F1: più micrfoni che volanti

F1: più micrfoni che volanti
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Paolo Ciccarone
Diventare un ex pilota di F.1 ha dei pregi, quello di farti trovare subito un nuovo lavoro in TV. Per capirlo basta osservare lo schieramento di commentatori tecnici |<i> P. Ciccarone, Spa-Francorchamps</i>
24 agosto 2013

Diventare un ex pilota di F.1 ha dei pregi, quello di farti trovare subito un nuovo lavoro in TV. Se si guarda lo schieramento di commentatori tecnici presenti in F.1 si vede subito che è un percorso obbligato.

 

Gli inglesi schierano ai microfoni di BBC e Sky Sport piloti come Herbert, Hill, Brundle, Coulthard e Davidson, oltre i tecnici come Eddie Jordan e Gary Anderson.

 

Per l’Austria ci pensa Alex Wurz mentre Mika Salo si occupa della TV finlandese, Marc Genè segue Sky Sport Italia e TV Spagnola, Villeneuve Canal Plus e Sky Sport Italia, Olivier Panis e Laffitte lo facevano per TF1 e Patrick Tambay per RMC Info, Andrea Chiesa per la TV svizzera, Ivan Capelli e Jean Alesi per la RAI, Niki Lauda per RTL tedesca così come Christian Danner.

 

Anche Barrichello si è convertito alla TV, con la brasiliana Rede Globo e si alterna con Luciano Burti. A volte si vede anche Alex Yong per la TV malese e Katayama che seguiva Fuji TV fino a due anni fa.

 

Mettendoli tutti insieme ci esce uno schieramento di partenza mica male

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