Fittipaldi: «I piloti devono poter spingere. Gli ingegneri non devono dir loro come guidare»

Fittipaldi: «I piloti devono poter spingere. Gli ingegneri non devono dir loro come guidare»
Pubblicità
Paolo Ciccarone
Emerson Fittipaldi e Giacomo Agostini hanno dimostrato di non apprezzare questa Formula 1 moderna per tanti motivi. Che abbiano ragione loro? | <i>P. Ciccarone, Sepang</i>
31 marzo 2014

l paddock di Sepang era ricco di personaggi che hanno fatto la storia dello sport, come Emerson Fittipaldi, nelle vesti di giudice di gara, e Giacomo Agostini come supercampione delle moto presente alla cerimonia dei premi Laureus Award (premiati fra l’altro Vettel e Marquez).

Ebbene, Fittipaldi non ha avuto dubbi nel contestare questa F.1.
«Ai miei tempi morivano due o tre piloti all’anno e sotto questo punto di vista il passo in avanti è stato notevole, meglio di così non si poteva fare. Per cui elogio questo aspetto della F.1, per il resto no. Ai miei tempi, ma anche in epoche più recenti, tornavi ai box e dicevi al tuo ingegnere quello che volevi dalla tua macchina, chiedevi modifiche e te l’adattavi. Oggi invece torni ai box ed è il tuo ingegnere che ti dice quello che devi fare e come. E’ umiliante per un pilota non potersi esprimere e non spingere al massimo. E’ contro la natura delle competizioni, uno deve spingere al limite, mica star lì a guardare quanto consuma ma, soprattutto, con l’elettronica e queste macchine complicate, non deve essere un tecnico a dirti come guidare!»

E in quanto al rumore degli scarichi?
«Lasciamo perdere, una volta riconoscevi un motore Ford da un Ferrari o Honda dal suono, oggi non lo senti nemmeno…».

Giacomo Agostini, invece, punta il dito sulla formula consumo:
«E’ contro natura per un pilota dover alzare il piede per non consumare, non so chi abbia deciso questa cosa ma nelle competizioni si deve dare il massimo, è assurdo vederli tutti in fila per non consumare benzina».

 

 

 

 

Pubblicità