F1, GP Ungheria 2017: la forza mentale e strategica della Ferrari

F1, GP Ungheria 2017: la forza mentale e strategica della Ferrari
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Paolo Ciccarone
Il cambio di passo mentale e strategico della Ferrari fa paura alla Mercedes e lancia la Rossa in ottica mondiale
29 luglio 2017

Budapest, giovedì sera. I meccanici della Ferrari sono ancora nei box fino a tardi perché stanno montando alcuni particolari dopo che le verifiche tecniche avevano dato indicazioni precise. Qualcuno smoccola, qualcun altro è stanco ma alla fine, verso le 23, si torna in hotel. Venerdì mattina, arriva una cassa bella grande con pezzi dall'Italia. Due settimane prima era accaduto lo stesso a Silverstone. Si prova, qualcuno dice che le modifiche non funzionano.

Sabato mattina, altri pezzi dall'Italia, altro lavoro ai box e poi doppietta rossa in prova: primo Vettel secondo Raikkonen. Come dire che chi ha pronosticato difficoltà ha toppato clamorosamente. Dopo che la FIA ha ripreso la Ferrari per il fondo, limitandone la flessione, a Maranello sono stati capaci in meno di tre settimane di portare un altro paio di fondi, che alla fine, dove conta il carico massimo (come a Budapest) ha dato vigore alla Ferrari.

Come dire che a Maranello non hanno dormito, perché se hanno usato un fondo con una certa flessione, avevano anche anticipato eventuali interventi della federazione, e lo dimostra il fatto che dal momento in cui la FIA ma inviato i chiarimenti e le modifiche e al momento in cui la rossa ha portato non uno ma due tipi di fondo, segno che in ufficio qualcuno non solo aveva capito il da farsi, ma aveva anche programmato le contromosse nel caso qualcuno avesse avuto da ridire.

Dopo Budapest resta una sola tappa fondamentale: Spa. Se in Belgio si sta davanti, allora il mondiale è in discesa

Significa che è una Ferrari che non aspetta gli eventi, ma li anticipa e li determina, non aspetta un commento della federazione, ma sa già cosa deve fare per rispettare le regole ed essere sempre più veloce. E' questa la vera anima della rossa di questo 2017, un cambio di passo mentale e strategico che fa paura alla Mercedes, perché loro, dopo il divieto della sospensione posteriore, hanno faticato a trovare una soluzione valida, tanto che su piste come Budapest si sente bene la carenza di carico e di efficienza.

Su questo fronte la Ferrari è meglio della Mercedes e anche della Red Bull, perché certe cose le faceva solo Newey mentre adesso le fanno, con disinvoltura e senza nemmeno tirarsela, a Maranello. Dopo Budapest resta una sola tappa fondamentale: Spa. Se in Belgio si sta davanti, allora il mondiale è in discesa.

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