F1, GP Ungheria 2020: Alfa Romeo, salto all'indietro

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Paolo Ciccarone
L'Alfa Romeo Racing sprofonda in classifica nel Gran Premio d'Ungheria 2020 di Formula 1. Pesano non solo problemi tecnici, ma anche di gestione. E a farne le spese è sempre Antonio Giovinazzi
19 luglio 2020

I numeri parlano chiaro: l'anno scorso l'Alfa Romeo si era qualifica a quasi un secondo e mezzo dalla pole. Sabato Raikkonen e Giovinazzi erano a tre secondi dal leader. Ovvero, hanno fatto un passo indietro. Anzi, un salto all'indietro che li ha catapultati a livello della Williams dell'anno scorso. Con la differenza che gli inglesi proseguono il cammino verso il miglioramento, in Alfa Romeo oltre ai problemi tecnici ci sono anche quelli gestionali. Sabato sera Kimi Raikkonen era abbastanza infuriato e quando parla il finlandese, non lo fa mai a caso. L'ultima fila proprio non l'ha digerita. Se poi in gara si finisce sedicesimo e diciassettesimo, staccatissimi, c'è poco da gioire. Ovvero, c'è un problema di gestione della squadra con errori nelle scelte tecniche evidenti. C'è poi un altro capitolo, e riguarda le strategie.

Per qualche strana ragione Beat Zehnder al muretto continua a favorire Raikkonen e se ne inventa sempre una per penalizzare Giovinazzi. In F.1 far fare la figura del fesso è un attimo, ma chi conosce le cose capisce al volo che qui c'è un problema, grave, di gestione dei piloti. Uno favorito (forse perché pagandolo tanto devono far rendere l'investimento?) e l'altro penalizzato. Basta guardare la sequenza dei pit stop: Raikkonen rientra prima e Giovinazzi viene tenuto fuori un giro di troppo, facendogli perdere posizioni conquistate in pista. Finita qui? Eh no, perché a Raikkonen hanno montato le medie, a Giovinazzi le morbide che sono andate in pappa rapidamente. Costringendolo a un altro pit stop supplementare. Sembra quasi che qualcuno goda nel far andare male l'italiano che, per colpa sua, finora non ha mai aperto bocca e se ne sta tranquillo. Forse è arrivato il momento che qualcuno apra bocca. Perché da Alfa Romeo c'è il silenzio assoluto e non si capisce chi comanda, e se comanda.

Avere un referente Alfa in pista sarebbe il minimo. E poi Giovinazzi dovrebbe poter parlare liberamente invece che starsene zitto, perché poi la figura del pilota incapace la fa lui e di sicuro, visto che i tempi in mano al team dicono che è più veloce di Raikkonen, non si capisce perché nessuno si muova. Dal vertice, con Vasseur che non ha il polso della situazione, ad Alfa Romeo latitante e coi soldi che spendono dovrebbero fare fuoco e fiamme, ai piloti. Solo che stavolta Raikkonen il messaggio forte e chiaro lo ha mandato. Aspettiamo che anche Giovinazzi si decida ma, sopratutto, che qualcuno metta mano allo staff e accompagni il responsabile delle strategie Beat Zehnder a una meritata pensione sul lago di Zurigo a dare il mangime alle papere. Come quelle che ha preso da tempo sul muretto box.

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