F1: Max Verstappen non potrà più usare la sua mossa preferita in regime di Safety Car

F1: Max Verstappen non potrà più usare la sua mossa preferita in regime di Safety Car
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Il direttore di gara della F1, Niels Wittich, ha specificato nelle note per il GP d'Australia che la mossa prediletta da Verstappen subito prima della ripartenza non è più consentita
9 aprile 2022

Ogni pilota ha le sue strategie per sfruttare al meglio la ripartenza in regime di Safety Car. Ma Max Verstappen non potrà più usare la sua classica mossa quando si trova a inseguire sul finire della neutralizzazione. Il campione del mondo in carica, qualora si trovasse a inseguire, è solito affiancarsi al pilota di testa poco prima della bandiera verde, in modo tale da avere un abbrivio migliore. Il direttore di gara della F1, Niels Wittich, ha deciso di porre un freno a tattiche di questo genere con un'aggiunta alle note per il GP d'Australia. 

"Per evitare incidenti prima che la Safety Car torni ai box - si legge nell'articolo 55.14 del regolamento sportivo della FIA, incluso nella nota - dal momento in cui le luci della macchina si spengono i piloti devono procedere con un andamento che non comporta accelerazioni o frenate brusche, né tantomeno manovre che possano mettere in pericolo altri piloti od ostacolare la ripartenza". A scanso di equivoci, a corredo delle indicazioni delle normative è presente un'immagine, da cui si evince che affiancarsi - manovra perfezionata da Verstappen ad Abu Dhabi con Lewis Hamilton e in Bahrain e in Arabia Saudita con Charles Leclerc - non è più consentito, in quanto violazione dell'articolo 55.14 del regolamento sportivo. 

L'aggiunta alle note per il GP fa capire quanto sia puntiglioso Niels Wittich, che si spartisce il ruolo di direttore di gara della Formula 1 per la stagione 2022 con Eduardo Freitas. Lo si era intuito anche dalla decisione di ricordare ai piloti il divieto di indossare gioielli durante la corsa, preso da molti come una normativa nuova, ma in realtà vigente dal 2005. Dopotutto, meglio chiarire a priori cosa è consentito e cosa no, soprattutto per quanto riguarda la condotta in pista. Era questa la chiarezza che chiedevano a gran voce i piloti lo scorso anno.

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