Spagna, su una pista che per quanto bella e completa non ha mai favorito le emozioni in gara. Infatti Hamilton dopo aver siglato la pole position si è involato in testa alla prima curva e da lì ha sempre gestito, allungando senza difficoltà ogni volta che ha voluto farlo. Un po’ noioso, ma non è mica colpa sua… e allora voto 10. Inarrestabile.

Dietro, Verstappen ci ha provato sempre e comunque, magari confidando su un calo delle gomme, di cui stavolta però è stato lui a soffrire: ancora una volta l’olandese è stato l’unico a provare davvero a impensierire sua Maestà Hamilton e ancora una volta ha tratto il massimo da una monoposto competitiva ma non vincente, anche se il massimo è “solo” un secondo posto. Voto 10, generoso. “Solo” 3° Bottas e quando quindi una Mercedes così il risultato non può che essere sottotono: il finlandese parte male (anzi, malissimo), ma soprattutto ha il demerito di non riuscire mai a costruire un vero attacco a Verstappen, pur avendo un mezzo superiore. Va bene che a Barcellona è difficile passare, però almeno provarci era un obbligo morale… voto 5, deludente.

Gran 4° posto di Stroll, anche se probabilmente sarebbe finito dietro al rientrante compagno di squadra senza un’ingenuità di quest’ultimo. Il canadese però ha corso bene, prendendosi un rischio al via. Non è un fenomeno e in gara il suo ritmo cala sempre un po’, ma con una macchina buona sa fare cose dignitose. Voto 7,5, bene così. Alle sue spalle, ben tornato a Perez: siamo talmente felici di rivederlo che gli perdoniamo anche di aver dimenticato per un po’ le bandiere blu. Anche perché per il resto è stato sempre nelle posizioni che contano: voto 7,5, garanzia.

6° posto per Sainz, che detta così pare poca cosa, ma significa comunque essere il migliore tra quelli che non guidano una Mercedes (di qualsiasi colore) o si chiamano Verstappen. E scusate se è poco, in attesa di salire sulla Rossa il prossimo anno (forse con sempre meno voglia di farlo…). Voto 8, poco spettacolo ma tanta sostanza. Dopo una sfilza di insufficienze, stavolta voto 8 a Vettel, capace di mettere ordine nel box Ferrari con un team radio, assumersi un rischio calcolato e compiere una piccola grande impresa nella gestione delle gomme.  Che poi tutto ciò gli sia valso solo il 7° posto finale la dice lunga sulla situazione della Ferrari, ma anche sulla voglia di correre che continua ad avere il tedesco, nonostante abbia passato il fine settimana a smentire il suo licenziamento… Ora però sempre così lo vogliamo vedere, e pazienza se i risultati saranno poca cosa.

Voto 5 invece ad Albon, che a guardarlo in pista è sempre ingarellato con qualcuno, ma in realtà sta lottando ogni volta per posizioni di rincalzo mentre Verstappen insegue Hamilton…. Un divario che ormai non è più accettabile: va bene che l’olandese è un fenomeno, ma il libro delle scuse è finito da un pezzo. Deludente, a meno che il vero valore della Red Bull sia molto inferiore a quello che il talento di Verstappen ci fa credere…Curiosamente alle sue spalle Gasly, ovvero chi è in predicato di soffiare il sedile al thailandese, anche se il francese ormai dovrebbe aver capito che rischia di fare molta più bella figura con l’AlphaTauri che con la Red Bull… infatti con la monoposto italiana gli basta finire 9° per prendersi un bel 7,5 in pagella.

Chiude la zona punti Norris e per l’inglese si tratta di un altro week end di gara anonimo dopo un inizio di campionato pirotecnico. Che succede? Il talento c’è, forse manca ancora un po’ di costanza e capacità di adattarsi a tutte le situazioni. Intanto stavolta voto 5,5: può fare (molto) di più. Fuori dai punti, voto 7 a Ricciardo che ci prova sempre e comunque, anche se stavolta non è riuscito a concretizzare un potenziale tecnico che a guardar bene non è poi molto diverso dallo scorso anno, non su questa pista per lo meno.

E voto 7 anche a Raikkonen: il finlandese non merita certo di chiudere la carriera con una monoposto così scadente, ma ancora una volta ha fatto il possibile per mettersi dietro qualche avversario. Infatti tra le scuderie di coda la prima monoposto è la sua. Al solito il finlandese parla poco, ma in pista si esprime ancora benissimo.

Per Leclerc, ritirato incolpevole (ma ingenuo nello slacciarsi subito le cinture, salvo poi riuscire a ripartire) voto 6,5: il monegasco ci ha provato, ma non è riuscito a fare la differenzacome in altre occasioni, complice la pista molto severa con le monoposto non equilibrate e una gara dallo svolgimento fin troppo lineare. Voto 3 invece a Grosjean, che prima cerca di andare addosso a Raikkonen sul filo dei 300 km/h e quindi si esibisce in un mezzo testacoda in solitaria. Prima o poi qualcuno si farà male per colpa del francese, sarebbe ora che in direzione gara gli dicessero due parole.

 

GP Spagna 2020, le pagelle

Hamilton 10

Verstappen 10

Sainz 8

Vettel 8

Stroll 7,5

Perez 7,5

Gasly 7,5

Ricciardo 7

Raikkonen 7

Leclerc 6,5

Norris 5,5

Bottas 5

Albon 5

Grosjean 3

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