F1 Montecarlo 2013: le problematiche della pista più difficile del mondiale

F1 Montecarlo 2013: le problematiche della pista più difficile del mondiale
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Paolo Ciccarone
Montecarlo è la pista più folle dell’anno ma anche la sfida tecnica più importante per tutti. Dal punto di vista meccanico rappresenta un caso unico in tutto il mondiale | <i>P. Ciccarone, Monaco</i>
23 maggio 2013

Monaco - Montecarlo è la pista più folle dell’anno ma anche la sfida tecnica più importante per tutti. Basti dire che dal punto di vista meccanico rappresenta un caso unico in tutto il mondiale. Infatti qua si cambia marcia quasi ogni 100 metri per un totale di quasi 50 passaggi (oltre alle scalate che coi cambi sequenziali prevedono di passare tutti i rapporti uno per uno senza saltarli).

Due cambiate ogni battito di ciglio

Alla fine del GP, con 78 giri da percorrere, fa un totale di circa 4000 cambi marcia, con una velocità di innesto pari a meno di 20 millesimi di secondo (lo sbattere di ciglia è di 40 millesimi di secondo). Ovvero, tutte le volte che chiudete gli occhi sbattendo le ciglia una F.1 cambia 2 marce!

A questa difficoltà, che una volta costringeva i piloti a correre con le mani piagate, ci sono le regolazioni del DRS, del Kers e delle ripartizioni dei freni che una volta non erano così frequenti, anche se anni fa si regolavano le barre dall’abitacolo. Ora si possono regolare le ripartizioni del differenziale.

Alla fine del GP, con 78 giri da percorrere, viene effettuato un totale di circa 4000 cambi marcia, con una velocità di innesto pari a meno di 20 millesimi di secondo


Immaginate ogni 100 metri di cambiare marcia, affrontare una curva a destra con mappa 2 del differenziale e motore, poi azionare il Kers, infine aprire il DRS, impostare la curva seguente e passare alla mappa 3, parlare via radio col box, ma nel frattempo cercare il varco per passare quello davanti o chiudere la traiettoria, passare a 3 centimetri dal guard rail e farlo per due ore a 170 battiti al minuto.

La curva più lenta e quella più veloce del mondiale insieme

Con in più l’anomalia tutta monegasca di avere la curva più lenta del mondiale (il tornantino del Fairmont meglio conosciuto come Loews o vecchia stazione) e affrontare la curva più veloce del mondiale sotto al tunnel (oltre 275 orari) con via di fuga pari a 5 centimetri a avrete l’idea di cosa sia correre qui.

Nelson Piquet diceva che era come fare una gara in bicicletta nel salotto di casa, qualcuno dice che è come correre sul cornicione al 20° piano di un palazzo appoggiando solo la punta della scarpa. Forse l’immagine che rende meglio le difficoltà è questa: tenete un ago con la mano sinistra e il filo con la mano destra. Ora provate a infilare il filo nell’ago al primo colpo. E fatelo nel minor tempo possibile. Questa è la differenza fra chi corre a Montecarlo e chi guida normalmente…

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