F1, l'autodromo del GP d'India usato come struttura per la quarantena

F1, l'autodromo del GP d'India usato come struttura per la quarantena
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L'autodromo che ospitò il Gran Premio d'India di Formula 1 dal 2011 al 2013 sarà impiegato come struttura per la quarantena dal governo locale
31 marzo 2020

IBuddh International Circuit, sede in passato del Gran Premio d'India di Formula 1, sarà impiegato dal governo locale come struttura per la quarantena durante l'emergenza Coronavirus. L'autodromo ospiterà i lavoratori di Delhi che si stavano recando presso le loro città di provenienza quando, il 25 marzo scorso, la nazione asiatica ha imposto il lockdown per 21 giorni. 

L'area del Buddh International Circuit dovrebbe riuscire ad ospitare fino a 5.000 persone da qui al 14 aprile, data in cui la quarantena imposta dal governo indiano dovrebbe terminare. Le misure di contenimento del contagio sono state implementate in seguito all'aumento dei casi accertati nel paese. 

Circa un mese fa, il governo indiano ha messo i sigilli al Buddh International Circuit per via del mancato pagamento del canone per il terreno su cui sorge la struttura, per una somma di circa 80 milioni di dollari. Il problemi finanziari del Gruppo Jaypee, che costruì il circuito, durano da molti anni.

Furono le difficoltà economiche della società, infatti, a portare il GP dell'India a sparire dal calendario di F1 a partire dal 2014, dopo sole tre edizioni disputate. Gran mattatore della gara in India fu Sebastian Vettel, vincitore di tutte le corse svolte nel paese asiatico. Nel 2013, Vettel in India festeggiò il suo quarto e finora ultimo titolo mondiale, quando ancora militava in Red Bull. 

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