F1: il bello e il brutto del GP di Germania 2018

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Paolo Ciccarone
I top e i flop del Gran Premio di Germania secondo il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone
22 luglio 2018

IL BELLO

Hamilton. Partire 14, rimontare portarsi in testa e dominare. E col rivale Vettel fuori gara fa bottino pieno. Incredibile quando ci si mette, con un pizzico di fortuna ma tanta classe. Capelli con le extension a parte...

Mercedes. Ribalta la situazione con una doppietta sulla pista di casa davanti a tutto lo stato maggiore che esulta per il risultato incredibile e manda sul podio il numero 1 che si becca pure il diluvio universale del dopo gara.

Raikkonen. Va sul podio ma poteva vincere senza la strategia a senso unico della Ferrari, giustificata per il campionato. Abbozza e punta al rinnovo del contratto. Negli 8 milioni all'anno sono compresi ordini come questo.

Pubblico. Vedere il Motodrom gremito in ogni posto, tribune con giochi di bandiere tedesche, sentire le urla dei tifosi è davvero un bel modo per dire arrivederci, non addio, a una gara che merita di essere fissa nel calendario

Hulkenberg. Porta a casa il massimo possibile dietro a Verstappen, è sempre consistente e resistente. Un punto di riferimento per la Renault in questa stagione stramba.

Grosjean. Salva il bilancio Haas con un sesto posto decente peccato che il team avrebbe potuto fare di meglio anche con Magnussen. Una garanzia la "Ferrarina"

Ritiro per Sebastian Vettel in Germania
Ritiro per Sebastian Vettel in Germania

IL BRUTTO

Vettel. Perfetto fino al giro numero 53, dopo la pole, giri veloci, dinamismo eccezionale e poi sciupa tutto così. Facile criticarlo dal divano, ma è anche vero che è stato l'unico a fare danni in quelle condizioni e questo conta per la classifica.

Ferrari. Come avere la macchina migliore e perdere una gara del genere che poteva essere una doppietta a casa dei tedeschi. Davvero un peccato metterli dietro la lavagna.

Renault. Stranamente succedono tutte a Ricciardo, che rimonta sgomita e poi si ferma per guasti, in gara e in prova. Strategia per "fregare" un ormai ex cliente di lusso? I sospetti ci sono e anche forti...

Sainz. Perso nel bosco attorno al circuito, col padre che gira frenetico per team alla ricerca di una sistemazione per il prossimo anno, dalla McLaren alla Toro Rosso passando per la Sauber. Poi i risultati si vedono e capisci che o la Renault non lo vuole o lui ha perso il filo.

Williams. Unici ritirati per guasti tecnici con la Red Bull. Era un grande team ora si fatica a capire cosa fare e quando farlo...

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