F1, Leclerc, ma non solo: ecco i piloti più giovani della storia della Ferrari

F1, Leclerc, ma non solo: ecco i piloti più giovani della storia della Ferrari
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Charles Leclerc diventerà il secondo pilota più giovane della storia a correre per la Ferrari in Formula 1. Chi sono gli altri giovanissimi della Rossa?
25 dicembre 2018

Quando Charles Leclerc prenderà il via del Gran Premio d’Australia 2019 a marzo, diventerà il secondo pilota più giovane di sempre a rappresentare i colori della Ferrari in Formula 1. Il ruolo di titolare alla Rossa comporta una notevole pressione: lo attestano le difficoltà riscontrate da driver di una certa esperienza, come, in tempi recenti, Sebastian Vettel. Come se la sono cavata però gli altri giovanissimi della Ferrari? In attesa di vedere come si comporterà il monegasco, ripercorriamo le loro storie.

Il pilota più giovane di sempre ad aver corso con la Ferrari in Formula 1 è Ricardo Rodriguez: il messicano esordì con la Rossa nel GP di Monza del 1961, a soli 19 anni e 208 giorni. Rodriguez al debutto riuscì ad ottenere il secondo posto in qualifica, diventando il più giovane della storia ad ottenere una partenza in prima fila. Un record, questo, che è resistito addirittura fino al GP del Belgio del 2016, prima di essere infranto da Max Verstappen.

Un problema alla pompa del carburante pose fine anzitempo ad una corsa in cui Rodriguez aveva battagliato per la vittoria. La carriera di Rodriguez era però destinata a finire tragicamente: Rodriguez morì l’anno successivo durante il weekend del Gran Premio del Messico, gara non valida per il mondiale di Formula 1. Durante le prove libere, la sospensione destra della Lotus 24 di Rodriguez si ruppe alla Peraltada e il messicano impattò violentemente contro le barriere, morendo sul colpo. Aveva 20 anni.

Ricardo Rodriguez a Monza nel 1961
Ricardo Rodriguez a Monza nel 1961

Giovanissimo all’esordio con la Ferrari era anche Jacky Ickx: il belga aveva 23 anni esatti al debutto con la Rossa, nel 1968. Dopo un inizio difficile, con due ritiri nelle prime due gare, Ickx ottenne la prima vittoria in carriera sotto la pioggia battente nel GP di Francia. La sua prima stagione con la Ferrari fu funestata dalla rottura della gamba in Canada, che gli impedì di correre il GP successivo. Dopo un anno alla Brabham, nel 1970 Ickx fece ritorno alla Ferrari.

Anche in questo caso la stagione iniziò in maniera difficile: nel corso del GP di Spagna Ickx ebbe un incidente e la sua vettura prese fuoco. Il belga riportò ustioni sul corpo, ma ritornò in pista dopo soli 17 giorni. In seguito alla morte di Jochen Rindt a Monza, Ickx rimase l’unico pilota in grado di strappargli il titolo. Così non fu e Rindt divenne l’unico campione del mondo di F1 postumo. Fu l’ultima occasione per Ickx di cogliere l’iride: nei tre anni successivi con la Ferrari, Ickx, nonostante qualche acuto, non riuscì ad inserirsi nella lotta per il mondiale.

Riuscì invece a laurearsi campione del mondo con la Ferrari Mike Hawthorn, anche se non al debutto con la Rossa: all’esordio con la scuderia di Maranello, nel GP di Argentina del 1953, Hawthorn aveva 23 anni, 9 mesi e 8 giorni. La prima vittoria arrivò al nono tentativo, ma per il mondiale dovette aspettare molto di più: Hawthorn vinse il titolo nel 1958.

La sua carriera in F1 si interruppe subito dopo: Hawthorn, profondamente segnato dalla morte dell’amico Peter Collins, scomparso nel GP di Germania di quell’anno, decise di ritirarsi dalla F1. Non avrebbe avuto comunque modo di difendere il titolo: il pilota britannico morì in un incidente d’auto tre mesi dopo questo annuncio, il 22 gennaio del 1959, a soli 29 anni.

Chris Amon nel 1967, l'anno del suo debutto con la Ferrari
Chris Amon nel 1967, l'anno del suo debutto con la Ferrari

Chris Amon aveva 23 anni, 9 mesi e 17 giorni quando esordì con la Ferrari, nel 1967. Non fu certo un anno facile per la Rossa, perché segnato dalla scomparsa di Lorenzo Bandini a Montecarlo. Amon non vinse, ma riuscì a cogliere tre piazzamenti al terzo posto. Il 1968 fu altrettanto complicato per Amon, ma per ragioni di natura tecnica: si ritirò ben sette volte. Non gli andò molto meglio una volta lasciata la Ferrari: Amon è considerato da molti il miglior pilota a non aver mai vinto una gara in F1 e, di conseguenza, uno dei più sfortunati.

Il primo italiano della lista è Gianni Morbidelli: il pilota di Pesaro corse a 23 anni, 9 mesi e 21 giorni l’unica gara della sua carriera con la Rossa, il GP d’Australia del 1991, in sostituzione di Alain Prost, dopo che questi aveva lasciato il team con una gara di anticipo. Morbidelli ottenne un sesto posto. Aveva invece 24 anni, 2 mesi e 16 giorni al debutto nel GP di Buenos Aires del 1956 il sopraccitato Peter Collins, gregario per antonomasia: nonostante fosse in lizza per il titolo, a Monza cedette la sua vettura a Juan-Manuel Fangio, consentendogli di vincere il mondiale.

Venendo a tempi più recenti, il pilota più giovane ad aver vestito i colori della Ferrari negli ultimi anni è stato Felipe Massa: al debutto come compagno di squadra di Michael Schumacher, nel Gran Premio del Bahrain del 2006, il brasiliano aveva 24 anni, 10 mesi e 15 giorni. Con la Ferrari, Massa arrivò ad un passo dal titolo mondiale nel 2008: la beffa di Interlagos, con Massa campione per 30 secondi sotto la pioggia battente, prima del sorpasso di Hamilton su Glock, è impressa nella memoria dei tifosi della Rossa.

Felipe Massa in lacrime sul podio di Interlagos nel 2008
Felipe Massa in lacrime sul podio di Interlagos nel 2008
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