F1, GP Ungheria 2022: Gli appunti di viaggio del nostro inviato

F1, GP Ungheria 2022: Gli appunti di viaggio del nostro inviato
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Paolo Ciccarone
Gli appunti di viaggio del nostro inviato al Gran Premio d'Ungheria 2022 di Formula 1, Paolo Ciccarone
30 luglio 2022

Budapest vive di ricordi. Del suo passato dell'Impero Austroungarico, della sua architettura classica soppiantata dal periodo post invasione comunista del 1956, con enormi viali, casermoni popolari semifatiscenti e un senso di abbandono latente come se la cosa pubblica non interessasse al privato, che pur ci vive, ci abita e la frequenta. E poi i retaggi di questo passato che nel 1986, col primo GP oltre Cortina di Ferro, ruppe quell'incantesimo pesante da cappa perenne. Oggi Budapest ha le vestigia di questo passato, con i suoi monumenti, il centro storico, la modernità di hotel e strutture annegate in un contesto periferico post comunista. A Budapest è vietato svoltare a sinistra. Non perché il governo Orban sia di destra, ma retaggio di un modo di gestire il traffico molto particolare. Per andare a sinistra a un incrocio, devi fare tre svolte a destra. Giri alla prima a destra, poi prendi la seconda a destra e infine la terza a destra per trovarti dove, girando a sinistra, avresti impiegato qualche km in meno e una manciata di minuti senza traffico. Un traffico indotto, perché sui viali a tre corsie, una è per le auto, una per i bus e la terza viene bloccata così tanto per complicare la vita a chi circola. In mezzo le rotaie dei tram, anche questa viabilità retaggio del passato comunista che il governo di destra non ha cambiato, fedeli alla logica del se puoi fare una cosa complicata, perché devi farla facile?

Budapest vive di ricordi, di quanto negli anni 80 i locali a luci rosse erano pieni di personale F.1, team e piloti compresi, che la sera nei bar passavano il tempo libero. In uno, Hallo Club, le ragazze avevano tutte il nome dei circuiti: Imola, Monza, Spa...La più gettonata era Imola, bionda, occhi azzurri, tipicamente ungherese, come lo sono Eva Henger e Cicciolina. Anzi, proprio fra i ricordi del passato ci fu un episodio divertente. Cicciolina era stata appena eletta in parlamento e un cronista italiano andò alla ricerca della sua casa. Incontrò i genitori, che non sapevano nulla del mestiere della figlia e furono sorpresi nello scoprire che era diventata deputata del parlamento italiano. E i motivi per cui venne eletta. L'articolo uscì su una rivista di gossip col nome della moglie del giornalista intraprendente. Altri tempi, come quando la Ferrari celebrò i 500 GP in F.1, con tanto di serata VIP in un hotel del centro, con gli ex campioni del mondo ancora viventi a quel tempo e le musiche di Pavarotti. Gonzales e Alesi, una coppia fuori dal comune che rideva da matti. E con Montezemolo perfetto padrone di casa.

 

A Budapest non ci sono più le Trabant puzzolenti che ogni tanto si bloccavano per strada. Oggi il parco macchine è di altissimo livello, coi maggiori marchi premium che fanno affari d'oro. Il circo della F.1 di solito si ritrova nei ristoranti italiani presenti in loco, dalla Trattoria Toscana al Terzo Cerchio, locale dove Rocco Siffredi, il noto pornodivo, faceva i suoi casting e ogni tanto si incrociava col circus della F.1. Da un lato i piloti, meccanici e tecnici, dall'altro le ragazze arrivate in aereo dalla Russia, Ucraina e dintorni di Budapest a sentire Rocco parlare del prossimo film con mimiche e simulazione delle scene da girare. Con un manager della F.1 che decise di rischiare la serata con una diva locale. E il giorno dopo ne uscì a pezzi per via di certe problematiche inerenti...prestazioni e durata. Mai confrontarsi con i professionisti quando sei un dilettante. La dura legge della vita, che quella sera non fu poi così dura a quanto pare...E poi il circuito. Nel 1986 era una novità, ha subito un paio di ritocchi, ma la base scadente e insufficiente è rimasta tale, dalle infrastrutture al tracciato, dall'accessibilità alla viabilità e alla mancanza di servizi pubblici, coi taxi che fanno affari d'oro e prezzi triplicati.

L'autostrada d'accesso riserva la corsia di emergenza al personale F.1, il resto è bloccato nel traffico che si crea per lo svincolo in autodromo. Anni fa costruirono una stradina, la Bernie Avenue, dedicata ad Ecclestone, e per l'inaugurazione in centro a Budapest, il sindaco consegnò le chiavi della città a Bernie che commentò serafico: "Invece delle chiavi della città non potrei avere quella della banca nazionale?". Ecco, il ricordo di Bernie a Budapest, con le corse in città fra i piloti in mezzo al traffico (Leclerc con la sua Ferrari invece rispettava pure i limiti di 50 orari andando pure più piano...) sono cose di altri tempi. Come le carovane per scappare dal circuito, affrontare il centro di corsa in mezzo ai semafori rossi con la polizia davanti che ti dice di accelerare quando fino alla sera prima, se ti fermavano, dovevi mettere una banconota in mezzo ai documenti per scamparla senza problemi. E spesso il portadocumenti, se in pelle o pregiato, restava nelle mani dell'agente per una...verifica. Altri tempi, quasi 30 anni fa. Un altro mondo, ma con Budapest e il suo scenario che valgono sempre una visita. Per quelle terme che fin dagli antichi romani furono apprezzate e che scoprirono lungo il Danubio, che scorre nella faglia sismica che divide Buda, alta, da Pest, bassa. Nonchè per gli scenari da film all'hotel Gellert, in ristrutturazione, dove girarono il film Cocoon, o la cittadela, col castello medievale su in cima con una vista mozzafiato da non perdere. La gara, a quel punto, diventa secondaria.

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