F1: le difficoltà della Ferrari e i costi dei biglietti allontanano i tifiosi da Monza

F1: le difficoltà della Ferrari e i costi dei biglietti allontanano i tifiosi da Monza
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Paolo Ciccarone
Monza è pronta ad accogliere i tifosi per il Gran Premio d'Italia 2023 di Formula 1. Ma le difficoltà della Ferrari e il costo dei biglietti allontanano gli appassionati
30 agosto 2023

Ferrari, nuovi colori per celebrare l’appuntamento unico di Monza e una speranza, quella di riuscire a interrompere la serie vincente di Red Bull che da inizio anno non ha mancato un colpo. La logica dice che è difficile ma non impossibile. Su questo la statistica potrebbe venire in aiuto, di certo nella gara di casa la pressione è al massimo e su una pista dove i ricordi vincenti fanno da contrasto con la realtà attuale, vedere una Ferrari che arranca, come in Olanda domenica scorsa, fa venire il magone ai tifosi che al momento, a quanto pare, stanno disertando le tribune monzesi, tanto che il presidente ACI, Sticchi Damiani, ha invitato i tifosi a venire in autodromo.

L’invito sarebbe ben accetto se non fosse che una famiglia normale, per un’ora e quindici di gara, per stare seduta in tribuna si gioca una settimana di vacanze in Egitto visto i prezzi. Quindi, crisi Ferrari che allontana i più sfegatati, ma anche prezzi che vanno oltre ogni logica. “Dobbiamo confrontarci con richieste di Liberty Media che tendono a crescere – dice il numero 1 di ACI – e la concorrenza dei paesi emergenti è tale che i costi sono destinati a salire, anche se mi auguro si trovi il giusto compromesso per quello che rappresenta Monza nel panorama mondiale”. Adesso il circuito paga 25 milioni di euro all’anno fino al 2025, se si confrontano con i 40-55 milioni pagati dai paesi arabi, con contratti di 10 anni, si capisce bene con chi bisogna confrontarsi. E questo porta i costi alle stelle e unica fonte di introiti i biglietti.

Che pur avendo l’autodromo un contratto più basso rispetto ai concorrenti arabi, di fatto ha costi dei biglietti molto più alti. Ad esclusione di Las Vegas o Miami, dove è Liberty l’organizzazione, dove si superano tranquillamente i 5 mila dollari per il solo ingresso, arrivando a pacchetti da 10.500 con vista box. Un altro mondo e a Monza, domenica, va in scena invece il mondo antico, quello fatto di appassionati con le tende, di gente che segue le corse dormendo in circuito. Cosa che, dopo i recenti diluvi e messa in sicurezza di alcune zone del tracciato (sono caduti oltre 30 mila alberi nelle due trombe d’aria di inizio mese…) non è più possibile.

E quindi, con una Ferrari che è il punto di riferimento di tutti i presenti (esclusi in massa gli olandesi che per Verstappen spendono di tutto pur di esserci) ecco che la delusione di una mancata vittoria o almeno una corsa da protagonista, si sposa col caro biglietti, con una organizzazione che nel 2022 ha lasciato a desiderare e con i dubbi del se valga la pena svenarsi per Monza o organizzare una trasferta in Austria o in altri circuiti, dove coi biglietti aerei low cost e quelli delle tribune, si spende meno che stare seduti in autodromo in Brianza. Da venerdì le prove libere, giovedì dedicato agli appuntamenti per gli sponsor, con i ferraristi in piazza San Babila a Milano a incontrare i tifosi e nella fan zone la regina di Le Mans, la Ferrari 499 P vincitrice con Giovinazzi Pier Guidi e Calado della 24 ore del centenario. Unica consolazione di una stagione difficile per la Ferrari.

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